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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS | ANNO XXIV - Numero 5/2006 - MAGGIO 2006 |
Studi e ricerche
Gli esperti prevedono una solida domanda per il transpacifico nel 2006
Malgrado le indicazioni nel senso che le tariffe di nolo nelle principali direttrici di traffico est-ovest sono in calo a causa dell'eccesso di offerta di tonnellaggio, gli esperti presenti alla "6a Conferenza annuale del Journal of Commerce sui traffici marittimi transpacifici" hanno affermato che i vettori marittimi non dovrebbero lamentarsi della crescita dei carichi nel 2006.
Michael Andrews, economista capo alla PIERS Maritime Research, ha indicato: "Noi siamo ottimisti e fiduciosi riguardo ai prossimi due anni. La crescita delle importazioni statunitensi sarà moderata, ma resterà significativa, mentre le esportazioni aumenteranno di più rispetto allo scorso anno. Anche la crescita economica globale resta positiva: il Giappone verrà fuori dal proprio ciclo deflattivo e ci si aspetta ancora che la Cina mostri quest'anno una crescita economica pari al 9,5%".
Su questa base, la PIERS prevede per quest'anno una solida crescita dell'8,6% dei volumi di traffico transpacifici in direzione est - in ribasso rispetto al 10,3% del 2005 - ed un notevole incremento del 9,5% dei traffici in direzione ovest. Ciò dovrebbe incoraggiare i vettori marittimi, dato il serio squilibrio dei carichi di ritorno in Asia.
Mark Page, direttore ricerche alla Drewry Shipping Consultans, ha previsto uno scenario simile per la domanda relativa al transpacifico, ma fondata su un dato minore in ordine alla crescita economica cinese di quest'anno pari all'8,2%: "I traffici in direzione est stanno diventando sempre più un traffico Cina/USA e noi ci aspettiamo per quest'anno una crescita di tali traffici dell'8%, mentre la previsione per la tratta in direzione ovest è del 5,3%. Con una crescita in direzione est del 6,6% per il 2007, ci aspettiamo che i traffici siano maggiormente dotati di capacità di ripresa rispetto al crollo cui abbiamo assistito nel 2002".
Page ha parlato di un calo controllato dell'economia cinese, di elevati prezzi dell'energia e di alti tassi di interesse statunitensi quali fattori causali.
Tuttavia, si dovrebbe ricordare che, sebbene si preveda che la crescita dei traffici debba rallentare, nel 2006 si dovrebbe ancora assistere a significativi incrementi dei volumi sulla scorta di diversi anni da record in questa direttrice di traffico.
Peraltro, da Page arriva altresì un avvertimento nei confronti dei vettori marittimi nel senso che il calo delle tariffe di nolo e l'aumento dei costi operativi fissi comporterà ancora un decremento del 9,1% delle entrate nette per ogni viaggio di andata e ritorno della nave.
Dicendosi d'accordo con l'osservazione di Page secondo il quale i traffici transpacifici fanno ancora troppo affidamento sulla Cina, Raymond Maguire, capo delle ricerche trasportistiche globali alla UBS, ha dichiarato: "Ogni industria verticale ha mostrato un clamoroso incremento della quota di mercato dalla Cina. La quota di mercato dell'industria tessile cinese indirizzata alla volta degli Stati Uniti è cresciuta del 47% tra il 2002 ed il 2005.
Tale tendenza, peraltro, sebbene resti sostenuta, si sta attenuando ed alcuni settori stanno conseguendo la maturità della ricerca di risorse altrove. Stiamo pertanto assistendo ad un gioco senza punteggio? Se la quota di mercato della Cina dovesse essere onnicomprensiva, non si tratterebbe di una situazione di vittoria per gli altri paesi asiatici. Se si detrae la crescita dei traffici Cina/USA, il resto attualmente risulta alquanto anemico".
Resta da vedere se gli analisti hanno visto giusto in relazione a quest'anno, ma, se si deve credere ai vettori marittimi, l'utilizzazione del naviglio in direzione est ha raggiunto livelli di punta dopo il Nuovo Anno cinese, mentre le prenotazioni di spedizione per aprile sono sostenute.
(da: Containerisation International, aprile 2004, pag. 9)
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