|
COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS | ANNO XXIV - Numero 10/2006 - OTTOBRE 2006 |
Porti
La APM Terminals sigla il contratto per il progetto di Aqaba
La APM Terminals ha cementato la propria presenza in Medio Oriente in seguito alla sottoscrizione del contratto finalizzato a sviluppare lo ACT (Aqaba Container Terminal) e ad effettuarvi operazioni assieme alla ADC (Aqaba Development Corporation).
Le due parti hanno sottoscritto un accordo per 25 anni, che sostituisce il contratto biennale di gestione che era in vigore dal 2004 e spiana la strada per lo sviluppo a lungo termine del terminal.
Patricio Junior, direttore generale dell'ACT, ha dichiarato al riguardo: "Al momento, disponiamo di 540 metri di banchine, e ne stiamo programmando per il 2010 un'estensione a sud di 480 metri. Attorno al 2020 estenderemo altresì l'ormeggio di 200 metri a nord. Gli ormeggi complessivi per i prossimi 25 anni saranno di 1.220 metri che potranno far fronte alla crescita prevista per il porto di Aqaba".
"Lo ACT ha un pescaggio naturale di 14 metri e a 10 metri di distanza dalle banchine la sua profondità è di 20 metri, di modo che non prevediamo alcun problema in relazione al pescaggio per i prossimi 100 anni" continua Junior.
Il terminal sarà sviluppato in tre fasi, con una capacità annua definitiva di 2,4 milioni di TEU. Il terminal attualmente ha sotto ordinazione due gru da banchina ZPMC con uno sbraccio di 47 metri, la cui consegna era prevista per il mese di settembre. Nell'ambito della riconfigurazione del piazzale del terminal da operazioni con straddle carrier ad operazioni con RTG, sono altresì previste in consegna a novembre otto RTGs ZPMC, che faranno seguito a quattro unità simili consegnate lo scorso anno.
Imad Fakhoury, presidente e direttore generale della ADC, afferma: "Questo importante progetto di investimento riflette e rinforza la priorità della ADC consistente nella creazione di infrastrutture e sovrastrutture logistiche ed industriali di livello mondiale ad Aqaba. Questa collaborazione mostra un vero modello di società pubblico-privata e realizza uno strumento per la ADC e la Giordania finalizzato ad assicurarsi le risorse per sviluppare, espandere, equipaggiare, finanziare ed effettuare operazione nel nostro terminal contenitori, in modo da assicurare la sua continua trasformazione in un'operazione di livello mondiale".
Alcuni dirigenti portuali di Israele ritengono che Aqaba - situata a poche miglia dal confine israeliano ed in posizione estremamente vicina alla città turistica di Eilat, il terzo porto israeliano - potrebbe diventare un hub regionale.
Nel corso di una recente intervista rilasciata a Cargo Systems, Amos Uzani, direttore generale della Haifa Port Company, ha dichiarato: "Il mercato israeliano sta crescendo di circa il 10% all'anno, ed io penso che il governo israeliano dovrebbe porre fine alle operazioni merci del porto di Eilat. Esso movimenta circa 2 milioni di tonnellate di carichi alla rinfusa ogni anno, che rappresentano una cifra davvero molto piccola. Avrebbe molto più senso, a mio giudizio, chiudere le sue attività relative alle merci, che dovrebbero passare attraverso Aqaba, lasciando ad Eilat le sole navi passeggeri".
(da: Cargo Systems, settembre 2006, pag. 7)
|