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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXVIII - Numero 3/2010 - MARZO 2010
Porti
Shanghai ed Hong Kong: due mondi diversi
Sebbene Hong Kong si sia avvalso del vantaggio costituito da
infrastrutture per box appositamente realizzate sin dagli anni '70,
mentre Shanghai costituisce un concorrente più recente,
alcuni erano soliti considerarli quali reciproci rivali diretti.
Infatti, la vecchia zona economica speciale di Shenzhen ed il
governo in origine avevano contribuito ad instradare un sacco di
investimenti esteri direttamente nella Cina meridionale attraverso
Hong Kong, ma negli ultimi anni si sono viste iniziative finalizzate
a distribuire tale ricchezza altrove.
Esistono, tuttavia, alcune somiglianze fra i due porti.
Tanto per cominciare, entrambi da diversi anni sono nei primi
tre posti della classifica mondiale dei porti containerizzati,
sebbene Hong Kong non sia mai stato abbastanza forte in termini di
tonnellaggio generale.
Un altro parallelo è rappresentato dalla concorrenza in
rapida crescita nei pressi di casa; peraltro, anche a questo
riguardo adesso è difficile che possa sfuggire la crescente
differenziazione fra questi due giganti portuali.
Hong Kong quale proprio rivale ha Shenzhen (che comprende lo
scalo ad acque profonde di Yantian), mentre Shanghai deve vedersela
con le operazioni di Ningbo-Zhousan.
Chris Runckel della Runckel Associates afferma: “In
passato, Hong Kong ha fatto davvero bene, specialmente se si
considera la sua concorrenza con Yantian”, aggiungendo che
Hong Kong ha mantenuto bassi i propri prezzi malgrado i costi
operativi più elevati dell'isola.
Peraltro, c'è stata qualche preoccupazione in ordine al
fatto che Hong Kong non fosse in grado di tenersi aggiornato
rispetto alla crescita generale della regione, facendo progressi
lenti a fronte del galoppante successo di Singapore e Shanghai,
finendo così per perdere il suo primo posto in classifica nel
2004.
Pertanto, il porto sta ancora approntando i piani per il
Container Terminal 10 a Tsing Yi e per l'ulteriore dragaggio del
bacino dedicato ai contenitori.
Tuttavia, i difensori di Hong Kong affermano che esso ha un
importante vantaggio sulla concorrenza: dispone infatti di un
settore logistico maturo e di un settore marittimo specializzato.
La risposta di Hong Kong, afferma il governo locale, dovrebbe
essere quella di “espandere il proprio hinterland dei carichi
e di affinare i propri vantaggi concorrenziali mediante la fornitura
di servizi logistici su misura e di soluzioni per i compiti
complicati”.
Recentemente, la zona in questione ha sviluppato le proprie
connessioni ferroviarie: “Nonostante il fatto che lo sviluppo
sia stato più lento di quanto la gente non si aspettasse, la
ferrovia sembra in fase di crescita, dal momento che si tratta di
una modalità atta a far diminuire la dipendenza dal petrolio
ed a fare progredire l'agenda ambientalista” afferma Runckel,
il quale aggiunge che questo aspetto probabilmente apporterà
vantaggi a Shenzhen e Yantian rispetto a Hong Kong, dal momento che
il primo polo portuale dispone di più spazio per ammodernare
le operazioni.
Si tratta di un punto importante; l'ammodernamento è a
favore della concorrenza innovativa in vari modi, semplicemente
perché come molte altre vecchie città portuali, Hong
Kong è congestionato, e non vi sono proprio molte possibilità
per i collegamenti con l'hinterland.
Runckel sottolinea altresì che, mentre Hong Kong ha
dovuto effettuare scelte di sviluppo costose, Yantian ha potuto
indirizzare sistematicamente verso il basso i costi ed ora
costituisce una rotta consolidatamente più economica di Hong
Kong.
Shanghai, d'altro canto, ha iniziato seriamente la propria
scalata quale vero e proprio porto containerizzato solo negli ultimi
10 anni.
Tuttavia, esso si trova adesso nella sua terza fase di sviluppo,
e le fasi 1 e 2 dei terminal ad acque profonde costruite sulle isole
Yangshan della baia di Hangzhou hanno posto fine al ricordo dei suoi
inizi da porto di poco conto.
Shanghai da tre anni rappresenta il primo porto mondiale quanto
a carichi, avendo movimentato 590 milioni di tonnellate di merci nel
2009, con un aumento dell'1,9% rispetto ai 582 milioni di tonnellate
movimentati nel 2008.
Esso, peraltro, sente senza dubbio sgomitare il porto di
Ningbo-Zhousan, che ha proclamato risultati pari a 570 milioni di
tonnellate nel 2008.
In effetti, il porto di Shanghai ha dichiarato che le proprie
operazioni sono state meno afflitte dalla recessione rispetto a
quelle dei propri rivali, in parte a causa della ripresa dei
traffici nazionali nell'ultima parte dell'anno.
È importante notare come questo non sia stato il caso di
Hong Kong, che lo scorso anno ha perso oltre il 14% dei propri box.
Il dr. Mark Yong della BMT Asia ha spiegato che, sebbene un
decennio fa Hong Kong detenesse stabilmente un posto nel mercato
delle esportazioni ad elevato valore, “Shanghai si è
stabilmente spostato verso l'alto lungo la filiera”.
Tanto che adesso sembra che le loro relative posizioni si siano
per certi versi rovesciate, aggiunge Runckel.
“A differenza di Shanghai, i porti del fiume delle Perle,
Ciò è in parte dovuto al fatto che essi fanno
affidamento sulla produzione della regione di Guangdong, il cui
mercato è leggermente in ribasso, dove esiste il predominio
di articoli quali i giocattoli ed i tessili che hanno avvertito un
calo della domanda attorno al 50%”, afferma Runckel.
Tuttavia, le cose hanno iniziato ad andare diversamente.
I risultati containerizzati di Hong Kong sono cresciuti del 3%
da un anno all'altro sino a 1,84 milioni di TEU a dicembre dello
scorso anno, con un aumento del 4,4% da novembre, secondo stime del
porto; qualcuno nel settore, come la APM, pensa che siccome l'area
del fiume delle Perle è stata la prima ad essere colpita
dallo tsunami finanziario, sarà la prima ad uscire dalla
crisi quando se ne presenterà l'occasione. (da:
portstrategy.com, 11.03.2010)
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