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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXX - Numero 30 NOVEMBRE 2012
PORTI
GLI OPERATORI DI AMBURGO ALLA RICERCA DI SCONTI
Gli operatori portuali di Amburgo chiedono sconti sugli oneri
portuali per le navi dotate di capacità superiori a 10.000
TEU, dopo che il piano di approfondimento del Basso Elba è
stato nuovamente rinviato dai tribunali.
In seguito ad un pronunciamento preliminare della corte suprema
amministrativa federale di Lipsia che ha sospeso l'approfondimento
del canale navigabile del fiume Elba, la UVHH (Unternehmensverband
Hafen Hamburg eV), associazione degli operatori portuali di Amburgo,
ha richiesto una riduzione degli oneri portuali per le
portacontainer con capacità di oltre 10.000 TEU, dal momento
che esse non possono accedere ad Amburgo a pieno carico.
“La nostra clientela internazionale si aspetta
urgentemente un segnale sostenibile finalizzato ad alleviare la
difficile situazione” ha dichiarato la UVHH.
“In assenza di provvedimenti, si teme che il porto di
Amburgo possa perdere volumi di carico e quindi potenziali posti di
lavoro”.
Fino a quando il vicolo cieco del dragaggio del Basso Elba non
sarà stato risolto, la UVHH vorrebbe che venisse dichiarata
una moratoria in ordine ai finanziamenti concessi annualmente alla
Stiftung Lebensraum Elbe (Fondazione Habitat dell'Elba).
La fondazione ha ricevuto un finanziamento di avvio di 10
milioni di euro dalla HPA (Autorità Portuale di Amburgo) e ha
inoltre finora ricevuto altri 5,5 milioni di euro derivanti dalle
riscossioni degli oneri portuali annui.
Attualmente, il 4% circa degli oneri portuali (più o meno
1,5 milioni di euro) vengono trasmessi annualmente alla fondazione.
Finora, peraltro, a detta della UVHH, dalla fondazione non è
stato realizzato alcun progetto ed il settore portuale non è
a conoscenza di qualche progetto o proposta in arrivo.
La UVHH prosegue asserendo che il settore portuale supporta gli
sforzi finalizzati allo sviluppo sostenibile del bacino dell'Elba e
ha realizzato notevoliinvestimenti in sostenibilità, con
progetti quali l'energia marittima alternativa, i terminal per gas
naturale liquido, il trasporto fluviale su chiatta, l'energia ibrida
e così via, ma che non può supportare tali
investimenti a meno che essi non producano profitti.
Le suddette richieste sono state presentate dall'attuale
presidente della UVHH Gunther Bonz e sono state immediatamente
respinte da vari gruppi ambientalisti, fra cui la NABU, il BUND e ed
il WWF, mentre anche il Ministero dell'Economia di Amburgo si è
dimostrato freddo al riguardo.
Un portavoce del Ministero ha dichiarato: “Uno sconto
sugli oneri portuali non è necessario per conservare i
clienti ad Amburgo.
Invece, noi suggeriamo che le compagnie di navigazione
containerizzate potranno trarre vantaggio dall'introduzione di una
intelligente gestione dei traffici da parte della HPA al fine di
alleviare i problemi nautici relativi alla navigazione sul fiume
Elba”.
Alla data del 21 novembre la HPA non aveva ancora risposto alle
richieste della UVHH; ci si preoccupa che - date le prevalenti
difficili condizioni di mercato - Amburgo perderà
nuovamente traffici a favore di Rotterdam, che ha appena annunciato
un ulteriore sconto sugli oneri portuali per il 2013.
Gli ultimi dati trimestrali forniti dalla HPA mostrano come nei
primi nove mesi dell'anno i traffici containerizzati di Amburgo
siano diminuiti dello 0,6% sino a 6,7 milioni di TEU.
La HPA ha ribadito che, mentre nel 2007 solo 597 ULVs (navi
ultra grandi) avevano scalato il porto, l'anno scorso il numero
delle navi di lunghezza superiore a 300 metri e/o di baglio
superiore ai 45 metri ha raggiunto la cifra di 894.
“Per gli armatori con navi che fanno scalo ad Amburgo e
per gli altri clienti del settore portuale, della logistica e dei
traffici in tutto il mondo, la rapida realizzazione del programmato
approfondimento del canale di navigazione rappresenterà un
notevole miglioramento a garanzia dell'accessibilità del
porto dal mare” afferma Claudia Roller, c.e.o. del marketing
del Porto di Amburgo.
“Il protrarsi delle liti fra i vari gruppi di interesse
potrebbe portare ad un punto morto nell'ulteriore sviluppo delle
infrastrutture di trasporto stradali, ferroviarie ed idroviarie che
viene così urgentemente richiesto dalla nostra economia
nazionale e da quelle dei nostri vicini europei.
La gran massa delle importazioni ed esportazioni tedesche
vengono movimentate via Amburgo ed attraverso altri porti marittimi
tedeschi che rappresentano un vantaggio assai importante, data la
loro localizzazione, per il commercio estero tedesco e per tutti i
posti di lavoro coinvolti”. (worldcargonews.com,
21.11.2012)
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