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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XVI - Numero 9/98 - SETTEMBRE 1998 |
Trasporto marittimo
Allarme rosso per le compagnie di navigazione cinesi
I tre principali gruppi cinesi di linee di navigazione containerizzate,
vale a dire la Cosco Container Lines, la Sinotrans (China National
Foreign Trade Transportation Corp) e la CSG (China Shipping Group
Co), sono in stato di allarme rosso.
Nell'ambito dei traffici nazionali, essi stanno perdendo quote
di mercato a favore dei loro rivali stranieri. In termini di servizio,
le compagnie di navigazione cinesi vengono ancora considerate
meno salde e meno affidabili delle loro controparti straniere
e, a causa della debolezza delle tariffe di nolo e dell'aumento
dei costi, stanno subendo un'emorragia di denaro.
Queste compagnie, se vorranno sopravvivere, in particolar modo
sotto il nuovo regime economico del Paese che implica la chiusura
delle attività a controllo statale che non producono profitti,
dovranno far sì che i propri rispettivi programmi di ristrutturazione
funzionino.
La Cosco, maggiore compagnia di trasporto marittimo di contenitori
del Paese, con una flotta di 145 navi per poco più di 220.000
TEU complessivi, ha come si poteva prevedere i problemi più
seri. Quale quarta compagnia di navigazione di linea mondiale
(in termini di spazi-containers impiegati), la società
è cresciuta rapidamente sin dalla inaugurazione del suo
primo servizio dall'Australia alla Cina nel 1978. Nel 1997, la
Cosco ha trasportato oltre 3 milioni di TEU.
Peraltro, l'espansione delle dimensioni della sua flotta non
è stata sempre seguita da miglioramenti ed investimenti
nei settori più delicati, quali il servizio clienti,
la tecnologia informatica e la gestione dei costi. Tutto ciò,
però, sta cambiando e la più recente riorganizzazione,
che ha comportato il trasferimento presso nuovi uffici nella zona
Pudong di Shanghai, ne costituisce la prova.
In seguito alla fusione tra la Cosco Container Lines e la Shanghai
Ocean Shipping Co, tutte le funzioni, tra cui le vendite/merketing,
la gestione flotta ed i servizi di supporto a terra, sono state
riunite sotto lo stesso tetto per la prima volta. Il mutamento
ha avuto inizio il 28 dicembre scorso e per il futuro esistono
piani finalizzati alla quotazione della società presso
la Borsa di Shanghai.
In precedenza, la gestione dei servizi era suddivisa tra Shanghai,
Guangzhou, Dalian, Tianjin e Qingdao e ciò comportava una
inutile duplicazione di talune funzioni amministrative nonché
costi più alti. Ora l'onere della gestione è saldamente
concentrato sul taglio dei costi, sul miglioramento della qualità
dei servizi e sulla maggiore efficacia della risposta alla domanda
dei clienti.
Vengono perseguite diverse strategie in vista di tali obiettivi.
In primo luogo, la Cosco ritiene che le alleanze operative tra
linee di navigazione siano molto importanti. Negli ultimi due
anni, la Cosco ha siglato un certo numero di accordi relativi
ad associazioni commerciali, tra cui quello con la K Line sui
traffici Europa/Asia, transpacifico ed Europa/Costa Orientale
U.S.A. Inoltre, poiché la K Line collabora strettamente
con la Yangming di Taipei, la Cosco ha accesso ai porti taiwanesi
sulle navi della Yangming.
L'accordo di cooperazione ha altresì messo in grado la
Cosco di incrementare la frequenza delle proprie partenze nei
traffici di primaria importanza est/ovest. La società ora
può disporre di tre partenze alla settimana tra Europa
ed Asia, rispetto all'unica precedente, e ha accesso a sei diversi
allacciamenti settimanali a giorno fisso sulla rotta Asia/Costa
Occidentale degli Stati Uniti. Prima dell'allacciamento al transpacifico,
la Cosco poteva offrire ai propri clienti appena due partenze
alla settimana alla volta della Costa Occidentale.
Più recentemente, la Cosco ha sottoscritto un accordo
relativo all'acquisto di spazi-containers con la Compañia
Sud Americana de Vapores e ha cominciato le operazioni tra l'Europa
settentrionale/penisola iberica e la Costa Orientale del Sudamerica.
