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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XXI - Numero 2/2003 - FEBBRAIO 2003 |
Trasporto marittimo
La APL non si demoralizza
Nel contesto del settore dello shipping, la APL è un vettore
marittimo di alto profilo. Essa ha recentemente fatto titolo sulla
stampa, quando la società-madre NOL ha annunciato perdite
per 151 milioni di dollari USA nel 2002. Ciononostante, la APL
non è la sola ad essere in questa situazione, dato che
la maggior parte dei principali vettori marittimi sono attualmente
in cattive condizioni finanziarie. Il presidente della APL per
l'Asia, Ken Soerensen, asserisce: "Tutti quanti hanno sezionato
le nostre prestazioni. Tutti noi sappiamo che non sono state buone,
ma guardiamo al futuro: Noi vogliamo che tutto il settore vada
bene, non solo la APL. Se ci si trova in un settore in brutte
acque, non si riesce ad attirare il personale giusto, cosa che
invece sarebbe decisiva per il nostro futuro".
Soerensen non è molto ottimista per l'intera annata 2002.
Le deboli tariffe di nolo transpacifico bloccate per l'intera
annata hanno apportato seri danni alla APL. Le recenti notizie
del ritiro della TransPacific Lines e della ristrutturazione della
Senator Lines non hanno incoraggiato sentimenti di stabilità
nel settore. Peraltro, la APL spera in tempi migliori nel 2003
ed oltre, ed i più alti livelli della dirigenza intendono
proiettare questo approccio positivo su tutti i livelli della
società su base globale. Afferma Soerensen: "Una grossa
porzione della nostra strategia futura risiede nel supporto alla
profittabilità, anche quando le tariffe sono sfavorevoli.
Ciò si può conseguire facendo sì che l'intera
organizzazione venga indotta a prendere le decisioni giuste, sia
nei buoni che nei cattivi periodi".
Continua Soerensen: "Noi siamo cautamente ottimisti circa
il 2003, dato che i nostri volumi stanno crescendo e le tariffe
di trasporto stanno cominciando a migliorare. Tutto ciò
però è relativo, dal momento che non possiamo prevedere
ciò che accadrà nell'economia mondiale. Inoltre,
esistono alcuni altri fattori che possono fare la differenza,
come la possibile guerra nel Medio Oriente, un qualsiasi altro
attacco terroristico del tipo 11 settembre oppure il verificarsi
o meno di una recessione a discesa doppia negli Stati Uniti. Comunque,
saremo ben pronti ad adeguarci di conseguenza".
Anche i vettori giapponesi MOL, NYK e K Line hanno recentemente
previsto un miglioramento delle prestazioni nel 2003.
La tabella mostra che i punti di forza del servizio della APL
risiedono nei traffici est/ovest, in particolar modo nel transpacifico,
dove essa effettua operazioni in 10 tratte con i suoi soci della
NWA (New World Alliance). Le statistiche della PIERS mostrano
come la APL abbia avuto una quota rispettivamente dell'8,1% del
mercato in direzione est ed una quota del 9,7% di quello in direzione
ovest nel terzo trimestre 2002. Tali cifre mettono in evidenza
la sua esposizione in questo traffico. E' abbastanza interessante
notare che, sebbene i volumi in direzione est della APL nel periodo
di punta del terzo trimestre siano aumentati del 16% rispetto
allo stesso periodo del 2001, la sua quota di mercato sia diminuita
rispetto al precedente 8,5%.
Commenta Soerensen: "Abbiamo utilizzato il 2002 per piazzarci
in posizione adeguata rispetto alla prevista ripresa del 2003.
I segnali sono positivi e le tariffe sono in stabile ripresa mentre
ci si avvia verso il nuovo periodo contrattuale nel transpacifico.
L'anno prossimo otterremo tariffe in aumento". I vettori
marittimi quest'anno sono stati colti in castagna per non avere
insistito per avere incrementi tariffari proprio appena prima
che i volumi dei carichi inaspettatamente decollassero. Essi non
vogliono fare di nuovo lo stesso errore e per diversi mesi. Le
linee-guida del TSA hanno avvertito i caricatori di aspettarsi
tariffe molto più elevate nel 2003. Soerensen ha fatto
presente che importanti clienti della APL hanno già accettato
in linea di principio gli aumenti. Egli ha aggiunto che - e si
tratta di una cosa incoraggiante - a partire dalla metà
del 2002 vi sono stati miglioramenti del livello tariffario ottenuti
nel minore mercato del C&F.
