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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XVII - Numero 3/99 - MARZO 1999 |
Trasporto marittimo
La MOL mette in pratica il decentramento
Qualche anno fa, la MOL (Mitsui OSK Lines), il decimo fornitore
mondiale di capacità containerizzata, ha deciso che uno
dei modi per ristrutturare la propria claudicante divisione di
linea poteva essere quello di decentrare, e così ha preso
la decisione di avvicinare il processo produttivo alla clientela.
I conti finanziari della divisione di linea non sono distinti
rispetto a quelli delle altre branche marittime della compagnia
(cisterne, rinfuse, traghetti e navi da crociera), di modo che
l'entità dei suoi problemi non può essere quantificata
con precisione, ma si sa che il profitto operativo complessivo
del settore marittimo dello scorso anno ammontava a soli 114 milioni
di dollari USA rispetto ad un fatturato di 6.320 milioni di dollari.
Abbastanza poco, in effetti, e le note aggiuntive ai conti annuali
della compagnia facevano notare che la divisione di linea si trovava
ancora una volta in una situazione di perdita.
In questo processo di decentramento sono state comprese sia le
attività relative ai traffici che quelle commerciali. A
Hong Kong è stata assegnata la responsabilità dell'Asia,
alla California quella del Nordamerica, a Sydney quella dell'Oceania
ed a Londra quella dell'Europa e dell'Africa. Alla sede californiana
è stata affidata la completa responsabilità del
transpacifico e dei traffici atlantici; ad altri uffici, invece,
sono state semplicemente affidate le funzioni commerciali e logistiche.
Da allora la situazione si è evoluta, ma recentemente
essa è stata portata all'estrema conseguenza della istituzione
di un'agenzia di linea in Giappone che adesso riferisce all'ufficio
regionale di Hong Kong della compagnia. Si è trattato di
un passo davvero coraggioso per una compagnia di navigazione giapponese
con sede a Tokyo, o soltanto del trasferimento dei costi di gestione
in Paesi dai costi inferiori?
Secondo Chris Bourne, direttore esecutivo della MOL Europa, "la
decisione di decentrare è stata assolutamente giusta, nonché
essenziale nell'odierno clima commerciale, dal momento che i clienti
sono così impegnati che non si possono permettere di indugiare
in lunghi processi decisionali. Lo stesso vale per la MOL in Europa.
Poiché le tariffe di trasporto merci sono andate giù,
di conseguenza i costi dei tempi di vendita sono aumentati e non
vediamo perché dovremmo inviare in loco dei venditori presso
i clienti solo per fargli dire <spiacente, non sono in grado
di rispondere alla vostra domanda, vi richiamerò una volta
tornato in ufficio>. E' più razionale per noi, dal punto
di vista dei costi, potenziare i nostri venditori locali al fine
di far sì che si prendano più decisioni possibile
sul momento".
A ciò si è aggiunta la sensazione che i dirigenti
dell'ufficio commerciale in Giappone fossero troppo lontani dai
mercati d'oltremare della compagnia e perciò disposti a
prendere decisioni che non sempre tenevano conto le circostanze
locali. Come dice Bourne, "che ne sa un dirigente che fa
i prezzi in Giappone della - poniamo - Philips in Olanda, oppure
noi dei clienti che trattano l'ovest in Giappone? Il nostro ufficio
di Rotterdam, invece, sa tutto della Philips ed è pertanto
in una situazione migliore per decidere che cosa dovremmo fare
per loro".
In un mondo in cui le tariffe di trasporto merci svolgono sempre
di più un ruolo solamente parziale nei pacchetti complessivi
da porta a porta delle linee di navigazione, vi è senza
dubbio più di un granello di verità in tale affermazione.
Gli oneri relativi al trasporto terrestre locale, al credito,
alla disponibilità di tempo, alla documentazione ed alla
controstallia sono spesso altrettanto importanti, in particolar
modo nei consorzi dove non vi è molto altro che possa distinguere
i servizi.