Altri traffici di traversata sono in fase di valutazione da parte
della Cosco, tra cui la rotta dal Nord Europa e l'Africa meridionale.
Ci si aspetta un annuncio in tal senso verso la fine del 1998
od i primi del 1999.
Dato che la concorrenza sul fronte interno sta diventando più
dura, la Cosco reputa che il settore dei traffici di traversata,
in special modo al di fuori dell'Asia, diventerà in futuro
sempre più importante per lei.
Ciò può avere costituito il motivo per cui la Cosco
ha seguito da vicino la privatizzazione dei vettori italiani Italia
di Navigazione e Lloyd Triestino di Navigazione, sebbene ora sembri
di capire che il vettore cinese sia fuori gioco. Ci sono state
anche delle voci in relazione a contatti tra la Cosco e la OOCL,
la Yangming e la Evergreen.
Anche l'atteggiamento della Cosco nei confronti delle conferenze
di trasporto merci si è ammorbidito negli ultimi anni.
In seguito alla sua sottoscrizione dell'Accordo Trattative Inter-Asiatiche
nella primavera del 1996, la Cosco si è aggregata all'Accordo
Stabilizzazione Transpacifico Direzione Ovest nel settembre del
1997 e la dirigenza è ora dichiaratamente a favore di un
maggiore dialogo tra i vettori appartenenti alle conferenze e
quelli che non ne fanno parte.
Un atteggiamento più accorto nei confronti dei prezzi
è stato supportato da una gamma più ampia di offerte
di servizio. La Cosco è decisa a seguire i parametri che
ritiene siano stati stabiliti da vettori quali la APL, la Maersk,
la Sea-Land e gli operatori giapponesi e nel corso degli ultimi
cinque anni ha ampliato in misura significativa le proprie opzioni
intermodali e refrigerate a valore aggiunto. Le nuove navi da
5.250 TEU che la Cosco ha immesso in servizio negli ultimi sette
mesi, ad esempio, dispongono di 1.000 TEU di spazio dedicato al
trasporto frigorifero.
Dal punto di vista intermodale, la Cosco ha inaugurato diversi
nuovi servizi, tra cui una opzione ferroviaria otto volte al mese
da Shanghai a Chengdu, nella provincia di Sechuan. Sul fronte
della informatica-telematica, la Cosco sta cercando di rendere
il proprio sito Web uno strumento di lavoro e per la clientela
maggiormente interattivo. A titolo di esempio, è in fase
di sviluppo un pacchetto per l'instradamento dei containers.
Anche l'ammodernamento della propria flotta di portacontenitori
continua ad essere un elemento fondamentale della strategia di
linea della Cosco. Tuttavia, mentre negli anni '80 e nei primi
anni '90 il tonnellaggio per i suoi servizi veniva acquistato
principalmente sul mercato di seconda mano, la politica ora è
quella di costruire ex novo la maggior parte delle proprie navi.
Dal 1994, la società ha ricevuto in consegna 8 navi da
3.800 TEU e 6 unità post-Panamax da 5.250 TEU per i suoi
servizi rispettivamente Europa/Asia ed Asia/Costa Occidentale
U.S.A. Attualmente, la Cosco sta per immettere in servizio 8 navi
da 3.400 TEU realizzate dalla sud-coreana Samsung Heavy Industries.
Inoltre, la linea di navigazione ha migliorato diversi dei propri
servizi regionali in questo periodo, mediante l'introduzione di
nuove navi dalla capacità di trasporto tra i 300 ed i 1.000
TEU. Sembra che la maggior parte degli investimenti futuri in
nuovo tonnellaggio debbano avvenire in questo settore.
Negli ultimi due anni, ad esempio, la Cosco ha effettuato ordinazioni
relative ad una dozzina di unità in cantieri navali locali,
tra cui 5 navi da 1.600 TEU presso i Cantieri di Dalian, 4 navi
gemelle da 1.600 TEU presso i Cantieri di Shanghai e 4 unità
multiruolo da 28.000 tonnellate di stazza lorda presso i Cantieri
Internazionali di Guangzhou. Tutto quanto questo tonnellaggio
è previsto in consegna per il 1999/2000.
