4. LA CANTIERISTICA NAZIONALE
Anno 2001
Navi ultimate
Nel 2001 sono state ultimate 23 navi, per complessive
525.000 TSLC e un valore di quasi 1,5 miliardi di euro1,
due terzi dei quali per committenti esteri. Su questi valori hanno
avuto un impatto notevolissimo le navi da crociera.
Nuovi Ordini
Non sono stati acquisiti ordini nel corso del 2001.
Si è scontato evidentemente, l'eccezionale volume di ordinativi
acquisiti nel 2000 (1 milione di TSLC) per usufruire della legge
di sostegno che scadeva nel 2000 e destinata a non essere rinnovata.
Non si può tuttavia nascondere il deteriorarsi delle condizioni
del mercato, e addirittura la sua quasi paralisi in conseguenza
anche degli avvenimenti dell'11 settembre.
Orderbook
Il portafoglio ordini a fine 2001 era sceso quindi
a 2.1 milioni di TSLC, un dato che resta comunque di tutto riguardo
a livello europeo (secondo solo a quello della Germania) e mondiale
(al 5° posto), anche in considerazione del suo elevato valore,
pari a 7.6 miliari di euro, di cui 4.3 per l'estero (56%).
Il dato apparentemente non negativo non deve trarre
in inganno, perché costituito essenzialmente dalle navi
da crociera che interessano un numero ridottissimo di stabilimenti.
Significativa è la presenza di navi petrolchimiche
e di naviglio minore qualificato, suppy vessel e rimorchiatori.
Per altro verso, l'orderbook evidenzia anche vuoti
di lavoro in taluni cantieri, in particolare nella parte finale
dell'anno 2003.
Anno 2002
Navi ultimate e produzione realizzata
Nei primi nove mesi del 2002 i cantieri nazionali
hanno ultimato 28 unità per 348.545 TSLC2 e sviluppato una
produzione complessiva pari a circa 543.624 TSLC3, di cui l'80%
per la produzione di navi da crociera e traghetti passeggeri,
il 9.2% per car carrier e il restante 10.8% per petrolchimiche,
gasiere e mezzi speciali.
Nel 2002 sono stati acquisiti solo pochi ordini,
(2 navi da crociera, una petrolchimica ed un fast ferry) per un
totale di 253.825 TSLC.4
Il confronto tra capacità produttiva della
cantieristica nazionale, per il biennio 2001-2002, di 1.400.000
TSLC (700.000 TSLC per anno) e le commesse acquisite nello stesso
periodo (circa 253.825 TSLC) dà un chiaro quadro della
situazione drammatica del settore. Altrettanto significativo è
il confronto tra le oltre 1.300.000 TSLC delle costruzioni prodotte
nel biennio con le 253.825 TSLC dei nuovi ordini acquisiti nello
stesso periodo.
Cantieri ANCANAP
Nel corso del 2002, fino al 30 settembre, i cantieri
ANCANAP hanno ultimato 21 unità per 49.560 TSLC5 e sviluppato
una produzione complessiva pari a circa 120.457 TSLC6, che praticamente
è vicina alla piena occupazione.
La produzione dei cantieri Ancanap si è concentrata
prevalentemente su Ferry e Passenger ship, che rappresentano il
50% della produzione realizzata fino a settembre 2002. Una quota
importante è rappresentata da mezzi speciali (17%) e chimichiere
(14%).
I dati della produzione, relativamente agli anni
2001 - 2002, sono complessivamente confortanti. Essi risentono
della forte acquisizione di ordini nell'anno 2000, in coincidenza
della scadenza della legge di sostegno del settore.
Il panorama cambia completamente se l'indagine viene
proiettata nel futuro.
Se il carico di lavoro per il 2003, specie per la
prima parte, in coincidenza con l'esaurimento dei vecchi ordini,
è ancora soddisfacente, garantendo sostanzialmente la piena
occupazione, forti preoccupazioni sussistono a partire dal 2004.
Gli armatori, nazionali ed europei, che costituiscono
circa il 50% del mercato mondiale, sono attratti dai bassi prezzi
praticati dai paesi del Far East, attraverso l'adozione di pesanti
politiche di dumping.
Basti pensare che nel periodo 2000 - 2002 sono stati
commissionate nei Paesi del Far East o in Paesi extra UE, da armatori
nazionali, o a loro facenti capo, circa 180 navi per un globale
di oltre 3.100.000 TSL per un valore di oltre 5 miliardi di dollari
USA7.
Sono cifre impressionanti, che fanno riflettere e
dovrebbero spingere il nostro governo e gli organi europei ad
adottare misure tali da consentire agli armatori nazionali di
passare ordini all'industria nazionale/comunitaria a condizioni
economiche competitive da loro accettabili, in modo da non perdere
questo patrimonio enorme di lavoro e ricchezza.
Non si può pensare di acquisire nuove commesse
solo con un prodotto riconosciuto universalmente e oggettivamente
di qualità superiore, senza politiche coerenti che ripristinino
corrette condizioni di mercato.
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Assonave: Assemblea annuale 2002
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Dati ANCANAP - Crf. Tab. A
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Dati ANCANAP - Crf. Tab. B
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Fonte ANCANAP Crf. Tabella
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Fonte ANCANAP - Crf. Tab A
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Fonte ANCANAP - Cfr. Tab B
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7
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Fonte Ancanap. I dati sono tendenziali perché manca una possibilità oggettiva di controllo. Inoltre, per alcuni casi, trattandosi di commesse ancora in essere e non ultimate, sono possibili cessioni ad altri soggetti o eventualmente anche cancellazioni
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