|
CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XIX - Numero 12/2001 - DICEMBRE 2001 |
Porti
Taranto riscalda il Mediterraneo
Il Taranto Container Terminal (TCT), recentemente aperto, ha già
passato quota 100.000 Teus e sta per ricevere finanziamenti per
379 miliardi di lire (US$174 milioni/195 milioni) per il
completamento della fase due del suo piano di sviluppo.
Invece di dover fronteggiare una forte competizione con i porti
ad esso vicini, gli ufficiali del TCT sono fiduciosi nel fatto
che il terminal potrà competere con porti del livello di
Gioia Tauro offrendo risparmi in distanza di 220 nm e nelle tariffe
delle operazioni attraverso lo Stretto di Messina.
Il TCT è controllato per il 90% dall'Olandese Luanta Estate
e per il 10% dalla Green Sisal.
"Non siamo un terminal della Evergreen, siamo piuttosto un'infrastruttura
neutrale, e possiamo attrarre compagnie di navigazione di ogni
tipo, anche se sono sulle rotte della Evergreen stessa",
dice Dino Canali, marketing adviser per il TCT.
Il TCT possiede vaste aree di stacking e equipaggiamenti moderni.
La fase uno del progetto portuale è stata completata a
Giugno e ha previsto la costruzione di 1.000 metri di banchina,
con un pescaggio di 14 metri, e di 140.000 metri quadrati di spazio
per stoccaggio containers, con capacità di 13.344 Teus
e 840 unità frigo. C'è anche uno spazio supplementare
di 18.000 Teus.
Le gru per il sollevamento e le reachstackers sono state fornite
dal costruttore italiano Fantuzzi Reggiane. Questo perché,
secondo Canali, l'impresa di costruzione in questione assicurava
manutenzione, assistenza, ricambi ed esperienza, il tutto a portata
di mano.
Il TCT al momento attuale opera con cinque gru super post-panamax,
e ulteriori tre gru di banchina saranno consegnate entro la fine
dell'anno prossimo. Le gru hanno un raggio di azione pari a 18
containers in fila e capacità di sollevamento di oltre
50 tonnellate sotto lo spreader. Dodici stacking cranes montate
su ferrovia servono il porto. La fase due del progetto vedrà
questo numero salire a 22. Le gru da area di stoccaggio hanno
raggio d'azione da 11-plus-one, e capacità di sollevamento
di 5-over-one. La capacità di sollevamento è di
40 tonnellate.
Altri equipaggiamenti da area portuale includono due reach stackers,
quattro front loaders e otto fork lift trucks (FTLs). In più,
il TCT ha una gru mobile con raggio d'azione da 13 file e 100
tonnellate di capacità di sollevamento. La gru è
in comproprietà con il Terminal Rinfuse di Taranto.
Due RMGs (Rail Mounted Gantry cranes) sono impiegate per lo svolgimento
delle operazioni intermodali. Il porto gode di una ferrovia da
cinque binari x 2.500 metri di supporto, che garantisce connessioni
intermodali alla linea delle FFSS Taranto/Reggio Calabria. Questo
collegamento al network Italiano dà accesso sia all'hinterland
che alla regione del Sud Europa. Per veicoli su gomma il terminal
ha sei binari, tre per il traffico in entrata e tre per quello
in uscita.
L'attività per il terminal è supportata dalla tecnologia
computers dell'ultima generazione, comprendente ship and yard
planning, e anche il tracking dei containers. Il planning del
terminal è localizzato nella torre di controllo, che tra
l'altro è il simbolo del TCT, dalla quale si può
avere un controllo visivo, oltre che computerizzato, delle operazioni
nelle aree portuali e a banchina.
La fase due del progetto di espansine porterà la banchina
a 500 metri. Due gru ulteriori super post-panamax, dal raggio
d'azione di 20 righe di containers e dalla capacità di
sollevamento di 60 tonnellate sotto lo spreader, saranno anche
aggiunte. La fase conclusiva del progetto portuale, che dovrà
essere completata dal Giugno 2004, vedrà un incremento
nella lunghezza della banchina, nell'equipaggiamento dell'area
di stoccaggio, nelle aree di lavoro e deposito a terminal in generale
e nei cancelli di entrata.
Il TCT è localizzato nel Mediterraneo Centrale, vicino
a una quarantina di porti, e a 172 nm dalla rotta principale Suez-Gibilterra.
Il porto è servito da un network internazionale e globale
di feeders ed è collegato, grazie ad esso, agli altri scali
del Mediterraneo, dell'Italia, del Mar Nero e del Mar Adriatico.
Naturalmente protetto dal Golfo di Taranto, il TCT ha un bacino
di 700 metri e spazi marittimi dedicati per le manovre più
impegnative. Correntemente 14 navi dalla United Feeder Services
servono le tre navi madri che operano con servizi a cadenza settimanale
tra Far East, Europa e Mediterraneo, con throughput annuale di
350.000 Teus. Per raggiungere il break even, comunque, il terminal
dovrà presto raddoppiare le sue performances.
Se si dà ragione alle previsioni per il 2009, il TCT dovrà
toccare quota traffici 2 milioni di Teus e anche di più.
Attendiamo con ansia.
(da: Cargo Systems, Novembre 2001)
|