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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXX - Numero 29 FEBBRAIO 2012
Legislazione
Lo ESC in disaccordo con l'analisi della FMC sul divieto
delle conferenze
L'ESC (Consiglio dei Caricatori Europei) ha sollevato dei dubbi
in ordine ad un certo numero di conclusioni ed osservazioni
contenute nel recente studio della FMC (Commissione Marittima
Federale) degli Stati Uniti circa gli effetti collaterali
verificatisi negli USA in seguito al divieto delle conferenze di
linea nell'ambito dell'Unione Europea a partire dalla fine del 2008.
Anzitutto, il Consiglio afferma: “L'impressione
complessiva che si ricava dalla lettura delle 354 pagine di questo
documento è che mantenere lo status quo nel settore normativo
statunitense costituirebbe la migliore opzione per tutte le parti
interessate; tuttavia la FMC ammette che la sua indagine non ha
attirato suggerimenti da parte di alcun caricatore od organizzazione
dei caricatori, probabilmente a causa della tempistica e del breve
termine imposto per la risposta”.
Lo ESC sottolinea che, da quando le conferenze di linea sono
state vietate nell'Unione Europea, i THC ed i BAF sono stati resi di
gran lunga più trasparenti, facendo diventare più
graduale lo sviluppo degli accordi tariffari di nolo da varco a
varco tutto compreso.
Ma è qualcosa fra le conclusioni secondarie della FMC ciò
che lo ESC considera maggiormente preoccupante.
Controbattendo all'osservazione che si sono verificate una
volubilità delle tariffe di nolo ed un consolidamento del
settore di gran lunga maggiori nella direttrice di traffici
Asia-Europa rispetto a quella transpacifica da quando le conferenze
sono state vietate nell'Unione Europea, lo ESC evidenzia come la
conseguente massiccia introduzione di navi super post-Panamax oltre
i 10.000 TEU nella prima direttrice abbia completamente cambiato le
sue dinamiche, rendendo le due direttrici non confrontabili.
Le portacontainer ultra-grandi sono diventate molto più
difficili da riempire, comportando un'abnorme volubilità del
mercato.
Lo ESC obietta altresì all'ipotesi della FMC secondo cui
gli accordi di discussione, quale il TSA (Accordo di Stabilizzazione
del Transpacifico), potrebbero essere efficaci nel contribuire a
ridurre la volubilità delle tariffe di nolo.
Il presidente del Consiglio Trasporti Marittimi dello ESC, Jean
Louis Cambon, ammonisce al riguardo: “Le diverse componenti di
informazione su capacità, volumi, indice dei prezzi, riunioni
fra vettori e così via, come originariamente proposti
nell'Unione Europea, potrebbero sembrare innocue, se prese ciascuna
di per se stessa, ma possono combinarsi in una miscela esplosiva, in
particolare se gli aspetti tradizionali ed il livello di
aggregazione dei dati non venissero rispettati.
Vogliamo essere sicuri che non venga convalidato alcun elemento
che possa indurre nuovamente la gente ad adottare prassi collusive
ed anticoncorrenziali.
Piuttosto che rimanere nello status quo implicato dal rapporto
della FMC, noi ci concentreremmo pertanto sull'incoraggiamento di
una maggiore liberalizzazione con l'abolizione delle esenzioni in
blocco dall'anti-trust in tutto il mondo, seguendo la via tracciata
dall'Unione Europea”.
Lo ESC sembra ritenere che troppe discussioni indirette possano
già essere in corso.
Riferendosi alla recente ondata di GRI annunciati dai vettori
marittimi nella direttrice di traffico Asia-Europa da quando sono
state annunciate le mega-alleanze, Cambon ha osservato: “Nonostante
l'auto-inflittasi terribile situazione in cui si trovano i vettori,
è davvero notevole il fatto che la data del 1° marzo 2012
sia così spesso adottata dalla maggior parte di loro con un
quantum sostanzialmente simile di incremento.
È ancor di più singolare la circostanza che molto
raramente in passato un GRI abbia avuto successo se adottato in tale
data, così a breve distanza dal Nuovo Anno cinese, tenendo
altresì ora in considerazione lo scenario di un'economia
europea depressa”. (da: ci-online.co.uk, 23.02.2012)
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