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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XVIII - Numero 1/2000 - GENNAIO 2000 |
Industria
La situazione dei produttori italiani di containers
I due principali costruttori italiani di contenitori, la Sicom
Container e la Cobra Container, persistono nella produzione, sebbene
entrambi stiano sempre più concentrando la propria attività
in settori diversi da quello dei containers ISO. L'ultimo calo
dei prezzi relativi ai contenitori, che ha fatto sì che
le unità standard da 20 piedi vengano vendute a meno di
1.500 dollari USA in Cina, ha fatto fuori praticamente tutta la
produzione di contenitori per carichi secchi in Europa.
La Sicom è ancora intensamente impegnata nella produzione
di open-tops, flatracks, ventilati ed altri tipi di unità
speciali per carichi secchi, ma si aspettava a dicembre che ciò
rappresentasse una quota minore dell'attività relativa
al 1999.
Invece, una crescente quota percentuale di produzione dovrebbe
essere consistita in swapbodies ovvero da altro equipaggiamento
containerizzato intermodale europeo. La produzione di questa società
ha totalizzato 18.000 TEU nel 1998, l'85% circa dei quali consistenti
in unità speciali ISO: Il resto (15%) era rappresentato
in gran parte da tipi swapbody della Classe C.
La ripartizione dovrebbe - secondo le previsioni - essersi avvicinata
al 50:50 nel 1999, mentre la produzione complessiva dovrebbe essere
diminuita sino a 13.000 TEU. Ciò dovrebbe comportare, peraltro,
un calo minore in termini di valore, in ragione del più
elevato prezzo di vendita dell'equipaggiamento swapbody rispetto
a quello delle unità speciali per carichi secchi.
Tra i più recenti sviluppi produttivi, si possono annoverare
un container da 30 piedi per rinfuse (destinato all'utilizzazione
finale in Europa) ed uno swapbody da 45 piedi (13,71 metri) che
dispone del blocco d'angolo speciale brevettato dalla Geest Line:
esso consente all'unità di rispettare le attuali normative
dell'Unione Europea in materia di trasporto stradale.
Anche la Cobra offre una versione swapbody da 45 piedi e riferisce
di avere prodotto recentemente a livelli da record unità
rinfusiere da 30 piedi per clienti situati nel Regno Unito ed
in altre località europee.
Oltre a ciò, il nocciolo della sua produzione è
costituito da swapbodies della Classe C (nonché alcuni
della Classe A), mentre oggi praticamente non si lavora più
in relazione ai containers ISO. La produzione annua complessiva
della società è stimata in oltre 10,000 TEU.
(da: Containerisation International, dicembre 1999)
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