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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XVIII - Numero 3/2000 - MARZO 2000 |
Commercio internazionale
Le esportazioni cilene di vino: prestazioni
frizzanti
Le esportazioni di vino dal Cile sono aumentate solamente del
3,6% nel periodo gennaio/novembre 1999, con un calo significativo
rispetto alle prestazioni in aumento degli scorsi anni. Tuttavia,
i viticultori prevedono che la crescita nel 2000 sarà più
che doppia rispetto all'anno passato, attestandosi all'8%.
Nel corso del periodo di 11 mesi preso in considerazione per
il 1999, sono stati esportati più di 16.800 TEU di vino
imbottigliato (per l'esattezza, 16.815.576 casse) dal paese sudamericano.
Le bottiglie di Chardonnay, Merlot e Cabernet Sauvignon di produzione
cilena sono adesso una presenza normale sugli scaffali dei supermercati
europei e nordamericani.
I vigneti del Cile sono concentrati nella regione centrale del
paese, laddove prevalgono i climi di tipo mediterraneo e sub-mediterraneo.
La maggior parte di loro sono situati nel raggio di 160 km da
Santiago. Il sito in questione rappresenta altresì il centro
dell'industria della frutta del paese, anche il quale ha fatto
registrare tassi di crescita sostenuti nell'ultimo decennio avendo
tratto vantaggio dalla domanda dell'emisfero settentrionale nel
corso della stagione invernale. Una percentuale notevole di questo
traffico è stata movimentata in containers frigoriferi;
i principali operatori in questo contesto sono stati la Hamburg
Sud-The Shipping Group, la Maersk SeaLand e la CSAV (Compañia
Sud Americana de Vapores).
Le cifre relative al 1999 mostrano come le esportazioni di frutta
rappresentassero il 14% (quanto a valore) di tutte le esportazioni
cilene, di cui la metà era costituita da uva da tavola.
Tuttavia, la vera storia di successo degli ultimi due decenni
è stata quella del vino e, sebbene le ultime cifre annue
siano state deludenti, ciò - a giudizio di un osservatore
del settore - viene considerato niente di più che una momentanea
battuta d'arresto nella "inesorabile crescita del vino cileno".
Dal 1989 al 1993, ad esempio, le esportazioni cilene di vino sono
aumentate al notevole tasso del 50% ogni anno.
Infatti, uno spedizioniere ha dichiarato che nei mercati-chiave,
quali il Regno Unito, la Scandinavia e gli Stati Uniti, lo scorso
anno sono stati registrati buoni incrementi. I problemi hanno
riguardato invece il Giappone, in relazione al quale le riduzioni
di spesa hanno comportato un calo dell'80% nei volumi di traffico.
Per contrasto, nel 1998 il Giappone ha acquistato 1.000 TEU in
più di vino cileno.
Miguel Torres, della ditta catalana produttrice di vino e brandy
Vina M. Torres - che figura al 19° posto della classifica
dei produttori cileni di vino - ritiene che il clima, il suolo
e l'assenza della filossera in questo paese rendano il Cile un
"paradiso del vino".
Quasi tutto il vino cileno viene spedito in contenitori per carichi
secchi, mentre solamente il 5% è movimentato in unità
frigorifere. La maggior parte del vino viene esportato dai principali
porti containerizzati del paese, Valparaiso e San Antonio, che
sono entrambi ubicati in una buona posizione per servire la Valle
Centrale dove sono situati i vigneti.
Dal momento che i vini vengono venduti ai sensi della clausola
fob, sta ai ricevitori organizzare i relativi trasporti.
Tra le principali linee di navigazione impegnate nel settore
del commercio vinicolo vi sono la CSAV e la CCNI (Compañia
Chilena de Navegacion Interoceanica), oltre alla Hamburg Sud/Columbus
Line, alla Maersk SeaLand, alla NYK Line, alla TMM/TMG, alla MSC
(Mediterranean Shipping Company) ed alla K Line.
Molti dei servizi offerti da questi vettori sono diretti, sebbene
la MSC trasbordi i suoi carichi attraverso il Porto Franco delle
Bahamas. Una linea di navigazione rivale ha dichiarato che, sebbene
le tariffe della MSC fossero meno care, ci sono stati casi in
cui le spedizioni hanno dovuto aspettare "una settimana o
giù di lì a temperature di 40° prima di poter
essere raccordate con la nave di linea primaria".
Nei traffici di vino cileno è impegnato anche un gran
numero di spedizionieri. Tra queste imprese vi sono operatori
specializzati quali la JF Hillebrand e la Seabrook & Smith.