PROFILO DEI SERVIZI GLOBALI DELLA APL, AL MESE DI DICEMBRE 2002
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Rotta di traffico | N° dei servizi
| Frequenza | Principali partners/accordi
|
Asia/Costa Occ. USA | 8 |
Settimanale | MOL, HMM |
Asia/Costa Or. USA | 2 | Settimanale
| MOL, HMM |
Asia/Europa | 3 | Settimanale
| MOL, HMM |
Asia/Med. | 2 | Settimanale
| MOL, HMM |
Asia/Medio Or. | 1 | Settimanale
| Proprio servizio (REX) |
Asia/Aus. | 2 | Settimanale
| ANL, NYK, PONL |
Sudamerica/Costa Or. USA | 2
| Settimanale | Accordi di noleggio spazi-containers
|
Transatlantico | 3 | Settimanale
| Accordi di noleggio spazi-containers |
India/Costa Or. USA | 1 |
Settimanale | CMA, CGM, Contship, Sci
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USA/Med | 1 | Settimanale
| Accordi di noleggio spazi-containers |
Inter-asiatica | 21 | *
| RCL, Samudera, PIL, New Econ |
Note:
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La APL fa parte della New World Alliance con la MOL e la HMM.
* Inter-asiatica = la APL dispone di molti accordi dedicati e di noleggio per spazi containers con altri vettori marittimi. I servizi sono settimanali o bi-settimanali.
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Fonti: ci-online e sito web APL
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Il traffico transpacifico è stato una sorta di montagne
russe per i vettori marittimi nel 2002, con scarsa profittabilità,
intensi e rapidi picchi della domanda e crescente concorrenza,
ed è culminato nel costoso blocco per dieci giorni dei
porti della Costa Occidentale degli Stati Uniti a settembre. La
APL ha mostrato un atteggiamento assai favorevole nei confronti
dei suoi caricatori nel corso di questo difficile periodo. A differenza
di alcuni dei suoi concorrenti, essa non ha sospeso le prenotazioni
nel corso del blocco, sebbene si potrebbe anche sostenere che
si sia trattato di una strategia rischiosa. "Era tempo di
farci conoscere come vettore di punta" afferma il citato
dirigente. Quando la situazione si è schiarita, la APL
- a detta di Soerensen - ha ricevuto risposte molto positive dai
propri clienti. Un altro fattore interessante derivato dal blocco,
a suo giudizio, è stato che il trasporto marittimo è
di nuovo in cima all'agenda dei direttori generali delle società
multinazionali. E ha altresì attirato l'attenzione - di
cui si sentiva il bisogno - sul fronte del porto.
La APL ha dovuto confrontarsi con parecchi problemi operativi
nel corso di questo periodo e, come la maggior parte dei vettori,
è stata costretta ad abbandonare alcuni porti di scalo.
Alcuni servizi di cabotaggio marittimo inter-asiatici hanno dovuto
subire una carenza di equipaggiamento vuoto di ritorno dagli Stati
Uniti, ma complessivamente la compagnia di navigazione si è
data da fare per farvi fronte. Essa ha dirottato alcuni carichi
alla volta dei porti della Costa Orientale degli Stati Uniti,
sebbene lo spazio fosse limitato, e ha altresì incrementato
le sistemazioni alla volta della Costa Orientale sul proprio servizio
APX (Atlantic Pacific Express).
Oltre al blocco della Costa Occidentale statunitense, un altro
difficile problema per la APL, anzi per tutti i vettori marittimi,
è costituito dalla dichiarazione del manifesto di carico
che le dogane statunitensi desiderano con 24 ore di anticipo.
