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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXX - Numero 16 NOVEMBRE 2012
COMMERCIO INTERNAZIONALE
LA CRISI ECONOMICA EUROPEA CONDIZIONA IL TRASPORTO MARITTIMO
Secondo la più recente edizione del rapporto Global Port
Tracker, pubblicato dalla Hackett Associates e dal Bremen Institute
of Shipping Economics and Logistics, una confluenza di eventi
continui - fra cui la crisi debitoria che affligge le esportazioni,
le vendite nazionali e la fiducia dei consumatori nonché le
importazioni - che sono andati ad aggiungersi al calo dei volumi di
traffici, ha comportato la formale dichiarazione della recessione
nell'Unione Europea.
I porti sottoposti ad indagine in questo rapporto comprendono
sei importanti scali containerizzati del Nord Europa, e cioè
Le Havre, Anversa, Zeebrugge, Rotterdam, Brema/Bremerhaven ed
Amburgo.
“Il mese scorso la fiducia dei consumatori e delle imprese
dell'eurozona è diminuita per il quarto mese consecutivo,
indebolendosi in modo significativo in Francia, Germania, Finlandia
ed Austria” ha dichiarato nel rapporto Ben Hackett, presidente
della Hackett Associates.
Questi commenti non costituiscono una sorpresa, considerando da
quanto tempo l'economia è in declino, unitamente al fatto che
nel rapporto del mese scorso la Hackett ha spiegato che l'indice di
confidenza del consumo così come misurato dalla Commissione
Europea continua a calare.
L'indice, afferma Hackett, è adesso pericolosamente basso
rispetto alla sua linea di tendenza a lungo termine, con l'eccezione
della recessione del 2009.
Il rapporto Global Port Tracker fa notare come sia previsto che
le importazioni europee complessive diminuiscano del 2% sino a 21,19
milioni di TEU nel 2012, mentre ci si aspetta che le esportazioni si
incrementino del 3,3% sino a 16,69 milioni di TEU.
Inoltre, secondo il rapporto, la previsione inerente i volumi
complessivi movimentati nel 2012 parla di 39,97 milioni di TEU, che
rappresentano un miglioramento annuo dello 0,2%.
Si prevede che gli attuali container carichi diminuiscano del 4%
nel giro dei prossimi sei mesi, rispetto ad un guadagno dello 0,1%
riscontrato nello stesso periodo dell'anno precedente.
Ma ciò che rileva di più è il fatto che il
rapporto dica che solo due dei prossimi quattro trimestri sono
attualmente previsti in crescita a livello annuo per i contenitori
sia in entrata che in uscita.
Per i sei porti della fascia settentrionale, il rapporto
sostiene che ci si aspetta che i volumi in entrata calino dello 0,6%
nel 2012 sino a 16,4 milioni di TEU.
“Nel settore europeo, c'è stato un marcato
rallentamento” ha dichiarato Hackett nel corso di una
intervista recentemente rilasciata a Logistics Management.
“C'è una carenza di fiducia (come sottolinea
l'econometria), il PIL è in calo e le vendite sono deboli.
E non è stato fatto davvero nulla per risolvere
questioni-chiave come la crisi dell'euro e quella del debito
sovrano, di modo che i prossimi 12 mesi si avviano ad essere
critici”.
Dovesse continuare a peggiorare la situazione in Europa, essa
avrebbe un effetto a cascata anche sull'economia degli Stati Uniti
sotto forma di minore fiducia dei consumatori, spiega Hackett.
Ciò probabilmente comporterebbe un più elevato
tasso di risparmio personale negli Stati Uniti, con l'effetto
posteriore consistente in minori livelli di traffici, con i segnali
di allarme per l'economia intatti. (da: logisticsmgmt.com,
31.10.2012)
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