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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXX - Numero 28 SETTEMBRE 2012
Studi e ricerche
La fiducia del settore marittimo al livello più basso
degli ultimi quattro anni
Il livello complessivo di fiducia nel settore marittimo è
calato nei tre mesi sino ad agosto 2012 al suo livello più
basso degli ultimi quattro anni, secondo la più recente
indagine del consulente marittimo internazionale Moore Stephens.
Il calo sino alle cifre più basse mai registrate da
quando l'indagine venne inaugurata a maggio del 2008 giunge dopo tre
trimestri successivi di fiducia in crescendo.
In cima alle preoccupazioni espresse da coloro che hanno
risposto all'indagine sono state l'eccesso di nuove costruzioni
navali in arrivo sul mercato e la continua incertezza circa
l'economia globale.
Nello scorso mese di agosto il livello medio di fiducia espresso
dagli intervistati nei mercati in cui operano era di 5,3 rispetto ad
una scala da 1 (minimo) a 10 (massimo), rispetto alla cifra di 5,7
registrata nella precedente indagine a maggio 2012 ed identica alla
cifra rilevata un anno prima ad agosto 2011.
L'indagine era stata avviata a maggio 2008 con un indice del
6,8.
I noleggiatori sono stati l'unica categoria di intervistati a
riportare un incremento della fiducia nel periodo trimestrale.
Essendo stata la meno fiduciosa di tutte le categorie di
intervistati nell'indagine precedente, la sua posizione in
graduatoria pari a 5,7 questa volta (rispetto a 5,0 a maggio) è
stata seconda solo al 5,9 fatto registrare dai dirigenti, che a loro
volta sono scesi dal 6,0 dell'ultima pubblicazione.
La fiducia degli armatori è andata giù da 5,6 a
5,1, la peggiore posizione nella storia dell'indagine per questa
categoria degli intervistati.
Anche i broker sono piombati in basso nelle loro graduatorie di
tutti i tempi, dal momento che il livello di fiducia questa volta è
sceso da 5,2 a 5,0.
Dal punto di vista geografico, la fiducia in Asia ha raggiunto
un nuovo punto inferiore pari a 5,4 (in calo da 5,7 rispetto
all'ultima volta), mentre in Europa è scesa da 5,6 a 5,2.
I sentimenti di un gran numero di intervistati possono essere
riassunti dai commenti di uno di loro in particolare, che afferma:
“Le linee di tendenza dell'offerta sono ancora molto negative.
Le banche sono sempre più riluttanti a concedere credito,
figuriamoci poi nuovo credito, fatta eccezione per settori assai
specifici.
Lo scenario economico, in particolare in Europa, è fosco,
mentre sembra sempre più probabile che alla Cina debba
toccare un brusco risveglio.
Speriamo che l'ora più buia sia davvero quella che
precede l'alba”.
L'eccesso di tonnellaggio è stato ciò che molti
intervistati hanno riferito quale fonte di preoccupazione.
Uno di loro ha dichiarato: “Molti armatori sono adesso
tentati di ordinare nuove navi dal momento che i prezzi di
costruzione saranno al loro livello più basso per molti anni.
I cantieri navali faranno tutto ciò che possono al fine
di evitare la chiusura dei cantieri, il che comporterà la
realizzazione di speciali pacchetti finanziari assai interessanti
finalizzati a far sì che gli armatori ordinino nuove navi.
Così, il mercato sarà inondato da altre nuove
navi, allungando i tempi che ci vorranno perché il settore si
riprenda”.
Altri intervistati, tuttavia, hanno ravvisato potenziali
vantaggi nella situazione attuale ed uno di loro ha previsto che “la
sicurezza insita nei contratti a lungo termine, unitamente alle
opportunità di trarre vantaggio dai costi inferiori delle
nuove costruzioni e dallo sfruttamento delle nuove regole statali,
comportano uno scenario positivo”.
Nel mercato delle navi portacontainer, c'è stato un calo
complessivo di 2 punti percentuali sino al 32%, dato che molti si
aspettano che le tariffe salgano.
Nell'indagine precedente, il numero degli intervistati che
prevedevano tariffe più alte l'anno successivo era in
aumento in tutte le categorie interpellate.
Questa volta, il numero è diminuito in tutte le
categorie, con l'eccezione di armatori e noleggiatori.
L'esperto della Moore Stephens Richard Greiner ha dichiarato:
“La diminuzione della fiducia registrata nella nostra ultima
indagine è senza dubbio una delusione.
Peraltro, in realtà non la si potrebbe definire una
sorpresa.
Per certi versi, il settore marittimo negli ultimi mesi è
andato contro la linea di tendenza, mostrando una fiducia in
crescita malgrado i problemi politici e finanziari in Europa ed
altrove, nonché i problemi dell'eccesso di tonnellaggio e
delle tariffe in calo”. (da: lloydsloadinglist.com,
19.09.2012)
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