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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XIX - Numero 7-8/2001 - LUGLIO/AGOSTO 2001 |
Logistica
Lo stato delle gru di banchina
Privatizzazione, una improvvisa recessione nell'economia e accresciuta
concorrenza nel settore portuale. Le gru mobili di banchina non
sono mai state così efficienti.
Gli investimenti in gru di banchina sono influenzati dalle condizioni
economiche di breve periodo, e la comunità di affari internazionale
spera che la recessione economica che tutti dicono stare per arrivare
sia anch'essa così: di breve termine. Ma in un ambiente
in cui l'incertezza la fa da padrona, gli operatori a terminal
potrebbero guardare più attentamente ai meriti delle gru
mobili di banchina.
Per i porti di maggiori dimensioni, il loro spazio d'azione in
qualità di principali mezzi di movimentazione dei containers
è limitata - le gru non consegneranno i livelli sempre
crescenti di produttività attesi grazie alle nuove navi
portacontainers dell'ultima generazione - sebbene, come affermano
i maggiori manifattori del campo, stiano già facendo passi
da gigante sul fronte della produttività.
Ma le gru mobili da banchina non hanno mai voluto competere direttamente
con le gru ship-to-shore, spiega Davide Bertozzi della Fantuzzi
Reggiane.
"Le gru mobili stanno svolgendo molto del lavoro affidato
alle vecchie gru, e alcune sono già state assegnate al
servizio delle navi più grosse, con un turnover secondo
il quale le macchine più grandi sostituiscono quelle più
piccole, a mano a mano che le dimensioni della nave crescono",
dice.
"Dette gru sono anche utilizzate per estendere la capacità
dei porti già equipaggiati con le apparecchiature ship-to-shore;
alcune gru extra e mobili che possono essere impiegate al momento
del bisogno possono aumentare la capacità complessiva dello
scalo, o anche che si raggiungano i target di tempo e volume nei
tempi prestabiliti. Solo pochi operatori vedrebbero in questi
casi delle gru ship-to-shore", insiste Bertozzi.
Massimizzare la competitività
La tanto celebrata flessibilità delle gru mobili di banchina
ha permesso ai porti di massimizzare la propria competitività
in due modi differenti: attraverso la massimizzazione della produttività
a tutti i livelli dalle navi panamax a feederaggio, chiatte e
interfaccia ferroviaria, e/o mediante la possibilità di
movimentare efficacemente una gamma più vasta di cargos,
carico containerizzato o altro ancora.
"Con la flessibilità e la versatilità di una
gru di banchina mobile, i terminal operators portuali possono
neutralizzare le fluttuazioni dei mercati", spiega Peter
Klein, marketing manager della Demag Mobile Cranes, proprietaria
del marchio Gottwald.
"La flessibilità, la versatilità e la mobilità
garantiscono agli operatori il migliore impiego delle apparecchiature.
Con questo tipo di vantaggi, gli operatori non sono limitati alla
movimentazione di un solo tipo di merci".
"Se, ad esempio, il mercato della movimentazione dei containers
è in fase di decremento, gli operatori possono dirigere
le gru su altri tipi di carico - pallet o rinfuse - senza dover
necessariamente, pertanto, cambiare tipo di gru".
Allo stesso modo, il bisogno che hanno i porti di aumentare la
propria capacità di carico e di diventare più competitivi
sta facendo sviluppare un trend per i porti a vocazione di traffico
di rinfuse di aggiornare le gru mobili di banchina per riuscire
ad aumentare la capacità nella movimentazione dei containers,
almeno questo è il pensiero che hanno sviluppato i vertici
della Demag.