Per quanto attiene al Regno Unito, secondo Francisco Herrera della
Hamburg Sud in Cile, la Hillebrand capeggia la fila, seguita dalla
Seabrook & Smith e quindi dalla Ferry Freighting. Per la Scandinavia
il leader del mercato è la Alko, seguita dalla Hillebrand
e quindi dalla Ziegler. Per quanto attiene alle spedizioni generali
alla volta di Stati Uniti e Canada, conduce il gruppo la Universal
Shippers Association, seguita dalla Hillebrand. Tuttavia, un altro
importante operatore negli Stati Uniti è la Banfi, che
è un'impresa costituita ad hoc dal maggiore esportatore
cileno di vino, la Concha y Toro, al fine di movimentare le proprie
esportazioni in Nordamerica.
La Hillebrand, naturalmente, è l'indiscusso leader del
mercato per la logistica internazionale nel settore del vino e
degli alcolici e nel 1998 ha movimentato 110.000 TEU di spedizioni
marittime. La Hillebrand, che ha cominciato ad operare nel paese
nel 1994, possiede due uffici in Cile (uno a Valparaiso ed uno
a Santiago).
Andreas Buch, direttore vendite del ramo vini ed alcolici di
una sede locale della Hillebrand, afferma che i principali concorrenti
degli esportatori cileni di vino provengono dall'Australia, dal
Sudafrica, dagli Stati Uniti (California) e dall'Argentina. Egli
ha suggerito come i tempi di consegna rappresentino un importante
fattore di concorrenza e ha detto che i tempi di viaggio alla
volta dei mercati-chiave dell'Europa settentrionale sono di circa
35 giorni dall'Australia (rispetto ai precedenti 42 giorni), di
30-32 giorni dal Cile e di soli 16 giorni dal Sudafrica.
Afferma Buch: "Gli esportatori australiani sono stati molto
abili, specialmente con la loro politica dei prezzi nel momento
più basso del mercato. Gli australiani hanno altresì
battuto i loro rivali abbassando il prezzo dello Chardonnay -
i cui consumatori possono aspettarsi una sovrabbondante prossima
annata - una stagione prima di loro".
Si dice che la produzione in Argentina sia "immensa",
ma il 90% di essa è destinata al consumo nazionale ed in
termini di marketing gli argentini sono stati "lasciati ai
blocchi di partenza dai cileni e tanto più dagli australiani".
Tuttavia, Buch ritiene che questa situazione stia per cambiare.
La Hillebrand si serve principalmente della Hapag-Lloyd, della
Maersk, della CSAV e della MSC, ma occasionalmente prenota carichi
con la CCNI, la Hamburg Sud, la CMA CGM The French Line e con
la K Line.
Spiega Buch: "Poiché noi spediamo una così
grande quantità di vino, non possiamo fare affidamento
solamente su uno o due vettori. Usandone diversi, siamo in grado
di offrire una maggiore flessibilità ai nostri clienti".
TABELLA 1 |
CLASSIFICA DEGLI ESPORTATORI DI VINO IMBOTTIGLIATO
(GENNAIO-NOVEMBRE 1999)
|
Pos. | Produttore vinicolo
| Casse | Milioni di
$/FOB
| Variazione
%
casse
| Variazione
%
milioni di
$/FOB
|
1 | Vina Concha y Toro | 3.909.100
| 80,82 | -15,16 | -13,31
|
2 | Vina San Pedro | 2.388.220
| 45,38 | 10,65 | -13,31
|
3 | Santan Rita | 1.194.885
| 35.53 | -3,50 | -2,87
|
4 | Vina Sta Carpilina | 1.154.450
| 26,45 | -29,40 | -28,28
|
5 | Vina Errazuraz | 851.907
| 22,79 | 32,37 | 35,90
|
6 | Vina Undurraga | 710.682
| 18,19 | 4,27 | 6,24
|
7 | Vina Sta Emiliana | 893.064
| 15,56 | -33,78 | -34,21
|
8 | Vina Tarapaca ex Zavala |
540.941 | 13,34 | 42,11
| 33,00 |
9 | Champagne Valdivieso |
385.648 | 11,64 | 113,72
| 110,98 |
10 | Vina La Rosa | 451.425
| 10,26 | 104,25 | 100,78
|
Totale | 12.480.322
| 279,96 | 22,55 | 22,08
|
Altri | 4.335.254 |
129,62 | - | - |
Totale complessivo | 16.815.576
| 409,58 | -0,49
| 3,61 |
Fonte: Associazione Vini del Cile
|
Buch ha dichiarato che le spedizioni europee sono normalmente
destinate a Felixtowe, Anversa, Rotterdam o Amburgo e che la tariffa
si attesta tra i 1.000 ed i 1.100 dollari TEU.
