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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XVII - Numero 2/99 - FEBBRAIO 1999 |
Porti
Un'indagine sui nodi portuali americani
Il divario tra i volumi di carico e la domanda di mercato nel
Nordamerica e le infrastrutture portuali continua a crescere.
Nel Canada, negli Stati Uniti e nei Caraibi, le autorità
portuali e gli operatori terminalistici stanno attrezzandosi per
rispondere a tali carenze. Ma si sta facendo abbastanza per far
fronte alle esigenze della prossima generazione di portacontenitori
super-post-panamax? La International Container Review ha indagato
sulle attuali potenzialità dei porti di questa regione
e ha tracciato un quadro degli sviluppi programmati.
Le linee di navigazione e le autorità governative hanno
incrementato la pressione sui porti ed i terminals containerizzati.
La Maersk Line ha introdotto in servizio la Regina Maersk
in due tratte che servono i porti situati lungo entrambe le coste
del Nordamerica. A settembre, poi, Rodney Slater, ministro dei
trasporti statunitense, in occasione dell'inaugurazione del Global
Gateway North Terminal della APL a Seattle, ha invocato nuove
iniziative di sviluppo infrastrutturale in tutto il Paese.
Le navi da 6.000 TEU a pieno carico come la Regina Maersk
richiedono almeno 50 piedi di pescaggio nel canale e presso il
terminal al fine di poter navigare ed effettuare le operazioni
di carico/scarico in sicurezza. Anche le baie naturali profonde
come quelle di Halifax e del Porto Franco delle Bahamas, che offrono
fino a 60 piedi di pescaggio, comportano esigenze precise in termini
di attrezzature e di trasbordo per l'hinterland che complicano
la situazione.
Dragaggio pazzo
Tutti i porti che hanno risposto all'indagine sono impegnati
in progetti di dragaggio, nello sforzo di attirare le navi con
un pescaggio maggiore.
Halifax, Long Beach, Seattle ed il Porto Franco hanno già
dragato fino a 50 piedi e più, mentre il porto di New York
& New Jersey viene subito a ruota con un pescaggio di 40 piedi.
Sia il porto di New York & New Jersey che quello di Filadelfia
porteranno il dragaggio fino a 45 piedi. Vancouver già
accetta navi con pescaggio di 42 piedi e ha in corso un progetto
di dragaggio ventennale. ll porto di Long Beach sta rendendo più
profonda (69 piedi) l'entrata del canale principale in vista del
1999. Questi lavori potranno essere estesi sino ad ampliare la
profondità del canale principale, che è già
di 76 piedi, per l'inizio del 2000.
Altri porti presi in considerazione nell'indagine sono in grado
di movimentare pescaggi che spaziano da 31 a 36 piedi. L'Autorità
Portuale di Trinidad & Tobago ha in programma il dragaggio
della Baia di Port of Spain fino a circa 40 piedi (12 metri),
intensificando la concorrenza nei Caraibi. Sia Palm Beach che
Montreal sono pronti a dragare i canali fluviali di altri 3 metri;
Palm Beach, inoltre, si è premurata di ampliare il canale
fluviale al fine di renderlo ancora più sicuro; tutto ciò
dovrebbe essere portato a compimento il prossimo anno.
Porto | Volumi 1997 (TEU) | Capacità massima nave (TEU) | Pescaggio massimo (piedi) |
Porto Franco Bahamas | Capacità fase I: 560.000 capacità fase II: 950.000 | 6000 + | 50 |
Port of Spain (Trinidad & Tobago) | 208666 | 2.000 + | 32 |
Halifax | 459176 | 6.000 + | 60 |
Montreal | 870368 | 2800 | 36 |
Vancouver | 724154 | 6.000 + (Deltaport) | 52 |
Baltimora | 476000 | 5.500 (circa) | 42 |
Boston | 148073 | 4500 | 45 |
Long Beach | 3504603 | 5500 | 50 |
New York & New Jersey | 2456886 | 4.000 panamax | 40 |
Palm Beach | 183400 | 1000 | 31 |
Filadelfia | 145211 | 4000 | 35 |
Seattle | 1360308 | 6000 | 50 |
Prendendo il pescaggio di 50 piedi quale punto di partenza, l'indagine
dimostra come non vi siano allo stato programmi atti a far sì
che aumenti il numero dei porti in grado di servire navi con questo
pescaggio nei prossimi cinque anni.
Movimentare capacità
I volumi portuali inerenti al 1997 mostrano la crescente pressione
sui movimentatori di carichi, che comporta un andirivieni di navi.
