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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXIII - Numero 30 SETTEMBRE 2015
PROGRESSO E TECNOLOGIA
LE PORTACONTAINER ULTRA-GRANDI HANNO PROBABILMENTE "RAGGIUNTO
IL LORO LIMITE DIMENSIONALE LOGICO"
Secondo l'amministratore delegato della PSA International Tan
Chong Meng, le portacontainer ultra-grandi hanno probabilmente
raggiunto il loro limite logico in termini di incremento delle
dimensioni.
Parlando in occasione della conferenza Global Liner Shipping
Asia a Singapore, Tan ha dichiarato che se le navi non sono
ancora cresciute sino alle loro dimensioni massime, sono comunque
prossime a farlo.
"C'è un altro 20% di crescita possibile, portando le
navi sino a 24.000-26.000 TEU, ma oltre quella soglia si raggiunge
un punto di ritorno in diminuzione" afferma Tan.
Ma la validità commerciale e pratica del tonnellaggio
ultra-grande è stata messa in discussione da caricatori ed
operatori portuali nel corso della giornata di apertura della
conferenza e molti hanno incolpato queste navi per i guai che
affliggono il settore al momento.
Youhan Doctor, dirigente commerciale della DP World, afferma che
i porti del Medio Oriente stanno per aggiungere 11 milioni di TEU di
capacità destinata alla movimentazione nel corso dei prossimi
cinque anni per far fronte alle navi portacontainer ultra-grandi.
"Il numero dei TEU movimentati per metro di lunghezza della
banchina è diminuito del 16% ed i TEU per caricazione sono
scesi del 12% a causa delle mega-navi" dichiara Doctor.
La maggior parte dei terminal potrebbe movimentare solo da tre a
quattro navi a lunga percorrenza ed una nave di raccordo nello
stesso tempo, mettendo pressione sullo spazio nel piazzale e sulle
funzioni terminalistiche.
"Occorre che i terminal restino all'avanguardia e
migliorino i tempi di lavorazione: questo potrebbe anche essere un
vantaggio per il terminal" afferma Doctor.
A detta di Doctor, l'impatto sui porti non è avvenuto
solo sulle banchine, dove occorrono gru più ampie e più
alte.
"Anche l'entroterra ha bisogno di sviluppo: non si possono
solo scaricare i contenitori, c'è bisogno anche di spazio nel
piazzale".
Peraltro, Andy Lane, partner della ditta di consulenze CTI, è
più ottimista circa la minaccia delle grandi navi,
sottolineando come il timore delle grandi navi sia maggiore di
quanto accada nella realtà.
Le navi di oltre 14.000 TEU rappresentano solamente il 3% degli
scali-nave in Asia e le navi di oltre 10.000 TEU sono responsabili
del solo 12% degli scali.
"I porti erano soliti lamentarsi dei troppi scali da parte
di piccole navi" afferma Lane.
"Adesso dicono che ce ne sono troppe grandi; vorrebbero
avere solo scali da parte di navi da 6.000 TEU, ma quella non è
la realtà".
Nondimeno, Lane sottolinea che il risparmio sui costi degli slot
sta iniziando a raggiungere un livello fisso, nel contesto del quale
aggiungere altra capacità alle navi non apporterà
alcun vantaggio in termini di costi.
Sebbene questa analisi fosse basata su costi di bunkeraggio pari
a 600 dollari per tonnellata, circa due volte il prezzo attuale, a
suo dire essa potrebbe rimanere valida anche in presenza di costi di
gestione meno cari.
"Ogni volta che si innalzano le dimensioni di una nave si
riducono i costi degli slot, ma non si tratta di una curva lineare"
afferma Lane.
"Quando si aggiungono 3.000 TEU ad una nave da 9.000 TEU si
incrementa la capacità del 33% ma si riducono i costi
solamente del 19%; più si aggiunge, più il divario si
allarga".
Esistono poi rischi di utilizzazione, aggiunge Lane.
"Se occorre che le due maggiori linee di navigazione
mondiali abbandonino la propria autonomia e lavorino con i rivali
per riempire una nave da 18.000 TEU, quanta gente ci vorrà
per riempirne una da 24.000 TEU?
Questo significa che avremo bisogno di combinare la G6 con la
CKYHE?
Se si riempie una nave da 24.000 TEU solamente all'85%, essa
produrrà gli stessi costi di una nave da 18.000 TEU a pieno
carico".
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