TABELLA 1
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PRINCIPALI COMPAGNIE DI NAVIGAZIONE CONTAINERIZZATE CINESI
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Società
| Capacità
delle
navi
(in TEU)
|
Aree di traffico
|
Cosco | 220000
| Europa; Mediterraneo; Medio-Oriente; Sub-continente indiano; Sud-Est asiatico; Asia Orientale; Nord-Est asiatico; Australasia; Africa meridionale; Africa occidentale; Sudamerica; Caraibi/Centro America; Nordamerica.
|
Sinotrans | 18000
| Europa; Sud-Est asiatico; Asia Orientale; Nord-Est asiatico; Nordamerica.
|
China Shipping (Group) Co |
5500 | Nord-Est asiatico; Asia orientale; Sud-Est asiatico.
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Fonte: dati tratti dal Containerisation International Yearbook
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Anche la seconda società cinese in ordine di grandezza
per quanto attiene i servizi containerizzati di linea, la Sinotrans,
si sta sottoponendo ad un ampio programma di ristrutturazione.
Il piano, il cui completamento è previsto nel corso del
2000, comporterà la razionalizzazione dell'attuale organizzazione
che comprende 68 filiali di completa proprietà, 508 società
di capitali partecipate e 238 imprese cooperative. "Si tratta
di una struttura ingestibile e c'è troppa concorrenza interna"
ha dichiarato un osservatore, il quale sospetta che il livello
del costo del lavoro sia cresciuto sino a finire fuori controllo.
Ai sensi del suddetto piano di ristrutturazione, la Sinotrans
verrà centralizzata secondo linee di attività specifiche,
mediante l'istituzione di tre principali unità operative
concentrate sul trasporto containers, sul trasporto aereo e sul
trasporto semovente/veicolare. L'ufficio principale verrà
situato a Pechino e l'attuale rete di società autonome
della Sinotrans che sono letteralmente sparse in tutto il Paese
verrà razionalizzata e si vedrà ridurre il proprio
potere decisionale. Infatti, la Sinotrans intende trasformarsi
in una struttura societaria di capitali nell'ambito della quale
una sola società della Sinotrans avrà il controllo
della gestione in ciascuna provincia, città costiera e/o
municipalità, mentre l'ufficio centrale si prenderà
cura della pianificazione strategica, della contabilità,
dell'investimento e delle risorse umane.
La branca containeristica è già stata costituita
ed è operativa e la Sinotrans confida che le recenti perdite
possano essere arginate, si spera entro i prossimi due anni.
In effetti, la Sinotrans vorrebbe espandere la propria rete ed
incrementare la propria quota di mercato in traffici-chiave, come
quelli che collegano la Cina e l'Asia con il Nordamerica e l'Europa.
Attualmente, entrambe questi servizi di linea primaria sono effettuati
unitamente alla sud-coreana Hanjin Shipping Co.
La Sinotrans, tuttavia, mentre contribuisce con 5 navi da 2.227/2.480
TEU alla corsa settimanale per il Nord Europa, è solamente
un acquirente di spazi-containers nell'ambito del traffico con
gli U.S.A. La Sinotrans ha chiarito che col tempo, e se i volumi
aumenteranno, ha intenzione di aggregare proprio tonnellaggio
a questa operazione.
La Sinotrans è anche ansiosa di cogliere le opportunità
che offre la regione interasiatica. Essa costituisce già
un importante operatore del traffico Cina/Giappone e rafforzerà
le proprie attività in questo mercato mediante la costituzione
di una società secondaria in Giappone.
Il terzo vettore in discorso, cioè la CSG, è stato
costituito solamente il 1° luglio del 1997. Esso rappresenta
il risultato della fusione (voluta dal governo) di tre delle maggiori
compagnie armatoriali nazionali, la Shanghai Shipping (Group)
Co, la Guangzhou Shipping (Group) Co e la Dalian Shipping (Group)
Co, con gruppi di servizi marittimi di minori dimensioni, quali
la China Shipping International Marine Technology Service Co Ltd
e la Zhong Jiao Marine Industry.
