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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXVIII - Numero 7/2010 - LUGLIO 2010
Trasporto ferroviario
La sfida delle ferrovie europee
Il porto di Anversa ha confermato che la percentuale dei propri
traffici containerizzati per l'hinterland movimentati via rotaia lo
scorso anno è diminuita dall'11% al 10%, mentre la quota del
trasporto fluviale su chiatta si è incrementata dal 32,4% al
34,8%.
La linea di tendenza si è ripetuta a Rotterdam, dove la
quota delle ferrovie è scesa dal 13% all'11%, mentre quella
delle chiatte è aumentata dal 30% al 33%.
Le cifre relative alla ferrovia costituiscono un dato indicativo
del fallimento della strategia di liberalizzazione delle ferrovie
intrapresa dall'Unione Europea al fine di rendere tale modalità
di trasporto maggiormente competitiva.
Le ragioni di tale insuccesso sono aspramente dibattute, ma
quello che appare chiaro è che non tutti gli stati membri
hanno ancora realizzato un campo di gioco livellato affinché
le società ferroviarie straniere possano arrivare a fare
concorrenza con maggiore efficacia nei confronti degli operatori
storici controllati dallo stato.
Lo scorso mese la Commissione Europea ha deciso di deferire 13
stati membri alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea a causa
della mancata “corretta implementazione di varie parti della
normativa europea fondamentale sull'apertura del mercato ferroviario
comunitario alla concorrenza, nota come primo pacchetto
ferroviario”.
Si dice che notevoli problematiche rimangano in Austria,
Repubblica Ceca, Germania, Grecia, Francia, Ungheria, Irlanda,
Lussemburgo, Polonia, Portogallo, Slovenia e Spagna, che potrebbero
comportare pesanti sanzioni pecuniarie.
Fra le violazioni alla normativa individuate c'è
l'insufficiente indipendenza dei dirigenti delle infrastrutture
statali - che in ogni paese sono responsabili della definizione
degli oneri di accesso e dell'assegnazione delle tracce - rispetto
alle società ferroviarie statali di cui sono alle dipendenze,
il che determina la possibilità di favoritismi e di
concorrenza sleale.
E proprio questa è stata regolarmente la lamentela da
parte dell'Associazione Europea Trasporto merci Ferroviario, che
rappresenta le società ferroviarie indipendenti.
La Commissione Europea inizialmente aveva intrapreso le
procedure per violazione della normativa nei confronti di 24 stati
membri a giugno del 2008, ma 11 di loro nel frattempo hanno adottato
le misure necessarie a prevenire ulteriori azioni legali.
Sembra chiaro, pertanto, che i restanti 13 membri vogliono
lottare in tribunale per difendere le proprie particolarità.
Nel frattempo, la Commissione Europea è attualmente al
lavoro su un nuovo “pacchetto ferroviario” che spera di
poter sottoporre agli stati membri entro al fine dell'anno. (da:
ci-online.co.uk, 12.07.2010)
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