Gli incrementi in produttività sono sempre ben accette
nell'arena concorrenziale da tagliagole che caratterizza le operazioni
a terminal; allo stesso modo, la sempre crescente quota di operatori
a terminal privati ha fatto crescere la domanda per operazioni
furbe di movimenti di capitale da parte del management. Il terminal
containers di Salerno in Italia è stato uno dei leaders
in proposito, dice Bertozzi: le fattezze geografiche del porto
hanno costretto in pratica il Salerno Container Terminal a dotarsi
di sole gru di tipo mobile come equipaggiamento, e così
si è potuto massimizzare l'utilizzo di questa attrezzatura
di modo che ci fossero dei periodi di return on investiments assai
contenuti.
Salerno ha portato due gru Gottwald HMK300 (e ne ha ordinata un'altra)
per estendere al massimo le proprie capacità di movimentazione.
Le due gru hanno una capacità di sollevamento di 27 tonnellate
e un raggio d'azione di circa 50 metri, che permette di disporre
i containers su fino a 15 file consecutive.
Frans Jol, managing director del SCT, spiega così: "Le
gru che abbiamo sono molto più efficienti dal punto di
vista dei costi di quelle ship-to-shore, e non ci resta che scegliere
il modo migliore per impiegarle - tre sulla banchina o due su
di essa e una su un feeder. Inoltre, si può massimizzare
lo spazio di banchina per riuscire a servire un maggior numero
di navi. Le gru possono essere messe l'una di fianco all'altra
e non si spreca nemmeno un metro quadrato di spazio per lavorare".
Per un operatore multi-site, il vantaggio delle gru mobili è
evidente e può essere esteso alla sua intera area di affari:
un gru apposita può essere spedita per risolvere i problemi
di movimentazione di breve termine, laddove altri macchinari hanno
fallito, o dove una nave deve essere gestita in modo più
veloce del solito per recuperare tempo sui programmi di lavoro.
Thomas Fritz, direttore delle gru mobili di banchina per la Liebherr,
cita l'esempio del cliente con base ai Caraibi che ha una gru
galleggiante regolare per spingere il livello di produttività
dei diversi porti allorché necessario.
"La gru era fatta solitamente muovere intorno - e ha servito
tre differenti porti in tre anni, e costituisce un eccellente
esempio dei benefici della mobilità per il management delle
merci".
Mentre la Fantuzzi Reggiane sostiene fermamente che gli operatori
a terminal raramente avrebbero da decidere tra delle gru mobili
da banchina e delle altre del tipo ship-to-shore, la Liebherr
nota dei rendimenti per i terminals di meno di 150.000 Teus. Però
Fritz dal canto suo sostiene che terminal di maggiori dimensioni
generalmente preferiscono utilizzare gru mobili di banchina per
dare supporto alle gantry cranes, o danno ad esse il ruolo di
sostegno e backup al lavoro dei metodi tradizionali di gestione
e movimentazione dei containers. La Demag Mobile Cranes, specialista
del settore, non è per niente d'accordo.
Peter Klein è convinto che le gru mobili di banchina siano
un'alternativa valida alle gru ship-to-shore per terminal di dimensioni
piccole o medio piccole: "I costi relativamente bassi di
acquisto, unitamente alla maggiore flessibilità delle gru
mobili di banchina, compensa i maggior tassi di movimentazione
dei containers delle gru gantry del tipo ship-to-shore. Le gru
mobili possono costituire una soluzione efficiente dal punto di
vista economico", sottolinea il manager della Demag Mobile
Cranes.
Klein è sostenuto, nel suo modo di vedere, da autorevoli
rappresentanti, tra cui Frans Jol, con la sua grande esperienza
presso il SCT.
Spesso, sottolinea Jol, gli elevati tassi di produttività
che i porti tirano in ballo quale principale giustificazione per
l'impiego di gru ship-to-shore, sono irreali e dovuti principalmente
a fattori landside che impediscono alle gru di lavorare in modo
efficiente ai loro tassi ottimali di movimentazione.
"Tutte le gru possono fare oggi 40 movimentazioni l'ora,
ma nessuno esegue regolarmente tutte queste movimentazioni. La
media è di infatti 24 movimentazioni l'ora per la maggior
parte di carichi gestiti mediante gru ship-to-shore, e con le
gru mobili se ne fanno 23 l'ora!".