A partire dal 2 dicembre 2002, ai vettori è stato richiesto
di trasmettere con 24 ore di anticipo rispetto al carico della
nave i manifesti di carico completi alle dogane statunitensi per
tutte le navi che scalano i porti degli Stati Uniti. E' stato
concesso un periodo di dilazione di 60 giorni sino al 30 gennaio
2003 al fine di consentire agli interessati di adeguarsi a tale
norma. Commenta Soerensen: "Ciò per noi comporterà
implicazioni di lunga portata, ma ancora di più lo sarà
per i nostri clienti. Abbiamo allestito squadre speciali e passato
molto tempo con i nostri clienti e con le autorità competenti
affinché tutti quanti possano riuscire ad attenersi a tale
normativa. E' importante che il sistema sia "fattibile"
e pratico e che si mantenga tale. Non possiamo caricare la merce
senza la documentazione approvata dalle Dogane degli Stati Uniti,
e perciò è necessaria una stretta collaborazione
da parte di tutti gli interessati".
Un'altra principale direttrice di traffico per la APL è
rappresentata dai traffici Asia/Europa, che per la compagnia di
navigazione quest'anno hanno rappresentato un'attività
intensa nei due sensi. Esso era partito male quando il servizio
NEX della NWA, inaugurato solamente nel luglio 2001, è
stato alla fine interrotto nel febbraio 2002. Spiega Soerensen:
"I cicli di traffico sembrerebbero essere più brevi
in questi giorni. Quando questo servizio venne concepito, ritenevamo
che il 2001 fosse molto migliore di quanto poi non si sia dimostrato.
Il prodotto era buono, ma non funzionava bene dal punto di vista
commerciale". La APL dall'estate 2002 disponeva di un accordo
a breve termine per l'acquisizione di spazi-containers con la
Hanjin. L'accordo da 200 TEU alla settimana era stato messo a
punto al fine di far fronte alla domanda non soddisfatta dal tonnellaggio
in servizio presso la APL, ma è scaduto alla fine del 2002.
Il dirigente ha aggiunto che, dal momento che possono volerci
da 24 a 36 mesi per la costruzione di nuove navi, può anche
darsi i vettori marittimi - unitamente agli economisti - talvolta
calcolino male il livello della domanda futura. Detto ciò,
gran parte se non tutti i fattori economici sono senza dubbio
al di là del controllo delle linee di navigazione.
Malgrado ciò, alla fine la APL è stata incoraggiata
dai livelli di trasporto marittimo di merci su questa importante
direttrice di traffico. L'incremento di 250 dollari USA/TEU in
direzione ovest della FEFC a luglio del 2002 secondo la APL ha
riscosso molto successo. "Da una spiacevole situazione nella
prima metà del 2002, stiamo arrivando in acque più
calme. Meno del 40% dell'attività complessiva in questa
direttrice di traffico consiste di contratti a lungo termine e
vi è una fetta un po' più grossa di mercato che
è controllata dagli operatori non vettori e dagli spedizionieri.
E ciò lo rende molto più dinamico" spiega Soerensen.
Sebbene la Cina costituisca sempre un'alta priorità, sia
per quel che riguarda il mercato transpacifico che per quanto
attiene al mercato Asia/Europa, la APL tiene bene in vista anche
un altro mercato: l'India. La compagnia di navigazione mantiene
una presenza nel paese da qualche tempo e dispone di propri servizi
dedicati (il REX ed il WAX) che collegano l'India rispettivamente
con il Medio Oriente e con l'Asia settentrionale. Un recente sviluppo
è stato rappresentato dall'ingresso della APL nel mercato
India/Costa Orientale degli Stati Uniti. Essa ha impiegato la
CMC Pearl da 2.245 TEU nel servizio effettuato con otto
navi dalla CMA CGM, dalla Contship e dalla SCI. In programma,
c'era la sostituzione dopo due viaggi della CMC Pearl con
la APL Dalian da 2.468 TEU di nuova costruzione.
Commenta Soerensen: "L'India ha un gran potenziale irrealizzato.
Oggi, solo il 43% delle merci containerizzabili viene movimentato
in contenitori e l'India vorrebbe incrementare la propria percentuale
di traffici mondiali dallo 0,7% all'1,0%. Mettendo tutto ciò
assieme, crediamo che una crescita annua del 15-20% per l'intero
settore non sia fuori questione e che alla fine questo mercato
rappresenterà per noi un centro di attenzione". E'
interessante notare come la APL si sia servita anche del servizio
Indamex per sbrigare qualche arretrato inerente al traffico transpacifico.