Tale argomentazione sottolinea ulteriormente una parte importante
del programma di decentramento della MOL, segnatamente il fatto
che il processo non dovrebbe assolutamente arrestarsi a livello
regionale, ma dovrebbe essere perseguito fino in fondo, sino al
personale di vendita a livello di ufficio di zona. Ad esempio,
nel caso dei traffici in direzione est alla volta dell'Asia, sebbene
le linee-guida vengano tracciate da Londra ed emanate a tutti
gli uffici europei a seconda delle richieste, e questo almeno
una volta ogni due settimane, gli uffici locali vengono lasciati
liberi di strutturarsi il lavoro al fine di far fronte alle proprie
assegnazioni di navi. Può anche darsi che avvenga qualche
altra consultazione in ordine alle esigenze dei principali clienti,
ma l'interferenza dell'ufficio regionale è altrimenti ridotta
al minimo. Di conseguenza, il personale di vendita talvolta va
al di là delle linee-guida, ma - secondo Bourne - il loro
giudizio rispetto a tali questioni viene rispettato. Continua
Bourne: "La nostra politica è quella di assumere solo
personale di vendita qualificato, di modo che ci fidiamo di loro
quando si tratta di vendere i nostri servizi in modo adeguato".
Chiaramente questa politica può riuscire solamente nel
caso in cui vi siano poche limitazioni in relazione alle tariffe
da parte di consorzi o conferenze che richiedano la consultazione
con i partner di linea.
Il decentramento dall'ufficio regionale all'ufficio di zona si
estende ulteriormente alla logistica dei contenitori. A ciascun
ufficio di zona, come quello di Rotterdam, viene affidato il compito
di organizzare le proprie modalità di trasporto terrestre.
Come afferma Bourne, "io non posso interferire troppo con
quello che Bart Roozekrans fa a Rotterdam, altrimenti lui finirebbe
per demotivarsi". Essi, perciò, vengono lasciati liberi
di acquisire da sé i propri servizi di trasporto terrestre
a seconda delle esigenze. Ci si aspetta - tuttavia - la consultazione
e la cooperazione tra uffici ogniqualvolta ne possano derivare
vantaggi comuni (e si dice che tale procedura venga messa regolarmente
in pratica).
Roozekrans fa il punto della situazione: "A Rotterdam disponiamo
di personale logistico dedicato. Questa funzione viene considerata
un importante strumento di vendita nel contesto del nostro approccio
complessivo alla clientela, di modo che diventa essenziale per
noi poter disporre sia della flessibilità per muoverci
come vogliamo sia della possibilità di collaborare l'un
l'altro quando è necessario". La struttura in questione
dispone dell'ulteriore vantaggio di collegare responsabilità
e profitti ad ogni livello dell'organizzazione, con linee-guida
provenienti dall'alto presumibilmente ridotte al minimo.
E' sorprendente come si affermi che la politica portuale tra
gli uffici di zona non rappresenti un problema nel contesto di
tale processo. Per Roozekrans, vi sono solo due elementi in qualsiasi
decisione inerente al trasporto terrestre. In primo luogo, sapere
ciò che vuole il cliente; in secondo luogo, trovare il
modo più economico per assicurarglielo. "Se è
meglio per il carico del nostro cliente essere spedito via Bremerhaven
piuttosto che via Rotterdam, bisogna fare così, e viceversa".
Egli, tuttavia, continua: "Laddove i contenitori sono trattenuti
presso i depositi interni, devono essere predisposti i relativi
accordi specifici".
A che cosa corrispondano questi accordi specifici, non è
chiaro. Ci si chiede semplicemente di accettare il fatto che raramente
vengono commessi degli errori amministrativi tra gli uffici di
zona. Bourne attribuisce questo fatto in gran parte all'eccezionale
spirito di squadra e di buone comunicazioni nell'ambito dell'organizzazione
europea ed aggiunge: "Sebbene sia facile immaginare che la
competizione tra uffici rappresenti una delle forze in atto, nella
prassi questa non è stata la nostra esperienza".
Ad ogni modo, in parole povere che cosa ha fatto ottenere alla
MOL (società-madre) ed alla MOL Europa il decentramento?
Sull'argomento, Bourne è stato molto chiaro: "Rispetto
alla quota di mercato, ci siamo mossi dal numero 8 in classifica
al numero 3 nell'ambito della Conferenza Trasporto merci Estremo
Oriente per quanto riguarda la direzione est. Siamo, inoltre,
molto più vicini alla clientela e facciamo del nostro meglio
per loro in tutti i traffici. Ciò, naturalmente, non si
deve solo al decentramento. Altri fattori sono in gioco, come
ad esempio il migliorato servizio attraverso l'Alleanza New World;
peraltro, una delle forze che ci hanno guidato è stato
il miglioramento dei contatti di vendita".
Dal lato del trasporto terrestre, si dice che sia stato trasportato
più traffico alle condizioni carrier haulage, in
particolar modo per ciò che riguarda le importazioni.
