|
COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS | ANNO XXIV - Numero 8/2006 - AGOSTO 2006 |
Trasporto intermodale
Il governo britannico loda la privatizzazione del trasporto merci ferroviario
Molte cifre sono state ripetute con insistenza in occasione di una conferenza sul successo della privatizzazione del trasporto merci ferroviario britannico a partire dalla metà degli anni '90.
Aprendo i lavori della conferenza durata due giornate, Derek Twigg, ministro dei trasporti del Regno Unito, ha dichiarato: "Il trasporto merci ferroviario è adesso maggiormente competitivo ed è sensibile all'ambiente. Nel 2004/05, sono stati tolti dalla strada 7,2 milioni di viaggi camionistici e le movimentazioni di merci quest'anno sono aumentate del 9,5%. Il traffico containerizzato internazionale sta crescendo dal 4 al 6% all'anno".
Si tratta di statistiche impressionanti, ma occorre fare molto di più se si vuole che il Regno Unito possa disporre di un'efficiente rete ferroviaria che sia in grado di competere con l'autotrasporto e con le navi di raccordo infra-europee.
In misura sempre maggiore, nel settore del trasporto marittimo containerizzato a lungo raggio, le navi operano nell'ambito di servizi di raccordo da e per i porti minori del Regno Unito e gli hub di trasbordo nel continente.
Sebbene al momento attuale vengano movimentati solo volumi di scala relativamente piccola, ciò potrebbe potenzialmente comportare conseguenze per il traffici ferroviario containerizzato che si sposta da e per porti quali Felixtowe, Tilbury e Thamesport.
Le sfide che attendono le ferrovie possono essere riassunte come segue:
- diritti di accesso alle infrastrutture maggiormente concorrenziali per i fornitori di servizio;
- pianificazione governativa migliore e più efficace;
- maggiori livelli di investimento di capitale.
Come ha sottolineato Chris Grayling, segretario di stato-ombra per i trasporti del partito conservatore, "la rete trasporta più passeggeri rispetto all'era pre-Beeching (primi anni '60) e su meno binari. E' duro vedere in che modo si sia provveduto a far fronte alla prevista crescita del trasporto passeggeri e merci. Le strategie di utilizzazione delle tratte, se attivate, potrebbero fare una notevole differenza, ma si tratta di un elenco dei desideri che non dispone di fondi pubblici o di programmazioni temporali per tramutarli in realtà".
Nel contempo, il direttore del Centri di Gestione del Trasporto Internazionale presso il dipartimento marittimo della Metropolitan University di Londra, Heather Leggate, ha chiesto un'attività di pensiero e pianificazione maggiormente integrata.
Nell'ambito di un tavolo di discussione circa l'utilizzazione delle ferrovie al fine di ridurre il traffico camionistico, ha infatti asserito: "C'è bisogno di una politica governativa maggiormente efficace per ottenere il dirottamento modale.
Occorre un'azione governativa portata avanti trasversalmente in tutti i dipartimenti. Dovrebbe essere implementata una politica coordinata che copra la strada, la rotaia e l'acqua, invece di un monitoraggio distinto dei diversi settori".
La Leggate ha aggiunto che c'è anche necessità di prestare attenzione all'acquisizione di terreni nei pressi delle città per la costruzione di terminals adibiti al trasporto delle merci.
(da: Containerisation International, luglio 2006, pag. 27)
|