Carlos Serrano, direttore esportazioni per la Vina Undurraga,
ha dichiarato che la Undurraga di solito lascia che siano i clienti
a scegliere la linea di navigazione preferita per la movimentazione
dei propri vini, ma che varie linee di navigazione - a seconda
delle direttrici di traffico cui si fa riferimento - vengono da
loro "caldamente raccomandate". La Undurraga generalmente
favorisce la Hamburg Sud, la MSC e la Maersk per le proprie spedizioni
europee, la NYK Line alla volta dell'Asia e la TMM/TMG per il
Messico e l'America centrale.
Recentemente, i caricatori impegnati nell'attività vinicola
cilena si sono lamentati di una penuria di contenitori che in
alcuni casi ha comportato ritardi per le spedizioni in esportazione.
Vi sono state altresì preoccupazioni in ordine all'applicazione
di sovrapprezzi extra da parte dei vettori marittimi.
Serrano ha dichiarato che per gran parte del 1998 la recessione
in Cile ha indotto al taglio delle importazioni e di conseguenza
ad un deficit di contenitori per i carichi in esportazione.
Dati recenti pubblicati dalla Banca Mondiale e dal governo cileno
evidenziano il problema. Nel periodo gennaio-luglio 1999, le esportazioni
cilene hanno totalizzato 9,03 miliardi di dollari USA, mentre
le importazioni sono ammontate ad appena 7,1 miliardi di dollari
USA. Ciò, rispetto alla situazione del 1998 (intera annata),
quando il valore delle esportazioni ed importazioni aveva totalizzato
rispettivamente 14,83 miliardi di dollari e 17,35 miliardi di
dollari.
"Spesso non ci sono containers disponibili e dobbiamo aspettare
due o tre settimane, con la merce pronta a partire" ha detto
Serrano. "Talvolta le linee di navigazione hanno le navi
ma si rifiutano di darci i containers se questi ultimi non sono
destinati a tornare a quella particolare nave da cui sono stati
scaricati. Si tratta di un atteggiamento poco flessibile".
TABELLA 2 |
QUOTA DELLE ESPORTAZIONI CILENE DI VINO
DELLA HAMBURG SUD/COLUMBUS
|
Direttrice di traffico | Traffici complessivi (TEU)
| Quota
HS/Columbus |
Nord Europa/Regno Unito | 10.000
| 18% |
Costa Occidentale USA/Canada | 2.000
| 25% |
Costa Orientale USA/Canada | 4.000
| 1% 1 |
Note:
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1 = un portavoce della Hamburg Sud ha dichiarato che la sua bassa quota in questo mercato è dovuta al tardivo inizio del servizio nell'aprile 1999, quando tutti i contratti per l'attuale stagione marittima erano stati siglati. L'obiettivo della HS per il 2000 traguarda una quota minima del 20%.
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Fonte: Hamburg Sud/Columbus
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Aggiunge Serrano: "Ai nostri clienti non piace questa situazione.
I vettori dovrebbero avere più contenitori in ballo".
Inoltre, la penuria è divenuta persino più grave
a causa del fatto che diverse linee di navigazione hanno ritirato
tonnellaggio dal mercato, apparentemente nel tentativo di far
salire le tariffe.
"Negli ultimi sei mesi le tariffe sono state un disastro"
ha dichiarato uno spedizioniere internazionale. "Diverse
linee di navigazione hanno dismesso del naviglio per far crescere
le tariffe e la capacità di spazi-containers è calata
paurosamente. Se il settore non avesse reagito con forza, l'effetto
sarebbe stato una crescita ancora maggiore. Il settore vinicolo
ha bisogno di confrontare i costi con altri paesi rivali esportatori
di vino, quali il Sudafrica, l'Australia ecc. Abbiamo fatto di
tutto per proteggere il settore e porre fine questi forti aumenti
tariffari".
Serrano si è anche lamentato della recente valanga di
sovrapprezzi. La Hamburg Sud, ad esempio, ha cominciato a far
pagare ai camion del caricatore l'ingresso e l'uscita dal porto
di San Bernardo.
"Sono soltanto 25-35 dollari a contenitori" ha detto
Serrano "ma è comunque un importo che non dovevamo
pagare fino a cinque mesi fa. Dovremo quindi darci da fare per
assorbire i costi extra". Tuttavia, gli extra verranno inseriti
nella fattura indirizzata al cliente alla fine di quest'anno,
il che comporterà prezzi più alti per il consumatore
finale.
Il settore vinicolo cileno deve far fronte ad un periodo di sfide.
Dato che il mercato internazionale sta diventando sempre più
competitivo, è molto importante che gli esportatori possano
utilizzare servizi di linea assai efficienti a prezzi allettanti.
(da: Containerisation International, febbraio 2000)
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