Le altre ragioni per cui i clienti europei ora supportano la
MOL in tutte le direttrici di traffico - nel cui ambito, peraltro,
esistono già tante linee di navigazione nazionali - sono
state esplicitate da Roozekrans: "Oltre alla concorrenza
sui prezzi, sul servizio e sui contatti personali, noi siamo anche
molto bravi nel costituire associazioni con i clienti. A causa
del nostro retroterra, gran parte dei nostri clienti sono forti
negli scambi diretti in Asia, e quando hanno carichi diretti anche
in altre zone, talvolta trovano conveniente darli lo stesso a
noi".
Aggiunge Bourne: "Siamo anche una linea molto servizievole.
Molta gente imbarca i propri carichi sulle nostre navi perché
siamo in grado di fornire un servizio dettagliato a livello locale.
Ai clienti piace avere a che fare con noi. Non soltanto proviamo
a dargli risposte alla svelta, ma comunichiamo bene l'un l'altro
attraverso tutta l'Europa". La MOL Europa non conduce ancora
direttamente le vendite di zona locali e gli uffici documentazione,
come fa qualche altra linea, e ritiene sia meglio non farlo, quanto
meno per il momento. Bourne precisa: "Se la Flossy di Rotterdam
vuole parlarci in ordine ad una questione inerente le vendite
interne come la registrazione ovvero un problema di documentazione,
allora riteniamo che sia importante che lo possa fare a Rotterdam
e non in qualche altro luogo".
Questo argomento è una questione controversa, poiché
le linee di navigazione quali la Sea-Land e la P&ON (P&O
Nedlloyd) sostengono in maniera sempre più decisa che certe
funzioni di vendita interna possono essere svolte solamente da
"centri di servizio" regionali. La Sea-Land è
in procinto di istituire un centro di servizio di questo tipo
a Cork, che provvederà a tutta l'Europa. La P&ON già
si occupa del Regno Unito da Birmingham e del continente da Rotterdam,
sebbene - in tutti questi casi - importanti funzioni di vendita
esterna continuino ad essere svolte a livello di ufficio locale.
Riguardo al futuro, la MOL Europa ritiene che il commercio elettronico
svolgerà un ruolo sempre più importante nei propri
processi imprenditoriali. Sebbene la maggior parte dei clienti
sembri ancora voler movimentare tutte le registrazioni per telefono
e non sembri ancora interessata alla utilità di tracking
e tracing disponibile sul sito Internet della compagnia di navigazione,
vi è nell'aria - senza dubbio - una sensazione di cambiamento.
La MOL Rotterdam già comunica con la maggior parte dei
suoi fornitori di servizio via EDI e si aspetta di essere in grado
di fare altrettanto con i clienti entro la fine del prossimo anno.
Un'altra utilità di tracking & tracing è in
corso di sviluppo negli Stati Uniti.
I contratti multi-traffico non costituiscono ancora una questione
importante. Come sottolinea Bourne, "non abbiamo molta domanda
per tali contratti, ma vi sono aspettative al riguardo, ad esempio
in relazione alla Nestlé. Molte delle richieste di contratti
multimodali arrivano su e-mail ed è vertiginoso il quantitativo
di particolari richiesti. Vi è necessità di compilare
e restituire intere matrici di informazioni, che alle volte possono
comportare una discreta perdita di tempo".
In termini di costo del decentramento, Bourne sorprendentemente
afferma che la MOL Europa adesso impiega meno personale di prima.
Si potrebbe pensare che invece dovrebbe essere il contrario, ma
la strutturazione del processo consultivo deve aver avuto un effetto
di controbilanciamento.
In conclusione, si è potuto constatare che l'ufficio centrale
giapponese della MOL non ha potuto limitarsi a semplici dichiarazioni
di intenti nei confronti della strategia di decentramento della
propria divisione di linea, e - sembrerebbe - con risultati positivi.
Il segreto del successo sembra risiedere nell'aver fatto viaggiare
il processo di decentramento da cima a fondo. Esso non ha potuto
ancora incidere sui profitti della società, ma, come affermato
dal presidente Masaharu Ikuta nell'ultimo rapporto annuale della
compagnia, un mutamento in tal senso si potrebbe conseguire nell'anno
fiscale 2000/2001. il tempo dirà se si tratta solamente
di una speranza. Nel frattempo, si dice che la divisione di linea
potrebbe tra breve essere trasformata in una società distinta,
nel qual caso sembrerebbero logici ulteriori sviluppi nel settore
marittimo di linea giapponese, in particolare alla luce delle
intenzioni simili di altri vettori giapponesi, quali la NYK e
la K Line.
(da: Containerisation International, febbraio 1999)
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