Il mercato
Il mercato delle gru mobili a banchina è stato evidentemente
sostenuto in tutto il 2000, e detto trend di evoluzione sarà
mantenuto costantemente per tutto il 2001.
Thomas Fritz, della Liebherr, fa riferimento alle 47 gru vendute
l'anno scorso come principale riferimento alla solidità
della sua compagnia. Allo stesso modo, la Demag ha consegnato
46 gru nel 2000, e ne ha altre 27 in ordine già solo nei
primi sei mesi di quest'anno.
La Fantuzzi Reggiane è invece un po' più indietro
nei livelli di competitività, ma la situazione sta per
cambiare a breve, dice Davide Bertozzi. La sua compagnia ha 18
ordini attualmente in agenda, e si aspetta di arrivare a 20 per
la fine di Giugno.
La compagnia si troverebbe all'inizio del 2002 ad un picco di
capacità, potenziato anche dai progetti di espansione pianificati
secondo i quali si andrebbe a occupare uno spazio di 170.000 m2
nell'entroterra di Ravenna.
Lo spostamento a Ravenna permetterebbe alla Fantuzzi Reggiane
di introdurre novità e specificità alla gamma già
vasta di gru mobili a banchina, potenziandone capacità
ed affidabilità. Anche nel prezzo la compagnia sarà
più competitiva.
La nuova capacità fornita da Ravenna sarà poi ulteriormente
accresciuta dalla crescita dell'internazionalizzazione della compagnia
- è già stata aperta una nuova struttura produttiva
in Cina presso Xiamen, e altre sono in procinto di essere inaugurate
in Sud America, Sud Est Asiatico e nel cuore del Nord Europa,
dove tra l'altro sono pure presenti i principali concorrenti della
compagnia - così da rafforzare la sua posizione globale
e da estendere la sua leadership che per ora è limitata
ai mercati dell'Europa del Sud.
"Abbiamo un forte interesse nel Belgio, che per noi è
un mercato nuovo e di grande interesse", commenta Bertozzi.
"Siamo ben quotati dal mercato, e offriamo componenti di
prim'ordine per gru assai forti, conosciute per la loro solidità
e robustezza".
Operazioni a livello corporate
L'arrivo di Peter Klein alla Demag ha segnato il principale cambiamento
nell'assetto proprietario della compagnia: la Demag Mobile Cranes
è una nuova impresa generata dalla fusione tra Mannesman
Dematic (prima proprietaria del marchio Gottwald) e la divisione
logistica del colosso internazionale Siemens. La società
risultante dalle operazioni di fusione - la Siemens Dematic AG
- poi ha creato la Demag Mobile Cranes quale società indipendente
all'interno della Siemens Dematic.
Klein ed i suoi colleghi attribuiscono il successo dei loro prodotti
sul mercato alla combinazione di caratteristiche intrinseche agli
equipaggiamenti stessi e al network globale di servizi e vendite
che permette alla compagnia di rispondere in modo veloce ai problemi
e alle richieste della clientela.
"Poi c'è il fatto che i nostri vecchi clienti restano
assai affezionati alla nostra merce e continuano ad acquistare
da noi, e questo è senz'altro un segno tangibile della
qualità fuori del comune dei nostri prodotti e del servizio
che offriamo", dice ancora. La lista dei clienti "vecchi"
è lunga, e comprende la P&O Ports, compagnia di livello
mondiale, e vari porti e operatori dello shipping del Nord America,
dell'Italia, della Spagna, della Turchia e degli Emirati Arabi
Uniti.
La Demag ritiene che le gru mobili a banchina di modello Gottwald
siano ormai riconosciute quali ottimi mezzi e stimate per il loro
sistema di pilotaggio diesel-elettrico (soprattutto per le gru
di maggiori dimensioni), per il design molto compatto e funzionale,
per i sistemi di controllo frequentemente aggiornati facenti base
su tecnologie dell'ultima generazione, e per la loro facile manutenzione.