I carichi vengono raccordati da Singapore al fine di connetterli
al servizio a Colombo, dando così alla compagnia di navigazione
una ulteriore opzione che non si offre a molti dei suoi concorrenti.
I vettori marittimi in genere sono evasivi quando si parla delle
future associazioni di servizio, ma un'altra occhiata al quadro
dei servizi rivela che la APL non è uno dei principali
operatori nord/sud né un soggetto del mercato Europa/India.
Questa è senza dubbio una futura opportunità da
seguire per la APL, ma si dovrebbe ricordare quanto intensa sia
la concorrenza nel traffico dall'Europa all'India. Diversi nuovi
arrivati asiatici nel 2001 si sono dati all'applicazione di prezzi
rapaci, il che per un certo periodo ha notevolmente abbassato
la media delle tariffe. E poi c'è l'Africa da prendere
in considerazione. Spiega Soerensen: "Come vettore, noi dipendiamo
molto dai traffici transpacifico ed Asia/Europa. Abbiamo allestito
anche la nostra rete transatlantica, dove realizziamo profitti.
E' chiaro che alcuni allacciamenti ci mancano e non abbiamo collegamenti
veri e propri da e per l'Africa. Noi serviamo l'Africa orientale
dove ci siamo recentemente trasferiti nel giro di una settimana,
spostando il trasbordo da Aden e Jeddah a causa dell'aumento dei
sovrapprezzi dovuti ai rischi di guerra. Questo trasferimento
provvisorio ha ancora una volta dimostrato la nostra flessibilità".
Forse l'ingresso della APL nei traffici Costa Orientale USA/India
mette in evidenza la filosofia del vettore nei confronti del proprio
benessere futuro. "La decisione di occuparsi di una certa
direttrice di traffico dipende dalla sua opportunità di
profitti. La gente parla sempre di nuovi arrivati che acquisiscono
carichi, ma noi non faremo così, noi cercheremo di guadagnarci
quote di mercato. Il nostro desiderio iniziale è quello
di ottenere una quota del mercato che dia profitti" spiega
Soerensen.
Il mantra della APL per l'anno che viene è: "Mai
dire no ad una richiesta di prenotazione, piuttosto chiedere una
tariffa più alta". I vettori marittimi potrebbero
sostenere di essere sempre stati commercialmente consapevoli e
di avere sempre avuto in mente l'obiettivo del profitto. I fattori
dell'offerta e della domanda hanno senza dubbio un notevole impatto
sui livelli tariffari dei noli, ma vi sono numerosi esempi di
prezzi predatori, in particolar modo da parte dei vettori asiatici,
che contraddicono ciò.
Sostiene Soerensen: "Siamo passati da un sistema di caccia
libera ad un sistema di ottimizzazione dei noli. Ora si bada molto
alla gestione dei profitti e tutti sanno sin dalla fase della
prenotazione di che cosa si ha bisogno per raggiungere il punto
di pareggio. Si tratta tanto di scegliere il corridoio giusto,
quanto di scegliere il carico giusto. Non abbiamo il timore di
perdere il carico a causa di una tariffa sbagliata. Alcuni vettori
marittimi probabilmente non comprendono per intero la loro struttura
tariffaria, ma noi disponiamo degli strumenti giusti per calcolare
i nostri costi di raccordo, di affitto di spazi-containers e così
via. Siamo concentrati sul farci pagare per tutti i servizi che
forniamo e sul non dar via tanti "omaggi". E c'è
bisogno che tutto ciò si diffonda nell'intero settore".
Ad esempio, Soerensen ha suggerito che, dando ad un cliente due
settimane di tempo per una controstallia in Iran, il personale
in loco avrà bisogno di sapere quale impatto tutto questo
avrà sul resto della struttura. Ciò potrebbe conservare
il cliente alla APL, ma il profitto netto per questa spedizione
sarebbe zero e ne risulterebbe la riduzione dei viaggi annui di
quei containers. Secondo Soerensen, se si potesse inculcare questo
tipo di mentalità nella testa di tutti quanti prima che
vengano prese le decisioni, allora la profittabilità della
APL potrebbe essere massimizzata nel 2003.
(da: Containerisation International, gennaio 2003)
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