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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXI - Numero 28 FEBBRAIO 2013
LEGISLAZIONE
PRIME REAZIONI DEL SETTORE DEI TRASPORTI EUROPEO ALL'ACCORDO
SUL BUDGET DELL'UNIONE EUROPEA: UN “SÌ, MA...”
L'8 febbraio scorso i leader europei hanno finalmente raggiunto
un accordo sul budget dell'Unione Europea per i prossimi sette anni.
Dato il taglio di un terzo dei 32 miliardi di euro inizialmente
previsti per i progetti relativi ad infrastrutture di trasporto,
sembra che quest'ultimo non sia considerato un settore prioritario
nel prossimo budget.
Tuttavia, il budget risultante dall'accordo, pari a 23 miliardi
di euro, rappresenta un notevole passo avanti rispetto agli 8
miliardi di euro che erano stati stanziati per la TEN-T (Rete Trans
Europea dei Trasporti) nel periodo 2007-2013, una somma che gli
Stati membri hanno completamente utilizzato secondo gli ultimi dati
della Commissione.
Peraltro, allo stesso tempo, il notevole taglio effettuato
rispetto agli iniziali 32 miliardi comporterà serie
conseguenze per l'implementazione del piano delle infrastrutture
trasportistiche che la Commissione va sviluppando da tre anni in
stretta collaborazione con gli Stati membri ed i soggetti
interessati.
Nell'ambito di una prima reazione comune a questo esito, gli
organismi trasportistici europei EFIP, ESPO, INE, IRU, PDI, ECG,
ECSA, ETF, ECASBA, EBU, UNIFE, CLECAT, EuDA, ACI Europe, CER ed ERFA
hanno dichiarato: “Siamo soddisfatti perché la somma
per le infrastrutture di trasporto si è incrementata,
rispetto all'attuale budget pluriennale.
Ciononostante, il fatto che i leader europei abbiano deciso di
apportare tagli ad un settore che stimola la crescita costituisce
un'opportunità mancata.
Il Presidente europeo Van Rompuy ha dichiarato che il budget
dev'essere un motore per la crescita e l'occupazione in futuro.
È giunto il momento per i governi nazionali ed i loro
leader di comprendere che il trasporto è il motore
dell'economia europea.
Se le persone e le merci non possono muoversi efficientemente,
la crescita e lo sviluppo economico sono limitati; dal nostro punto
di vista, il trasporto pertanto merita più di una mera quota
del 2,4% del budget complessivo”.
Le organizzazioni di trasporto europee EFIP, ESPO, INE, IRU,
PDI, ECG, ECSA, ETF, ECASBA, EBU, UNIFE, CLECAT, EuDA, ACI Europe,
CER ed ERFA, pur restando critiche in merito all'accordo, ritengono
peraltro che sia importante che il nuovo bilancio dell'Unione
Europea per il 2014-2020 venga adottato al più presto.
Affermano infatti: “Realisticamente, il nucleo della rete
TEN-T ed i progetti già definiti dei corridoi multimodali TEN
non possono essere del tutto implementati con un importo così
piccolo.
Ciò significa che la solida metodologia sviluppata dalla
Commissione Europea per selezionare i progetti essenziali alla rete
di trasporto europea non può essere applicata.
Il criterio “primo arrivato, primo servito” prevarrà
sulla logica di rete di cui i mercati interni hanno un così
disperato bisogno.
Noi, pertanto, chiediamo agli Stati membri di adire il
Parlamento Europeo affinché renda questo budget più
orientato alla crescita.
Inoltre, noi supportiamo assolutamente la richiesta del
Parlamento di prevedere una revisione di medio termine fra alcuni
anni quale mezzo per la valutazione delle potenziali ri-assegnazioni
del budget a favore di settori generatori di crescita come il
trasporto.
Analogamente, siamo d'accordo sul fatto che una certa
flessibilità nell'ambito delle assegnazioni di budget possa
procurare vantaggi alla sua efficacia complessiva.
Infine, ma non per questo meno importante, un rapido accordo sul
budget dell'Unione Europea consentirebbe di progredire
nell'implementazione del nuovo piano delle infrastrutture di
trasporto, così come delineato nei regolamenti relativi alla
TEN-T ed alla CEF”.
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