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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XVI - Numero 10/98 - OTTOBRE 1998 |
Trasporto intermodale
La Kombiverkehr accelera
Come asserito dal dott. Werner Maywald, direttore esecutivo della
Kombiverkehr nel suo incontro annuale di Francoforte, il vettore
intermodale con sede in Germania, che appartiene a spedizionieri,
autotrasportatori ed operatori di trasporto combinato, è
soddisfatto dei propri risultati dello scorso anno e della prima
metà del 1998.
E' opinione diffusa che le economie nazionali europee ed il mercato
intermodale si siano ripresi nel corso del 1997. Tuttavia, il
fenomeno degli autotrasportatori - in special modo quelli con
sede nell'Europa Orientale - che continuano a spingere in basso
i prezzi, si è andato ad aggiungere alle incertezze derivanti
alla deregolamentazione del sistema ferroviario europeo nonché
dall'aumento della concorrenza dovuto all'ingresso di nuovi soggetti
nel mercato del trasporto combinato.
La Kombiverkehr, che mette i suoi servizi a disposizione solamente
degli spedizionieri e di altri operatori del trasporto merci,
e non direttamente dei caricatori o dei proprietari dei carichi,
è impegnata in una serie di servizi nazionali tedeschi.
Essa inoltre fornisce servizi di attraversamento frontaliero dalla
Germania ad altri Paesi europei. La Kombiverkehr trasporta intermodalmente
(per lo più via rotaia) traffico accompagnato (rollende
landstrasse, ovvero autostrada viaggiante), nonché
swapbodies, containers e semirimorchi non accompagnati.
E' stato inevitabile, perciò, che alcuni esempi di crescita
notevolmente forte in determinati segmenti di mercato siano stati
per certi versi annullati dagli scarsi risultati conseguiti in
altri settori. Nel complesso, tuttavia, i risultati del 1997 sono
stati positivi, dal momento che il numero delle consegne trasportate
è aumentato di più del 3% fino a 960.000 unità,
che equivalgono a 2,11 milioni di TEU. In tal modo, la Kombiverkehr
rimane il più grande operatore intermodale europeo, poiché
la ICF (Intercontainer-Interfrigo), che talvolta viene erroneamente
considerata come il principale operatore intermodale europeo,
ha trasportato nel 1997 1.286.286 TEU. Tuttavia, il Gruppo ICF
(e cioè tenuto conto di altri operatori cui la ICF partecipa)
ha conseguito 2.003.395 TEU.
Il fatturato prodotto dalla Kombiverkehr nel 1997 è aumentato
del 6% sino a 565 milioni di marchi tedeschi, mentre il profitto
al netto delle imposte è stato pari a circa ad 1 milione
di marchi. Le modeste dimensioni di quest'ultima cifra rispetto
a quella del fatturato sono alquanto irrilevanti, poiché
la ragione d'esistere della Kombiverkehr sta nella organizzazione
e fornitura di servizi intermodali per i suoi azionisti piuttosto
che nel conseguimento di profitti.
Nell'ambito della rete nazionale tedesca, che si riferisce ai
contenitori marittimi trasportati da ed alla volta dei porti tedeschi,
il volume dei traffici nel 1997 è cresciuto del 6,6% fino
a 292.000 consegne, rispetto alle quali i Bundeslander
della ex Germania Est hanno contribuito al di sopra della media
in relazione al volume complessivo. Il volume nazionale delle
movimentazioni ha ricevuto impulso dagli spedizionieri che si
sono serviti in misura notevole del sistema di porta d'accesso,
nel contesto del quale le consegne vengono movimentate sulla rete
della DB (Deutsche Bahn, le ferrovie nazionali tedesche) alla
volta dei terminali che costituiscono i punti di partenza dei
treni-blocco internazionali. Un esempio al riguardo, citato nella
riunione di Francoforte, è rappresentato dai prodotti chimici
in contenitori per rinfuse movimentati via rotaia da Lipsia a
Mannheim, e da lì trasferiti su servizi di treni-blocco
alla volta della Spagna, ovvero su convogli convenzionali alla
volta di Monaco, laddove si connettono con i treni navetta per
l'Italia. Questo sistema ha il duplice vantaggio di migliorare
i tassi di utilizzazione delle ferrovie sulle tratte nazionali
ed internazionali.
