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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXVIII - Numero 1/2010 - GENNAIO 2010
Porti
Calo dei volumi nel 2009 per i principali porti cinesi
I primi dieci porti containerizzati della Cina hanno pubblicato
i dati inerenti ai propri volumi annuali per il 2009: anche se la
maggior parte di loro - come ci si aspettava - hanno fatto
registrare un ribasso rispetto ai dati complessivi del 2008, ci sono
state alcune interessanti eccezioni.
Presi nel loro insieme, i volumi dei porti nel 2009 hanno
totalizzato 98,7 milioni di TEU, con un calo del 5% rispetto ai
risultati del 2008 consistenti in 103,9 milioni di TEU (entrambi i
totali non comprendono Hong Kong).
Il porto di Guangzhou lo scorso anno era al quarto posto ma ha
superato quest'anno Ningbo-Zhousan portandosi in terza posizione,
con un risultato di 11,19 milioni di TEU, per un incremento del 4,9%
rispetto allo scorso anno.
Fatta eccezione per Dalian ed i porti della baia di Bohai
(Qingdao e Lianyungang), il porto in questione è stato
l'unico terminal a far registrare un incremento da un anno all'altro
e ha sottratto quote di mercato al vicino e rivale complesso del
delta del Fiume delle Perle, Shenzen (al secondo posto), che ha
assistito allo scivolamento dei propri volumi del 14,7% sino a 18,25
milioni di TEU.
La serie di nuovi servizi lanciati quest'anno dal terminal
contenitori Nansha di Guangzhou spiega la crescita dei volumi di
carico.
Presso il porto è stato lanciato o migliorato un certo
numero di servizi europei ed i suoi sviluppi in corso avranno senza
dubbio attirato altri carichi.
Fra i suoi recenti miglioramenti vi sono l'inaugurazione del suo
scalo doganale a settembre del 2009 e l'istituzione, sempre nello
scorso anno, di due treni-blocco al fine di collegare al porto le
zone interne di Kunming e Changsha.
Shanghai si è ancora confermato al primo posto, con un
volume di 25 milioni di TEU, per un calo del 10,7% rispetto al 2008.
Esso è stato nuovamente superato di stretta misura dal
porto di Singapore, attestandosi così al secondo posto nella
classifica mondiale dei porti containerizzati.
Il divario, peraltro, si sta accorciando, dal momento che
Singapore ha prevalso davvero di poco, visto il suo risultato pari a
25,9 milioni di TEU.
I porti della baia di Bohai nel nord della Cina hanno tutti
fatto registrare degli incrementi: il risultato di Qingdao è
aumentato del 2,45 sino a 10,2 milioni di TEU; anche i volumi di
Tianjin si sono incrementati del 2,4% sino a 8,7 milioni di TEU,
mentre il risultato di Yingkou è salito di un robusto 24,6%
sino a 2,53 milioni di TEU.
Una delle principali ragioni della loro crescita è che
essi sono protetti rispetto alle direttrici di traffico del
transpacifico e dell'Europa che sono state pesantemente colpite, dal
momento che le loro attività provengono per lo più dal
mercato interasiatico, che ha dovuto subire meno conseguenze dalla
recessione.
Dalian ha fatto registrare una piccola crescita dell'1,1% sino a
4,55 milioni di TEU, mentre Lianyungang ha visto i propri volumi
salire dell'1,2% sino a 3 milioni di TEU.
I dati relativi ai volumi dei porti per dicembre suggeriscono
che potrebbe cominciare a vedersi la luce alla fine del tunnel, dal
momento che la metà dei porti medesimi mostra un incremento a
partire da novembre.
Uno degli incrementi maggiori è stato realizzato da
Shanghai, i cui volumi sono balzati di almeno il 14% su base
mensile, mentre i risultati di Guangzhou sono aumentati del 10%.
I porti che hanno assistito ad un declino sono stati Yingkou,
Dalian e Ningbo-Zhousan, Xiamen e Tianjin.
In coincidenza con l'incremento mese per mese l'economia cinese
è cresciuta del 10,7% nel quarto trimestre dello scorso anno,
rispetto allo stesso periodo del 2008, con un'espansione dell'8,7%
per l'intera annata, una cifra superiore all'obiettivo dell'8%
fissato dal governo per il 2009. (da: ci-online.co.uk,
22.01.2010)
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