|
COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS | ANNO XXIV - Numero 9/2006 - SETTEMBRE 2006 |
Trasporto marittimo
La AP Møller ridimensiona le aspettative
Il gruppo AP Møller-Maersk ha ridotto in misura rilevante le proprie aspettative di profitto per quest'anno, in gran parte a causa degli scarsi risultati della Maersk Line.
Il gruppo adesso si aspetta di realizzare un profitto netto del 40% al di sotto di quello dello scorso anno (3,39 miliardi di dollari USA), in luogo della riduzione del 10-15% prevista ad aprile. Tuttavia, spalmando il costo delle navi su un periodo di durata esteso a 20 anni, invece di 15-20 anni, nonché quello dei containers su 12 anni, piuttosto che su 8-12 anni, la riduzione dei profitti netti potrebbe essere limitata ad appena il 20%.
Si tratta di un risultato ancora scarso. Anche se ci si aspettava comunque che le prestazioni delle divisioni trasporto marittimo contenitori ed attività correlate del gruppo fossero sempre notevolmente inferiori a quelle del 2005, a causa della condizioni del mercato in fase di peggioramento e delle persistenti spese di integrazione della PONL (P&O Nedlloyd), la Maersk Line sembra essere stata sorpresa dall'elevato costo comportato dall'attività di persuasione dei clienti della PONL ad adeguarsi.
Secondo varie fonti, i contemporanei tentativi degli altri vettori marittimi di convincere questi clienti a cambiare l'instradamento di alcune loro attività a proprio favore ha comportato significative riduzioni delle tariffe.
Il problema è stato aggravato dalle difficoltà inerenti alla implementazione di un nuovo sistema informatico, di cui hanno bisogno per funzionari moltissime procedure operative e finanziarie della Maersk Line.
Steven Cox, dirigente noli marittimi globali della Heinz, ha confermato che quest'ultimo problema è capitato in un momento "molto sfortunato".
Ci si aspetta che l'estensione della durata di navi e containers riduca il valore del deprezzamento del gruppo di quasi 4 miliardi di corone danesi (0,69 miliardi di dollari USA) nel 2006, valore che ricadrà quasi del tutto nell'ambito del settore containers.
Lo scorso anno, il valore del deprezzamento della divisione contenitori ammontava alla formidabile cifra di 9 miliardi di corone danesi (1,5 miliardi di dollari USA), che aveva fatto calare i profitti netti fino ad 1,28 miliardi di dollari USA, di modo che il risparmio sarà enorme.
Commentando gli aggiustamenti del deprezzamento della Maersk, Raja Sarkis, vice presidente della divisione finanziaria della CMA CGM, ha dichiarato: "Si tratta di una situazione assolutamente in linea con le normali prassi industriali seguite altrove, di modo che nessuno dovrebbe mostrarsi sorpreso.
Ad esempio, noi già da tempo deprezziamo le nuove navi su una durata di 20 anni ed i nuovi containers su 10 anni, in entrambi i casi fino al valore di disarmo".
(da: Containerisation International, agosto 2006, pag. 23)
|