Il traffico transfrontaliero non accompagnato dalla Germania
ad altri Paesi, effettuato unitamente ai soci UIRR della Kombiverkehr,
è aumentato del 6,3% sino a 457.390 consegne. In gran parte,
l'esperienza registrata sull'internazionale o sul transfrontaliero
è stata positiva, visto che il 75% del traffico ora viene
trasportato mediante servizi di treni-blocco. Questi ultimi si
sono dimostrati particolarmente vantaggiosi sulle tratte per l'Europa
Orientale; nel 1997, sono state movimentate 3.440 consegne in
Romania per mezzo di servizi di treni-blocco. Anche la Polonia
si è rivelata sensibile alla concezione del treno-blocco
e - allo scopo di sviluppare ulteriormente tale direttrice con
partenza da Duisburg - la Kombiverkehr, a partire da febbraio,
ha dato inizio ad un accordo di stretta cooperazione con la Transfracht
e la ICF. Si dice che l'accordo in questione comporti il concentramento
dei volumi ed una più elevata frequenza delle partenze.
Per quanto attiene invece alle attività individuali, qualche
balzo in avanti è stato compiuto nei traffici dalla Germania
a determinati Paesi dell'Europa Orientale, per quanto la base
di partenza fosse bassa. Il traffico con la Polonia, ad esempio,
è salito vertiginosamente di quasi il 50% da 3.850 a 5.770
consegne; quello con la Romania è aumentato del 282%. La
forte linea di tendenza relativa al traffico con l'Ungheria è
stata mantenuta, con un incremento del 24,6% da 11.950 a 14.980
consegne nel 1997.
Anche la Spagna si è rivelata un buon mercato per i servizi
di treni-blocco, dal momento che sono state trasportate 18.260
consegne, essendo stata introdotta nel 1997 una quarta partenza
settimanale sulla tratta settentrionale via Irun. Questo instradamento
ha altresì consentito alla Kombiverkehr di realizzare propri
servizi alla volta del Portogallo. Di conseguenza, a giugno è
stato istituito un sesto servizio di treni-blocco sulla tratta
meridionale via Port Bou alla volta di Granollers e Tarragona.
I servizi spagnoli trasportano per lo più componenti per
l'industria automobilistica, sebbene vengano movimentati anche
altri prodotti, tra cui quelli chimici.
Anche i Paesi nordici nel 1997 hanno dimostrato di rappresentare
un robusto mercato, visto che il numero delle consegne multimodali
trasportate è schizzato del 30% sino a circa 70.000 movimentazioni.
Oltre che del sistema intermodale per la Scandinavia e la Finlandia,
si è saputo che molti spedizionieri si servono dei treni
nazionali di raccordo alla volta di Lubecca, Kiel, Rostock e Mukran,
utilizzando poi le partenze dei traghetti sino ai porti di destinazione.
L'Italia continua ad essere una stella nel firmamento della Kombiverkehr,
tanto che il traffico sulla direttrice di transito alpina è
cresciuto dell'8% nel 1997. Una nuova connessione navetta da Monaco
a Milano è stata introdotta a giugno di quest'anno ed al
momento attuale vengono offerte 44 connessioni navetta giornaliere.
Peraltro, si sono verificate anche situazioni negative. Il traffico
tra il Belgio ed il Regno Unito è diminuito del 12,1% sino
a 5.840 consegne; le movimentazioni Finlandia-ex Unione Sovietica
sono calate del 4,6% fino ad appena 620; il traffico con l'Austria
è sceso del 7,9% sino a 54.460 consegne; infine, il traffico
con la Francia è rimasto scarso (4.760 movimentazioni,
che rappresentano un calo del 4,6%).
E nemmeno si è rivelata incoraggiante la vicenda sperimentata
con i servizi di rollende landstrasse. Il numero dei camion
completi trasportati - 210.000 - ha costituito un calo del 6%,
mentre il numero delle tratte si è ridotto, sebbene com'è
noto la domanda nel 1998 sia di nuovo in aumento. La strategia
della Kombiverkehr è comunque finalizzata alla continua
espansione dei propri sistemi di treni-blocco sia nazionali che
transfrontalieri, mentre con l'autostrada viaggiante si continua
a mo' di struttura complementare.
