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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXX - Numero 13 LUGLIO 2012
Porti
Algeciras valuta potenziali sviluppi
Il Total Terminal International Algeciras, che appartiene alla
Hanjin, ha movimentato 650.000 TEU l'anno scorso e potrebbe
raggiungere il milione di TEU nel 2012.
Tuttavia, nessuna decisione è stata ancora presa rispetto
a come procedere con lo sviluppo del terminal denominato Fase B.
Circa il 92% del traffico attuale è di trasbordo.
Il dirigente in capo Alonso Luque sottolinea come l'espansione
del terminal rappresenti perciò “un obbligo” per
raggiungere la massa critica necessaria a rendere questa attività
una fonte di profitti.
“I margini nel trasbordo sono minimi.
Occorrono un sacco di volumi per conseguire ritorni ragionevoli
od almeno per coprire i costi.
Dopodiché, è il traffico di import-export che fa
la differenza fra profitto e perdita” afferma Luque.
Ma perché la Hanjin sembra riluttante ad impegnarsi in
altri investimenti?
La risposta, in parte, risiede nel fatto che i costi per le
linee di navigazione ad Algeciras sono del 50% maggiori di quelli al
Tanger-Med.
“Noi, pertanto, dobbiamo fare uno sforzo maggiore per
bilanciare questa differenza.
Dobbiamo attirare altre linee di navigazione ed il modo migliore
per farlo consiste nell'offrire buoni prezzi, assicurando nel
contempo il servizio e la produttività.
Tuttavia, se non potessimo offrire i prezzi di cui le linee di
navigazione sono alla ricerca, in realtà, sarebbe inutile
parlarne!” dichiara Luque.
L'autorità portuale ha già fatto un sacco di
lavoro per far diminuire le tariffe, ma c'è ancora un
differenziale del 10-15% da colmare.
Il TTIA perciò punta a tagliare i costi del lavoro.
Al momento attuale la forza-lavoro consiste di 1.200 portuali a
tempo indeterminato, con 420 altri lavoratori occasionali che
cercano di aggregarsi ai primi.
Peraltro, le squadre di lavoro, che consistono di 14-15 membri,
sono più grandi di quelle di Barcellona o Valencia, mentre
Luque sostiene che al TTIAA ne occorrono solo 10.
“Non c'è nulla più di quello che per noi
costituisca un costo aggiuntivo” afferma Luque.
A meno che non si riesca a conseguire questa riduzione, è
dubbio che lo sviluppo della Fase B possa indurre profitti.
“Per andare avanti, occorre sia la garanzia che le
dimensioni delle squadre si riducano, sia - almeno - uno standard di
funzionamento stabile che sia accettabile per la nostra attività;
ciò potrà ottenersi solamente attraverso un accordo
con i lavoratori” dichiara Luque, aggiungendo che il fattore
in più di Algeciras è finora consistito nel fatto di
aver goduto della pace sul luogo di lavoro.
Ciononostante, Luque tiene a sottolineare che è difficile
dire quanta affidabilità potrà presentare nelle
trattative con le linee di navigazione potenziali nuovi
clienti. (da: portstrategy.com, 25.06.2012)
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