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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS | ANNO XXIV - Numero 11/2006 - NOVEMBRE 2006 |
Trasporto marittimo
Maersk Line/PONL: 1 + 1 = 1,6'
Secondo le ultime statistiche pubblicate dalla PIERS, la quota del mercato complessivo statunitense della Maersk Line (totale delle importazioni ed esportazioni) è diminuita dal 16,1% della prima metà del 2005 al 14,3% della prima metà di quest'anno.
Gli indizi suggeriscono che un notevole numero di clienti della PONL (P&O Nedlloyd) ha deciso di non passare alla Maersk Line in seguito alla fusione tra la Maersk Sealand e la PONL a febbraio di quest'anno.
La Maersk Line continua a negare che le cose siano andate davvero così, e nel suo rapporto finanziario sulla seconda metà dell'anno ha solo affermato di non essere riuscita ad ottenere una quota della generale crescita di mercato a livello mondiale.
Si è detto che ciò è stato dovuto ai cambiamenti avvenuti nell'ambito della sua rete di servizio ed ai problemi di integrazione seguiti all'acquisizione della PONL, così come all'implementazione dei nuovi e vasti sistemi informatici.
La spiegazione potrebbe essere valida per molti versi, ma se si parte dal presupposto che la Maersk Sealand ha conservato la propria quota del mercato statunitense nella seconda metà del 2006, e che questa quota è cresciuta in linea col resto del mercato USA, allora circa il 43% dei carichi della PONL devono essere stati persi nella seconda metà del 2006.
Si tratta di una stima sostanzialmente in linea con le informazioni al riguardo ottenute da una fonte affidabile nell'ambito della direttrice di traffico Asia/Europa.
Eivind Kolding, direttore generale della Maersk Line, risponde in proposito: "Posso solo ripetere ciò che abbiamo dichiarato nel nostro rapporto finanziario: non abbiamo subito perdite in termini reali, ma solo in termini relativi".
(da: Containerisation International, ottobre 2006, pag. 15)
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