Gli operatori terminalistici, se vorranno restare competitivi,
dovranno adattare le proprie operazioni e far salire le tariffe;
per non dire dell'esigenza di assicurare adeguate infrastrutture
di magazzinaggio lungobanchina.
Undici dei 12 porti interpellati stanno effettuando investimenti
in attrezzature, mediante la sostituzione di quelle esistenti
ovvero l'ampliamento delle proprie dotazioni. L'articolo di maggior
successo nelle liste della spesa è rappresentato dalle
gru super-post-panamax, le quali consentono di far fronte alle
necessità che le navi da 5.000 e più TEU comportano.
Nella Grande Bahama, la Freeport Harbour Company ha in corso un
notevole programma di acquisizioni. Entro il prossimo mese di
ottobre la Compagnia sarà entrata in possesso di tre gru
da banchina super-post-panamax e di 12 straddle carriers. Essa
inoltre sta realizzando nuovi edifici operativi e laboratori in
ambito portuale.
L'Autorità Portuale di Trinidad & Tobago ha in programma
l'acquisto di due nuove gru RTG e quattro barre telescopiche,
una gru a cavaliere bordo-costa e 12 nuovi trattori; anche tutte
queste attrezzature dovrebbero essere disponibili entro la fine
del 1999.
Il porto di Long Beach ha effettuato un'ordinazione relativa
a tre gru a cavaliere bordo-costa che dovrebbero essere installate
nei primi mesi di quest'anno; altre tre di loro sono già
state consegnate, per un costo pari a 6,2 milioni di dollari USA
ciascuna. Anche Seattle, che costituisce uno dei tre maggiori
scali della costa occidentale unitamente a Long Beach ed a Vancouver,
ha acquistato lo scorso anno tre gru super-post-panamax da 165
piedi. Infine, la Vancouver Port Corporation sta investendo in
equipaggiamento nell'ambito del proprio Progetto Sviluppo Centerm,
che prevede l'estensione delle rotaie delle gru all'Ormeggio 5
ed il miglioramento delle attuali rotaie presso gli Ormeggi 5
e 6; essa è altresì in procinto di ricevere in consegna
quest'anno una nuova gru per contenitori.
Sulla costa atlantica, Halifax ha investito 6 milioni di dollari
USA in gru post-Panamax, mentre altri 11 milioni di dollari sono
stati destinati a vari progetti inerenti l'impiego di capitali.
New York & New Jersey per quest'anno ha in corso ordinazioni
non meglio identificate, mentre Palm Beach ha acquisito attrezzature
per le movimentazioni intermodali e sta migliorando il proprio
materiale relativo alle movimentazioni ferroviarie. Anche Baltimora
ha in corso il miglioramento delle proprie gru nell'arco dei prossimi
12 mesi. Nel contempo, nel Canada orientale, la CP Ships ha aggiunto
due nuove gru a cavaliere da banchina presso le proprie infrastrutture
dei terminals Cast e Racine di Montreal.
Miglioramenti piuttosto che espansione
Gli investimenti sopra descritti mostrano una tendenza di fondo
verso il miglioramento delle capacità delle infrastrutture
esistenti ed una minore insistenza sulla costruzione di nuovi
terminals. Tuttavia, la diffusione di nuovi progetti in tutta
la regione comporterà un incremento generale del numero
delle infrastrutture dedicate ai containers. Ad esempio, Baltimora
sta migliorando i terminals con discreta continuità, investendo
in infrastrutture strategiche. Il programma Centerm della Vancouver
Port Corporation congiungerà il terminal al migliorato
Molo Ballantyne, integrando i due terminals operati dalla Cosco
in una sola grossa infrastruttura.
Ad Halifax, i terminals del Molo A Oceano sono stati risviluppati,
assicurando un ulteriore ormeggio a lungo raggio ed un'area aperta
alle rinfuse ed ai carichi containerizzati. Palm Beach spenderà
70 milioni di dollari USA nei prossimi 18 mesi in progetti tra
cui: un nuovo piazzale per il deposito di contenitori; l'ampliamento
della zona franca; il miglioramento dei magazzini centrali portuali;
infine, l'aggiunta di altri 1.500 piedi di spazio destinato agli
ormeggi.
