Quotidiano indipendente di economia e politica dei trasporti
07:11 GMT+1
COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXI - Numero 15 MAGGIO 2013
CONFERENZE E CONVEGNI
IL TRASPORTO MERCI FERROVIARIO EUROPEO DEVE MASSIMIZZARE IL
PROPRIO POTENZIALE
Ascoltando alcune delle francamente sconfortanti presentazioni
in occasione di un seminario sul trasporto merci ferroviario
svoltosi a Vienna il mese scorso, David Briginshaw
dell'International Railway Journal ha cominciato a pensare che sia
quasi un miracolo il fatto che la ferrovia riesca a trasportare
tutta la merce che movimenta in Europa.
D'altro canto, con l'abbandono del concetto del carico d'insieme
in diversi paesi, i tempi di viaggio troppo spesso poco allettanti,
la scarsa qualità del servizio e la mancanza di supporto
politico, gli operatori di trasporto merci ferroviario spesso si
trovano a lottare per sopravvivere.
Peraltro, ci sono ancora motivi di ottimismo.
Molti caricatori vogliono utilizzare la ferrovia ed alcuni
operatori stanno assistendo ad un ritorno alla crescita.
Ad esempio, l'austriaca Rail Cargo Group è riuscita a
fermare il pericoloso declino delle proprie prestazioni finanziarie
ed ora sta ottenendo sempre maggiori profitti, mentre la Xrial,
alleanza fra sette operatori europei di carichi d'insieme si è
data da fare per fermare la spirale verso il basso dei traffici.
Si tratta di iniziative importanti perché il trasporto
merci d'insieme rappresenta ancora il 50% dei traffici ferroviari
merci europei, malgrado la sua fine virtuale in diversi paesi,
segnatamente Francia ed Italia.
Ma, dal momento che esso dispone di una quota del solo 10% del
mercato complessivo del trasporto merci, esiste un grande potenziale
di crescita.
Il seminario sull'argomento svoltosi a Vienna è stato
organizzato dalla UIC (Unione Internazionale delle Ferrovie) e dalla
Fiata (Federazione Internazionale delle Associazioni degli
Spedizionieri di Merci) con l'obiettivo di mettere assieme gli
operatori ed i caricatori al fine di esaminare le loro lamentele,
portando avanti allo stesso tempo le loro idee per migliorare il
trasporto ferroviario di merci.
Anche se molti caricatori sono stati brutalmente onesti in
relazione allo scarso livello del servizio che ricevono ed agli
insuccessi dei politici, la conferenza non è stata un
semplice elenco di critiche alle ferrovie ma un genuino tentativo di
cercare miglioramenti.
Uno dei partecipanti ha sottolineato come la quota di mercato
degli operatori privati di trasporto merci ferroviario sia salita
dallo zero del 2001 al 25% del 2011, anche se allo stesso tempo la
quota di mercato complessiva delle ferrovie è scesa del 2%
sino al 16,9%.
Paul Steijns, presidente del Rail Transport Council, che funge
da occhi ed orecchie dei caricatori a Bruxelles, ha detto che la
situazione è persino peggiore dal momento che le ferrovie
hanno perduto quote di mercato mentre il mercato nel suo complesso
era in crescita.
Il prof. Friedrich Macher, amministratore delegato della
Grampetcargo Austria, ritiene che la politica sui trasporti
dell'Unione Europea rappresenti una grossa problematica per tutte le
ferrovie.
“Il principale obiettivo consistente nell'incremento della
quota modale delle ferrovie non viene promosso a livello europeo, ad
esempio, quando i mega-camion sono autorizzati a circolare senza
curarsi del loro effetto sul traffico stradale” sostiene.
Il concetto è stato ribadito da Nicolette van der Jagt,
direttore generale della Clecat, il gruppo di lobbying degli
spedizionieri europei.