Com'è stato chiarito da Maywald nel corso dell'incontro
di Francoforte, la Kombiverkehr continua fermamente ad immettere
in servizio nuovi treni-blocco al fine di far fronte alla domanda
crescente su certe direttrici, come ad esempio la Spagna. Inoltre,
essa è pronta a collaborare con altri operatori, tra cui
la Transfracht, che è uno dei principali concorrenti tedeschi,
allo scopo di migliorare il livello dei servizi e di rendere i
servizi stessi più allettanti nei confronti della clientela.
Esiste altresì un certo numero di nuovi progetti finalizzati
a migliorare il sistemi di elaborazione dati della Kombiverkehr,
denominato ALI BABA. Uno di essi è costituito dai lavori
in corso su un sistema in grado di informare i clienti automaticamente
in ordine alle irregolarità delle procedure operative.
Un altro progetto pilota per il controllo elettronico della qualità
avrà quale conseguenza l'installazione di una unità
trasmittente su ogni vagone dei treni-blocco diretti in Romania.
Secondo il direttore Armin Riedl, ci si aspetta "che questo
sistema possa aiutarci a conseguire prestazioni più stabili
sulla direttrice rumena". Si dice anche che il CESAR, il
progetto supportato dall'Unione Europea e finalizzato al trasferimento
continuo dei dati in relazione ai transiti alpini, stia facendo
buoni progressi.
Un altro fattore positivo ci si aspetta che sia costituito dal
miglioramento delle prestazioni e della diffusione della rete
terminalistica tedesca. Per la Kombiverkehr questo significa varie
infrastrutture terminalistiche gestite unitamente ad altri soci.
Si prevedeva l'inaugurazione di un nuovo terminal a Stoccarda-Kornwestheim
entro la fine dell'estate di quest'anno, mentre sono in fase di
ultimazione terminals più moderni a Karlsruhe, a Berlino-Grossbeeren
ed a Basilea; attualmente, sono in corso lavori di ampliamento
anche a Kohn-Eifeltor. La Kombiverkehr gestisce, insieme a soci
locali, un terminal a Gutersloh inaugurato nello scorso mese di
maggio; esistono poi piani relativi all'apertura del centro di
Neuss-Hessentor, presso il porto renano di Neuss.
Tuttavia, non sono tutte rose e fiori. La realtà, per
la Kombiverkehr, è che grosso modo essa dipende dalle prestazioni,
dalle strutture tariffarie e dalle strategie (laddove ne esistano)
delle ferrovie nazionali europee. Maywald, infatti, nel contesto
dei propri commenti espressi a Francoforte, rispondendo a domande
al riguardo, ha ammesso che i risultati della Kombiverkehr nel
1997 sono stati il massimo che essa avrebbe potuto conseguire
alla luce delle prassi operative delle varie ferrovie nazionali.
In particolare, vi sono stati riferimenti ai convogli della DB
che talvolta arrivano in ritardo alle proprie destinazioni, agli
orari insoddisfacenti ed alle informazioni intempestive sugli
orari. Maywald ha inoltre fatto cenno alla priorità accordata
ai servizi passeggeri rispetto ai treni merci in alcune ferrovie
europee, il che rende difficile - se non impossibile - ottenere
le capacità necessarie in termini di binari nonché
organizzare nuovi convogli. E' stato anche suggerito come vi sia
ancora una carenza di cooperazione tra le varie organizzazioni
ferroviarie nazionali.
Maywald ha notato "una generale tendenza al ritorno alla
ferrovia" ma ha sottolineato che "il mercato trasportistico
reagisce sensibilmente ed immediatamente per quel che riguarda
la struttura tariffaria del trasporto combinato allorquando si
verificano mutamenti nel settore stradale, che costituisce il
concorrente principale".
Senza dubbio, il 1998 è cominciato in modo positivo per
la Kombiverkehr, con una crescita complessiva del traffico pari
al 4% nella prima metà dell'anno. I fattori-chiave, peraltro,
restano gli stessi: prezzi e qualità del servizio. I commenti
al riguardo di Maywald sono stati abbastanza chiari. "Partendo
dal presupposto di essere messi in condizione di ottimizzare il
nostro servizio di collaborazione con i nostri soci, nonché
con le ferrovie europee, potremo accrescere ancora la nostra quota
di mercato" ha concluso.
E, nel frattempo, entro la fine di quest'anno, la Kombiverkehr
si accinge ad oltrepassare la pietra miliare del trasporto di
un milione di consegne.
(da: Containerisation International, settembre 1998)
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