L'affidabilità è assicurata dall'utilizzo di sistemi
puramente meccanici per le funzioni di base: sistemi di sospensione
a semiasse e sistema di sterzo sincronizzato.
Le gru modello Gottwald sono sempre state anche all'avanguardia
per le caratteristiche di sollevamento e governabilità.
La HMK 300 E, ad esempio, è stata capace di sollevare fino
a 100 tonnellate, mentre la HMK 360 E fino a 120t di massima.
È un record mondiale.
"In particolare, ci preme sottolineare il successo recente
della nostra risposta pot-panamax, la HMK 360 E, di cui sono state
installate due unità di recente in Belgio", dice Klein.
Continui miglioramenti in design e tecnologie sono una priorità;
"solo di recente, quattro gru Gottwald HMK 300 E sono state
costruite con una torre di estensione che permettesse agli operatori
di sollevare i containers dalle navi e di posizionarli uno sopra
l'altro fino ad averne ben sei", ci riferisce Klein.
Innovazioni
Dalla parte della Liebherr, l'innovazione è vista come
una delle vie per sottolineare la forza d'azione della compagnia
nel suo mercato: circa il 38% degli ordini nel 2000 sono stati
piazzati grazie ad essa, dice Liebherr. Tradizionalmente forte
in Europa, la compagnia ha visto una forte crescita del suo impatto
dirompente negli USA, dove una barriera fisiologica è stata
superata negli ultimi 12 mesi.
"Abbiamo venduto quattro gru mobili a banchina a porti negli
USA negli ultimi tre mesi; il concetto di gru mobile è
ora sempre più accettato laggiù, e le gru mobili
stanno guadagnando sempre più terreno ai danni delle gantry
cranes. Ci attendiamo che detto trend acceleri nel 2001 quando
le gru mobili lavoreranno a pieno ritmo e regime e i loro benefici
saranno palesi a tutti", dice Thomas Fritz.
"Grazie alla privatizzazione portuale, abbiamo sempre più
compagnie private come nostri clienti, e le nostre macchine si
vendono praticamente da sole per l'alto livello di competitività
che danno al porto che le utilizza, con tempi di return on investments
più contenuti rispetto alle gantry cranes".
Il prossimo mese la Liebherr progetta di introdurre una nuova
caratteristica tecnica al mercato delle gru mobili a banchina:
un sistema anti dondolio elettronico per eliminare gli spostamenti
dalla traiettoria in fase di carico - una delle principali cause
dell'instabilità delle MHCs. Sviluppato dalla Liebherr
Werk Nenzing (il braccio austriaco del gruppo Liebherr, che è
specializzato in gru mobili a banchina) e dall'università
tedesca di Ulm, il sistema è stato testato in un ambiente
ideale, e ci si aspetta che le prove su campo inizino nel mese
di Agosto.
"Tutto ciò costituirà un evento clou per i
livelli di performances delle gru", spiega Fritz. "Gli
operatori saranno in grado di ottenere livelli di performances
superiori con questo nuovo sistema, perché non dovranno
effettuare alcuna azione di aggiustamento per fronteggiare il
dondolio in fase di carico, o rallentare durante lo scarico per
lo stesso motivo".
"Prevediamo una crescita nei cicli all'ora delle crescite
tra il 15% e il 20%, e avremo anche l'effetto collaterale di assicurare
un output molto più stabile e continuo (è da notarsi
che le operazioni per controllare il dondolio sono molto faticose
per gli operatori che perciò tendono ad avere cali maggiori
di produttività)".
Il sistema è stato in corso di sviluppo in tutto lo scorso
anno e mezzo, dice Fritz, ed è stato brevettato dalla Liebherr
un anno fa. Questo sistema anti dondolio sarà presto disponibile
a tutti i clienti della Liebherr e si pensa apporterà notevoli
benefici agli utenti e ai clienti finali.
(da: Container Management, Luglio 2001)
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