“La Commissione Europea ritiene che vi sia la necessità
della concorrenza nelle ferrovie al fine di giungere ad un mercato
più efficiente e più concentrato sulla clientela, ma,
a dispetto di tre pacchetti ferroviari, abbiamo ancora nel settore
una concorrenza sleale, una regolamentazione debole ed una carenza
di interoperabilità” ha dichiarato ai partecipanti al
seminario.
“Il quarto pacchetto ferroviario è destinato ad
affrontare queste debolezze, ma io non mi aspetto nulla da esso fino
al 2020”.
Il risultato è che queste condizioni fanno scappare
coloro che vorrebbero fare ingresso nel mercato”.
Non soltanto l'Europa è sempre meno attraente per i nuovi
operatori di trasporto merci ad accesso libero, ma le grandi
ferrovie appartenenti allo stato hanno continuato ad acquisire
operatori privati allo scopo di ampliare il proprio raggio d'azione
in tutto il continente, eliminando nel contempo i concorrenti.
Alle ferrovie statali dovrebbe essere consentito di acquisire
società private?
Alcuni partecipanti hanno agitato lo spettro di un'Europa alla
fine dominata da tre o quattro operatori statali di trasporto merci
ferroviario.
Ciò probabilmente comporterebbe ad una ulteriore
riduzione dei traffici, dal momento che i grandi operatori con
ingenti spese generali potrebbero permettersi di star dietro
solamente ai principali flussi di traffico.
Qualsiasi settore industriale che evita l'immissione di sangue
fresco è destinato all'insuccesso perché stagnerà
ed alla fine soccomberà.
I nuovi ingressi sono decisivi per l'apporto di nuove idee e per
tenere bassi i costi.
Le ferrovie europee dovrebbero dare un'occhiata oltre Atlantico
al mercato del trasporto merci ferroviario di maggiore successo a
livello mondiale, che è completamente privato ed è
composto da un salutare misto di poche grandi ferrovie di Classe I,
diversi piccoli operatori regionali e da un gran numero di
cosiddette linee brevi.
Le grandi ferrovie sono contente di incoraggiare quelle piccole,
dal momento che queste ultime alimentano i traffici nella rete e
mettono i piccoli caricatori in condizione di essere serviti in modo
efficiente ed a prezzi che possono permettersi.
Ciononostante, ci sono segnali di speranza in Europa.
Sul fronte economico, Zoltan Potvorszki, amministratore delegato
della Express-Interfracht Internationale Spedition, è stato
uno dei diversi partecipanti alla conferenza che hanno sottolineato
come il mercato sia in espansione e rappresenti una reale
opportunità di crescita.
“Il trasporto merci intermodale in Europa è calato,
ma la tendenza negativa si sta assestando ed io ritengo che ci sarà
una ripresa” ha dichiarato Potvorszki.
Macher afferma di essere convinto che l'Europa orientale e
sud-orientale saranno delle “macchine di crescita” per
l'Europa malgrado la loro attuale instabile situazione.
Un certo numero di partecipanti ravvisa un potenziale per le
ferrovie fra Europa ed Asia specialmente per le merci ad alto
valore, in ordine alle quali si concretizzano i vantaggi in termini
di tempi di viaggio della ferrovia rispetto al trasporto marittimo.
Esiste anche una tendenza in Cina a spostare la produzione
industriale dalla superaffollata area costiera per trasferirla
all'interno, cosa che comporterà vantaggi per la ferrovia.
Il trasporto merci ferroviario potenzialmente ha un brillante
futuro in Europa purché si concentri sulle esigenze dei
clienti, ponga rimedio alle sue debolezze come i ritardi alle
frontiere ed investa in materiale rotabile ed in sistemi informatici
di buona qualità.
Come ha indicato un partecipante, la concorrenza non dovrebbe
essere una guerra: bisogna usare il cervello.
- Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Genova - ITALIA
tel.: 010.2462122, fax: 010.2516768, e-mail
Partita iva: 03532950106
Registrazione Stampa 33/96 Tribunale di Genova
Direttore responsabile Bruno Bellio Vietata la riproduzione, anche parziale, senza l'esplicito consenso dell'editore