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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXX - Numero 13 LUGLIO 2012
Logistica
Stop nel 2011 alla ripresa della logistica
Secondo un nuovo rapporto presentato a Londra il 27 giugno ai
responsabili del settore, le entrate delle 20 principali società
a livello mondiale di trasporto e logistica quotate in borsa si sono
stabilizzate nel 2011.
Secondo il “2012
Transport & Logistics Financial Ratio Report”, i
margini operativi delle società più importanti - meno
del 5% in media per gli ultimi cinque anni - sono aumentati rispetto
agli ultimi due anni ma restano sotto al livello del 2007 per 12
delle 20 imprese valutate.
Malgrado ciò, metà delle società
esaminatesono riuscite a conseguire notevoli miglioramenti nei
propri ritorni rispetto ai beni, il che rappresenta un'indicazione
di miglioramento della gestione dei beni, ma alcune di loro sono
talmente indebitate che i ritorni riescono a stento a coprire gli
ingenti mutui accesi al fine di effettuare le acquisizioni
antecedenti alla crisi.
Nel contempo, le divisioni di spedizione merci - il più
volubile dei quattro segmenti di attività presi in
considerazione - hanno conservato margini superiori al 4,4% per
tutta la durata della crisi malgrado un drastico calo delle entrate
nel 2009.
La media del settore si è adesso spostata al di sopra del
5%.
L'autore del rapporto, l'esperto David Bagshaw della Transport
Intelligence, ha dichiarato: “I margini di profitto
nell'ambito del settore delle spedizioni di merci sono per lo più
sostenuti sin dal 2007, senza significativi alti e bassi.
Malgrado un leggero declino delle entrate nel 2011, i margini
operativi si sono mantenuti stabili, in apparenza resistenti
all'incertezza economica: una peculiarità, questa, notata
anche nel corso della crisi economica del 2008-2009.
Gli spedizionieri di merci non dispongono di molto
equipaggiamento e ce la fanno a mettere assieme margini con un
incremento dell'8% di margine da un anno all'altro.
Ci si aspetterebbe che la logistica contrattuale realizzasse
margini ancora maggiori che ripaghino i beni; invece, non succede.
Più generalmente, un sacco di società hanno un
mucchio di prestiti stipulati prima della crisi per finanziare le
acquisizioni.
Se si prende ad esempio la CEVA, ebbene essa sta conseguendo
margini relativamente bassi, il che va bene quando i tassi di
interesse sono bassi ma che a stento coprirebbero i costi del
prestito quando i tassi stessi dovessero aumentare.
Si spera che per allora i margini siano migliorati.
Se si guardano le cifre, alcune di queste società non
stanno meglio di quanto non lo stessero prima della recessione”.
In termini di entrate da attività da spedizioni di merci,
la Deutsche Post DHL chiaramente capeggia il settore con 14,3
miliardi di euro, seguita (nell'ordine) da Kuehne + Nagel,
Schenkers, CH Robinson, Expeditors, UPS, Panalpina, Agility, CEVA,
UTi, DSV, Damco, Toll e Logwin.
Parlando in occasione della presentazione del rapporto il 27
giugno scorso, il c.e.o. della Transport Intelligence, John
Manners-Bell, ha commentato: “I margini medi registrati dai
principali operatori nel settore sono molto bassi; i margini delle
società relativi alla logistica contrattuale sono in breve
tempo caduti al di sotto del 2% nella recessione.
Ci si dovrebbe tuttavia chiedere se i margini medi del 4% che
adesso vengono conseguiti siano sufficienti a sostenere un settore
che è così importante per filiere della distribuzione
competitive”. (da: lloydsloadinglist.com, 28.06.2012)
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