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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXVIII - Numero 10/2010 - OTTOBRE 2010
Studi e ricerche
Ancora scarsa l'affidabilità degli orari delle linee
di navigazione
L'ultima analisi sugli orari delle navi condotta dalla ditta
londinese Drewry Shipping Consultants, relativa al periodo
aprile-fine giugno 2010, rivela come l'affidabilità del
servizio nel settore della navigazione di linea resti scarsa,
malgrado il periodo di tempo supplementare a disposizione assicurato
dalla lenta navigazione.
Su 1.792 navi seguite in tutte le rotte di traffico nel corso
del periodo preso in esame, appena il 52% è arrivato il
giorno previsto o quello precedente.
La prestazione - sebbene sia stata marginalmente superiore a
quella del primo trimestre del 2010, quando solo il 50% del campione
monitorato era arrivato in orario, probabilmente a causa del cattivo
tempo - è stata ancora ben al di sotto del record di 68% di
navi in orario conseguito nel secondo trimestre del 2009.
Questi risultati giungono in un momento di grande diffusione
dell'implementazione delle prassi di lenta e super-lenta
navigazione; alcuni vettori, come la Maersk, sostengono che tali
strategie operative li "hanno messi in grado di presentare una
maggiore affidabilità del servizio e migliori prestazioni dal
punto di vista ambientale" e che "la lenta navigazione è
qui per restare".
Nel contesto di un avviso alla clientela, la Maersk aggiunge:
"La lenta navigazione rappresenta un fattore decisivo per il
miglioramento delle nostre prestazioni.
Mediante il miglioramento dell'affidabilità del servizio,
la lenta navigazione ci aiuta a far sì che i prodotti dei
nostri clienti arrivino alla loro destinazione in orario".
Ciò detto, il gigante danese si è ben comportato
nello scorso trimestre, dal momento che la ricerca della Drewry
mostra come la sua prestazione in orario del 76,5% sia molto
migliore del 69,2% fatto registrare nel primo trimestre del 2010.
La Maersk ha inoltre comodamente superato la Hyundai Merchant
Marine (64%) che è al secondo posto e la APL (63,2%), in
terza posizione.
Queste percentuali, peraltro, sembra che difficilmente riescano
a giustificare i problemi che i caricatori hanno dovuto affrontare a
causa della lenta navigazione e delle più alte tariffe di
nolo nel corso degli ultimi 12 mesi.
Simon Heaney, il principale autore della pubblicazione "Drewry
Schedule Reliability Insight", fa notare: "Chiaramente,
le tariffe di nolo sono del tutto irrilevanti per quanto riguarda
l'affidabilità del servizio.
I caricatori semplicemente hanno dovuto subire la carenza di
navi ed attrezzature e pagarne il relativo conto senza poi assistere
a qualche miglioramento apprezzabile della qualità del
servizio".
La ricerca della Drewry, pur rivelando come ciascuna delle
principali direttrici di traffico est-ovest abbia sperimentato una
migliore affidabilità nel secondo trimestre del 2010,
evidenzia altresì che ciò si confronta con i risultati
inferiori al 50% delle prestazioni in orario nel primo trimestre
2010.
Il maggiore miglioramento è stato riscontrato sul
transatlantico, con la percentuale del 79% che va a confrontarsi con
il 61% del primo trimestre del 2010 ed il 73% del corrispondente
periodo del 2009.
Altrove, i traffici del transpacifico e
dell'Asia/Europa/Mediterraneo nel secondo trimestre del 2010 hanno
fatto registrare prestazioni di navi in orario pari al 54%, in
aumento dal 41% e 43% fatto segnare rispettivamente per i risultati
relativi al periodo gennaio/fine marzo.
Tuttavia, le loro prestazioni da un anno all'altro sono state
assai peggiori, dal momento che solo il 65% di tutte le navi
impiegate nel transpacifico ed il 73% di tutte le navi impiegate
nella direttrice di traffico Asia/Europa/Mediterraneo sono arrivate
in tempo nel secondo trimestre del 2009.
Anche in questo caso, ciò trasforma in una specie di mito
le affermazioni dei vettori circa la lenta navigazione, dal momento
che sono proprio questi i traffici dove essa viene praticata con
maggiore diffusione.
L'interpretazione di Heaney della dicotomia fra il
transatlantico ed i principali traffici di linea inerenti all'Asia è
stata nel senso che il primo ha tratto vantaggio da modelli di
servizio più stabili, a differenza di quanto avviene nei
mercati del transpacifico e dell'Asia/Europa/Mediterraneo in cui
hanno preso piede nuovi servizi e modifiche agli allacciamenti
esistenti.
Detto questo, la lenta navigazione è stata altresì
utilizzata dai vettori come strumento per affrontare meglio tali
situazioni, avendo a disposizione ulteriori tempi-cuscinetto ed una
maggiore flessibilità negli orari al fine di adeguarli a tali
cambiamenti.
Sembra che le cose non stiano più così. (da:
Containerisation International, 01.10.2010)
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