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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XVIII - Numero 11/2000 - NOVEMBRE 2000 |
Trasporto marittimo
Cabotaggio: verso una maggiore cooperazione internazionale
In occasione della conferenza annuale del Consiglio dei Caricatori
Europei, svoltosi a Rotterdam il 25 ed il 26 Ottobre di quest'anno,
i rappresentanti degli organismi pubblici, dei caricatori e dei
professionisti del trasporto marittimo hanno annunciato nuovi
diversi iniziative e direzioni che si inseriscono nella campagna
europea di promozione del cabotaggio.
La Commissione Europea, i governi olandese e svedese ed altri
organismi pubblici e privati si uniscono per una cooperazione
più intensa per sviluppare il settore del trasporto marittimo
a corto raggio.
Xander van Holk, consigliere superiore in politica del Ministero
dei Trasporti dei Paesi Bassi, ha dichiarato che le autorità
olandesi hanno adottato un nuovo piano d'azione in materia di
cabotaggio. "Riteniamo che il trasporto marittimo a corto
raggio debba e possa essere un'alternativa al trasporto su strada,
a livello europeo", sottolinea van Holk.
Una delle nuove misure del piano d'azione olandese sul cabotaggio
è un progetto sulla messa in opera di "indicatori
di performance". "La nostra intenzione è quella
di sviluppare degli strumenti per misurare i livelli di performance
del settore", indica van Holk. I governi olandese e svedese
hanno deciso di cofinanziare un progetto pilota per definire questi
indicatori di performance del cabotaggio. Detti indicatori dovranno
permettere ai caricatori, così come alle autorità
pubbliche ed ai trasportatori, di misurare la qualità e
l'affidabilità dei servizi e di individuare tutti i problemi
ai differenti livelli della catena logistica.
Il progetto pilota olandese e svedese prenderà il via alla
fine di quest'anno sulla tratta Rotterdam-Götheborg. Xander
van Holk spiega che avrebbe piacere che altri Paesi prendessero
parte a questo progetto pilota sugli indicatori di performance
del cabotaggio. Oltre ai Ministeri del Trasporto svedese ed olandese,
il Consiglio Europeo dei caricatori, l'Associazione del trasporto
merci britannico, molti porti, caricatori e compagnie marittime
si sono associate al progetto per la definizione di questi indicatori
per il cabotaggio.
Mick Jackson, responsabile logistico dell'Associazione del trasporto
merci britannico, che include il Consiglio dei Caricatori Britannici,
ha sottolineato che il progetto pilota degli indicatori delle
performances per il cabotaggio segue un modello adottato nel settore
del trasporto aereo, con il sostegno del Consiglio Europeo dei
Caricatori Aerei.
Gli indicatori di performance saranno utili ai trasportatori ed
ai caricatori, spiega Jackson. Lo scopo ultimo è quello
di fornire ai caricatori degli strumenti per valutare le prestazioni
e l'efficacia/efficienza delle diverse modalità di trasporto,
cabotaggio compreso, su di una certa rotta. Detti indicatori,
inoltre, saranno essenziali anche per i responsabili di logistica,
che avranno uno strumento in più per misurare la qualità
dei servizi offerti e dei punti di riferimento (benchmarks). Per
funzionare bene, però, questi indicatori dovranno riferirsi
ad una specifica fascia territoriale, ad un corridoio. Infatti
per il progetto pilota olandese/svedese si è scelto il
tratto marittimo tra Rotterdam e Götheborg, senza escludere
i collegamenti terrestri.
Dovranno essere valutati elementi collaterali quali la qualità
delle infrastrutture esistenti, i porti, i nodi stradali e ferroviari,
nonché l'impatto delle infrastrutture sulla catena logistica.
Kerstin Sterner, consigliere principale della direzione trasporti
dell'Unione Europea, ha detto che si deve incoraggiare questo
progetto, cercando di trovare una metodologia con caratteristiche
tali da poter essere applicata a tutte le diverse modalità
di trasporto. La Commissione stessa potrebbe cofinanziare il tutto.
Durante il suo discorso alla conferenza del Consiglio europeo
dei Caricatori, K. Sterner ha ritenuto opportuno mettere in risalto
soprattutto l'importanza, per la Commissione, di sviluppare il
trasporto intermodale e ferroviario come alternativa, meno nociva
per l'ambiente, del trasporto stradale.
La stessa Commissione ha continuato ad applicare diverse misure
di sostegno al settore del cabotaggio, ivi compreso il finanziamento
di studi di fattibilità per i nuovi servizi di cabotaggio.
Ma al momento della conferenza di Rotterdam non è stata
data nessuna notizia di questi studi.
Al fine di sviluppare la cooperazione internazionale nell'ambito
del trasporto marittimo a corto raggio, la Commissione Europea
ha cominciato a mettere in piedi una rete di corrispondenti. Questi
ultimi sono dei funzionari dei ministeri dei trasporti dei differenti
Stati.
La Commissione lavora anche su un programma di facilitazione delle
procedure per il passaggio portuale delle merci utilizzante servizi
di cabotaggio. Proprio la complessità di questo tipo di
passaggi è considerata un grande ostacolo, forse il principale,
allo sviluppo del cabotaggio.
La Commissione Europea ritiene che il trasporto marittimo di corto
raggio debba divenire "una vera e propria modalità
di trasporto door-to-door". E a questo proposito,
al momento della sua comunicazione del Giugno 1999 sul cabotaggio
marittimo (COM 1999/317), la Commissione aveva sottolineato come
l'integrazione del cabotaggio marittimo all'interno delle catene
logistiche di trasporto fosse essenziale per lo sviluppo del settore.
Van Holk ha sottolineato che i governi olandese e svedese stanno
giocando un ruolo fondamentale allo scopo di implementare una
politica di "navigazione nordica di qualità",
che promuova la sicurezza marittima e migliori il commercio ed
il trasporto marittimo all'interno del bacino del Mar Baltico.
Il ministero dei trasporti olandese si augura che tutti i Paesi
baltici partecipino all'iniziativa.
Per stimolare la domanda nel settore cabotiero, il governo olandese
continua a cofinanziare l'Ufficio d'Informazione sul trasporto
marittimo a corto raggio creato nel 1997. A partire da questa
data "l'iniziativa olandese dell'Ufficio di promozione nazionale
è stata seguita dalle autorità francesi, belghe
e svedesi", spiega Sander van't Verlaat, direttore dell'Ufficio
olandese. Un Ufficio nazionale sarà presto messo in piedi
anche in Danimarca ed in Italia, Grecia e Finlandia si sta discutendo
per costituire simili Uffici.
Van't Verlaat ha incontrato il suo equivalente belga, ma ha dichiarato,
al momento della conferenza, che attualmente non c'è abbastanza
cooperazione tra tutti questi Uffici di promozione nazionale.
"Non basta avere degli Uffici, bisogna che questi siano tutti
collegati in rete", aggiunge.
Concordemente con il ministero dei trasporti olandese van Holk
pensa che una cooperazione tra i vari Uffici nazionali sul cabotaggio,
nonché un continuo scambio di informazioni, possano garantire
agli interessati dei dati utili sul trasporto terrestre di ogni
Paese a partire dai porti, serviti in ogni punto del collegamento
marittimo.
(da: Journal de la Marine Marchande, 3 Novembre 2000)
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