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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXVIII - Numero 2/2010 - FEBBRAIO 2010
Trasporto marittimo
La Michelin diffida della navigazione lenta
La Michelin, società con sede in Francia, ha espresso le
proprie preoccupazioni in ordine ai piani dei vettori marittimi di
allungare ulteriormente i tempi di viaggio mediante la navigazione
super-lenta.
Parlando sul sito web Shipper's Voice, Jean-Louis Cambon, capo
della gestione trasporti marittimi del produttore di gomme, ha
dichiarato: “Quando i vettori sono passati da otto a nove navi
per allacciamento (dall'Estremo Oriente all'Europa), allungando
perciò i tempi di viaggio di 3,5 giorni in ciascuna
direzione, lo abbiamo ritenuto accettabile ed abbiamo potuto
integrare il tempo occorrente in più con il livello delle
nostre scorte, dal momento che ciò si presentava come una
sorta di garanzia di migliore affidabilità degli orari.
Tuttavia, la proposta di un passaggio ad allacciamenti con 12
navi, che incrementerebbe i tempi di viaggio andata e ritorno dagli
attuali 63 giorni ad 84 giorni, è una iniziativa di rilievo,
partendo dal presupposto che il viaggio in direzione ovest rimanga
fissato in 30 giorni, dato che ciò significherebbe un viaggio
in direzione est di 54 giorni.
Ne consegue che il livello delle scorte ne soffrirebbe
notevolmente, mentre, se la si guardasse dalla prospettiva dei costi
complessivi, l'iniziativa verrebbe a costare un mucchio di denaro.
Dobbiamo renderci ben conto di ciò che questo significa”.
Cambon raccomanda che i caricatori valutino con attenzione ciò
che un giorno di tempo di viaggio in più significhi per i
vettori marittimi in termini di risparmio operativo e ciò che
questo costerà ai caricatori in termini di aumento dei costi
delle scorte prima di dare il proprio appoggio a qualsiasi servizio
che comporti una lenta navigazione.
In generale, i caricatori sono rimasti sorprendentemente
tranquilli fino ad ora sull'argomento, ma, come diceva un altro
importante dirigente dei trasporti un paio di mesi fa, “la
maggior parte dei nostri magazzini hanno avuto un eccesso di scorte
a causa della recessione, di modo che ciò non importava più
di tanto, e tuttavia questo non durerà per sempre.
Alla fine, dovremo tornare a minimizzare il livello delle scorte
per far felici i nostri padroni”.
Non sembra ancora che i vettori marittimi stiano trasferendo ai
caricatori qualche vantaggio derivanete dalla lenta navigazione
attraverso la riduzione dei sovrapprezzi relativi al carburante,
anche se i loro risparmi sui costi del carburante sono enormi.
Ad esempio, il consumo di carburante di una nave da 6.000 TEU
che viaggia a 22 nodi anziché 24 è minore del 30%, con
un risparmio di 75 tonnellate al giorno, mentre una ulteriore
riduzione sino a 20 nodi fa risparmiare un altro 15%.
Al prezzo attuale del carburante di 440 dollari USA alla
tonnellata, che rappresenta un incremento su base annua del 90%
circa, si tratta di un sacco di soldi.
Molte formule di sovrapprezzo sul carburante erano state
ricalcolate un anno fa e può darsi che non prevedano alcuno
sconto per la lenta navigazione.
D'altro canto, i vettori marittimi devono pagare il costo delle
navi in più richieste per la lenta navigazione; sebbene ciò
al momento attuale non sia importante a causa del gran numero di
navi in eccesso disponibili, è anche vero che la situazione
non sarà tale per sempre. (da: ci-online.co.uk,
28.01.2010)
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