A Seattle, la New World Alliance ha costruito un nuovo terminal
presso il T-5, mentre il notevole ampliamento del T-18 dovrebbe
essere portato a termine quest'anno. La costruzione di un nuovo
terminal da 200 acri presso l'ex base navale di Long Beach inizierà
questa primavera. Infine - ma non ultima - la Freeport Harbour
Company sta costruendo un altro ormeggio da 1.200 piedi per il
traffico containerizzato, il cui completamento dovrebbe essere
ultimato nel prossimo mese di ottobre.
Treni per i mercati statunitensi del Midwest
Nei casi in cui i porti stanno migliorando la capacità
di movimentazione delle infrastrutture esistenti, ovvero stanno
ramificandosi mediante la realizzazione di nuovi terminals, tali
programmi sono infruttuosi in assenza degli investimenti atti
a far fronte alle connessioni richieste per l'hinterland. La tendenza
in auge in America è quella dell'estrema attenzione alle
connessioni ferroviarie da e per i porti.
In Canada, in particolare, la CN (Canadian National) e la CP
(Canadian Pacific) stanno effettuando notevoli investimenti al
fine di migliorare i collegamenti ferroviari nello sforzo di fronteggiare
il trasbordo alla volta dei mercati del Midwest attraverso gli
Stati Uniti. Il sessanta per cento del traffico containerizzato
terrestre originato dal Porto di Montreal viene trasportato via
rotaia dalla CN e dalla CP. Questa direttrice-chiave ha costituito
il punto focale dell'investimento da 6 milioni di dollari USA
in infrastrutture ferroviarie, in costruzione di nuovi binari
e nella messa a nuovo delle connessioni esistenti. Il tunnel St.Clair
della CN, a servizio di Halifax, ha consentito la realizzazione
di un collegamento ferroviario con il Midwest statunitense, unitamente
al nuovo terminal "porta d'accesso" della CN a Harvey,
nell'Illinois.
Negli Stati Uniti, i porti sia orientali ed occidentali stanno
migliorando le proprie connessioni ferroviarie. Il Porto di Palm
Beach sta aggiungendo due miglia di binari in ambito portuale
ed è intenzionato a costruire un corridoio multimodale
strada/rotaia dedicato dalle banchine alla I-95. Nel contesto
di un'iniziativa finalizzata al miglioramento degli accessi stradali,
la SR-710 sarà rintracciata attraverso la vecchia autostrada
che passa nel porto.
Presso il Porto di New York & New Jersey, la Express Rail
sta ampliando le proprie tratte dirette ai mercati del Midwest.
Il programma da 23 milioni di dollari USA dell'Autorità
Portuale per lo scalo marittimo di Staten Island comprenderà
la riattivazione della ferrovia di Staten Island. Anche sulla
costa orientale, presso il porto di Filadelfia, la CSX e la NS
stanno costruendo infrastrutture per il trasferimento intermodale.
CSX e NS sono altresì impegnate in un programma di acquisizioni
presso il Porto di Baltimora.
Nel contempo, a Seattle il terminal T-18 sta per essere sottoposto
ad un notevole ampliamento, che includerà miglioramenti
ferroviari e stradali. Il Porto di Long Beach partecipa al progetto
da 2 miliardi di dollari finalizzato alla costruzione della tratta
di 20 miglia sulla Direttrice di Alameda allo scopo di migliorare
i collegamenti ferroviari tra i terminali marittimi e ed i piazzali
ferroviari interni.
Porte d'accesso migliorate
I tempi previsti per il completamento di questi progetti spaziano
dalla fine del 1998 al 2004. Di modo che, mentre le ordinazioni
relative alle nuove attrezzature e gli impegni di spesa per i
miglioramenti portuali ammontano a decine di miliardi di dollari,
ci vorrà qualche tempo perché tali miglioramenti
filtrino attraverso le linee di navigazione ed i loro clienti
caricatori.
Si noti che alcuni dei principali porti containerizzati non sono
presi in considerazione dall'indagine; quest'ultima, in effetti,
potrebbe essere considerata una ricerca sulle linee di tendenza
regionali, piuttosto che un censimento completo.
I porti stanno effettuando investimenti finalizzati a movimentare
navi più grandi e, di conseguenza, acquistano attrezzature
postpanamax e dragano i canali. Prevedendo un aumento dei volumi
dei carichi, i porti e gli operatori di reti e servizi interni
stanno investendo al fine di assicurare connessioni intermodali
che possano far fronte a questa domanda ed alla concorrenza, allo
scopo di servire nel miglior modo possibile i mercati del Midwest
statunitense.
(da: International Container Review, autunno/inverno 1998)
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