L'iniziativa del governo centrale ha fatto seguito alle grosse
perdite registrate dalle singole compagnie di navigazione coinvolte.
La Shanghai Hai Xing Shipping, ad esempio, che era una unità
operativa della Shanghai Shipping Group, nel 1996 ha riportato
perdite nette per circa 157,5 milioni di yuan (pari ad approssimativamente
19 milioni di dollari USA) ed aveva un onere debitorio di più
di 5 miliardi di yuan.
Il nuovo gruppo è stato creato dal governo nel tentativo
di costituire una società che avesse le dimensioni per
competere con maggiore efficacia sia con la Cosco che con gli
operatori stranieri.
Attualmente, la CSG gestisce una flotta di più di 410
navi per complessive 8,37 milioni di tonnellate di stazza lorda.
Tuttavia, meno del 5% di esse sono costituite da tonnellaggio
containerizzato. Quest'ultimo è controllato da un'associazione
commerciale che fa capo ad una società denominata CSCLC
(China Shipping Container Lines Co Ltd) che è stata costituita
successivamente alla nascita della CSG. La società inoltre
comprende la China Shipping Agency, organismo specializzato istituito
al fine di fornire supporto alla merce, marketing alle vendite
e servizi portuali agli armatori stranieri e nazionali.
Il presidente della CSG, Li Ke Lin, che è stato l'ex capo
della Cosco Container Lines, è intenzionato ad ampliare
la rete delle rotte della CSCLC ed a rafforzare le attuali operazioni
della società, che comprende anche una rete di magazzini/depositi
e centri distribuzione. Le infrastrutture più grandi, che
sono situate a Guangzhou ed a Shanghai, hanno una capacità
di magazzinaggio giornaliera di 5.000 TEU ed una produzione annua
superiore ai 140.000 TEU.
Recentemente, il gruppo è pervenuto ad un accordo con
la Cosco, secondo il quale entrambe le linee dovranno coordinare
le proprie partenze e quote di spazio sulle navi su diverse rotte
che collegano il Giappone con la Cina settentrionale. L'accordo
è dovuto alla necessità di migliorare i livelli
di utilizzazione sulle rotte al fine di lottare contro le tariffe
(ora alquanto scarse) ed un eccesso di capacità superiore
al 30%.
Quanto ai nuovi servizi, Li ritiene le migliori opportunità
vi siano - dal punto di vista interregionale - nell'ambito del
bacino del Rim Pacifico ed in particolar modo nelle direttrici
di traffico che collegano la Cina con il Sud-Est asiatico e l'Australasia.
Nel contesto di un recente sviluppo, la CSCLC ha dato il via ad
un servizio con 2 navi noleggiate da 900 TEU dalla Cina meridionale
(Huangpu e Chiwan) a Zhanjiang e Bangkok, via Hong Kong. Inoltre,
collegando gli orari del servizio Cina/Tailandia con la connessione
Giappone/Huangpu, Chiwan della società, la CSCLC si è
messa in grado di cominciare ad offrire ai clienti un servizio
di traversata da Yokohama, Kobe e Osaka a Bangkok.
Ulteriori ampliamenti di servizio di questa natura sono attesi
nei prossimi mesi e Li guarda a vari accordi relativi ad associazioni
commerciali.
Ci si aspetta altresì un rafforzamento delle operazioni
sud-coreane della CSCLC e del suo cabotaggio, nonché delle
sue attività di raccordo. Quest'ultimo settore, che rappresenta
l'attività principale del gruppo, offre molte interessanti
opportunità per il futuro, particolarmente se gli operatori
di linee primarie cominceranno a servirsi dei porti cinesi quali
nodi di trasbordo.
Data questa faticosa fase di ristrutturazione dei tre principali
gruppi cinesi di trasporto containers, il momento del settore
del trasporto di linea del Paese è interessante. Tuttavia,
poiché vi è il governo dietro la già forte
marina mercantile e le licenze per la istituzione di sedi armatoriali
straniere in Cina vengono rilasciate sempre più con il
contagocce, le compagnie di navigazione containerizzate cinesi
finiranno per sopravvivere.
(da: Containerisation International, luglio 1998)
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