La navigazione marittima nell'Unione europea
Anche nel 1998 l'Unione europea si conferma la principale
protagonista dell'interscambio mondiale di merci.
Si valuta al 25% la percentuale del commercio mondiale che
trova destinazione o origine negli Stati membri dell'Unione.
In termini assoluti si tratta di oltre 1.700 milioni di tonnellate
di merci importate ed esportate.
Di questi scambi, oltre il 70% (1.170 milioni di tonnellate)
è effettuato via mare.
L'Italia si situa al primo posto in tale import-export
marittimo dell'Unione europea, con una quota che sfiora il
20%.
Nonostante le notevoli dimensioni del suo interscambio marittimo,
da tempo la marineria europea risulta in crisi a causa
di costi di gestione delle navi inadeguati a sostenere la competizione
internazionale.
Il ricorso ai Registri internazionali, o ad altre forme di internazionalizzazione
della gestione delle navi, ha consentito in parte di fronteggiare
la spinta verso la delocalizzazione delle attività armatoriali
imposta dalla concorrenza.
Il 33% della flotta mondiale è controllato da imprese armatoriali
europee, ma solo un terzo di questo tonnellaggio risulta iscritto
nei registri marittimi nazionali.
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