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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXIII - Numero 30 NOVEMBRE 2015
TRASPORTO MARITTIMO
CHE COSA SUCCEDERÀ AI TRAFFICI ASIA-EUROPA NEL 2016?
NESSUNO LO SA!
Le prospettive dei traffici Asia-Europa avviandosi verso il 2016
sono divenute sempre più incerte a causa delle incognite,
segnatamente in ordine a quando l'economia cinese, fattore
fondamentale della tratta principale in direzione ovest, toccherà
il fondo.
A mettere in evidenza il peggioramento delle prospettive è
stata la decisione della banca centrale cinese di ridurre i tassi
d'interesse di riferimento per la sesta volta in 12 mesi ad ottobre
nel tentativo di supportare un'economia che si avvia a crescere al
suo ritmo più basso degli ultimi 25 anni.
Ci si fanno inoltre domande in ordine a se l'eurozona possa
mantenere la sua ripresa a passo di lumaca e dare impulso alle
proprie importazioni dalla Cina avviandosi verso il 2016.
I vettori semplicemente non sanno cosa c'è dietro
l'angolo.
"Ciò che pensiamo stia accadendo è che il
renminbi si è apprezzato un sacco nei confronti dell'euro"
ha dichiarato recentemente alla CNBC Nil Andersen,
amministratore delegato del gruppo Maersk.
"Prima abbiamo assistito alla riduzione delle scorte e poi
a deludenti traffici di alta stagione dall'Asia all'Europa.
La valuta e la competitività stanno sicuramente svolgendo
un ruolo nella questione.
Occorre capire meglio le condizioni di fondo".
Il fattore Cina sta avendo un impatto sull'intero settore.
La Hapag-Lloyd ha ridotto la sua offerta pubblica iniziale da
500 a 300 milioni di dollari USA, diminuendo il prezzo di offerta e
rimandando il proprio debutto in Borsa in risposta alla instabilità
del mercato in gran parte collegato alle esportazioni in declino
della Cina ed allo scandalo delle emissioni della Volkswagen, come
riferisce la IHS Media.
Le entrate relative ai traffici Asia-Europa della OOCL con sede
a Hong Kong sono crollate del 32,3% nel terzo trimestre, staccando
il declino di tale traffico dell'11,5%, in netto contrasto con le
sue operazioni transpacifiche, dove i volumi dei carichi sono
cresciuti del 9,5% da un anno all'altro mentre le entrate sono scese
dello 0,2% appena da un anno all'altro.
I traffici containerizzati di Rotterdam sono risaliti dell'1%
appena nei primi nove mesi di quest'anno a causa delle minori
esportazioni cinesi alla volta dell'eurozona e delle vendite dirette
verso l'economia russa in peggioramento, anche se i suoi risultati
produttivi complessivi sono saliti fino a un rispettabile 5,4%
indotto dalle maggiori importazioni di petrolio greggio più a
buon mercato.
Alcune imprese si sono date da fare per superare il calo della
Cina.
Lo spedizioniere globale con sede in Svizzera Kuehne + Nagel, ad
esempio, è stato accreditato di un incremento del 9% dei
profitti operativi del terzo trimestre dovuto in parte al
dirottamento verso i traffici containerizzati d'importazione
statunitensi dalla problematica rotta Asia-Europa, dal quale ha
spostato le attività in perdita e con bassi margini.
Ed il Porto di Anversa ha accresciuto i propri traffici asiatici
del 6,2% nel terzo trimestre rispetto all'annata precedente: "Cosa
alquanto notevole visto il declino dei volumi sulle rotte di
traffico da e per l'Estremo Oriente" ha dichiarato.
I vettori hanno cancellato - ovvero "annullato" in
termini in uso nel settore - le partenze alla volta del Nord Europa
e del Mediterraneo verso l'inizio del 2016 per assorbire la capacità
in eccesso e puntellare le cadenti tariffe di nolo.
La diminuzione dei volumi di carico negli ultimi mesi coincide
con la programmata aggiunta nella rotta in questione di 36 nuove
navi da 18.000 a 20.000 TEU.
Secondo l'economista del JOC Mario Moreno, i traffici sulla
tratta principale in direzione ovest cresceranno dell'8,1% nel 2016
per approssimativamente 16 milioni di TEU dopo il declino atteso del
3,6% quest'anno.
I volumi sulla tratta minore in direzione est in partenza
dall'Europa saranno in stallo per grosso modo 7 milioni di TEU in
seguito all'incremento dello 0,8% nel 2015.
Anche i vettori hanno ricevuto buone notizie questo mese, quando
gli incrementi tariffari generali oscillanti da 750 a 1.200 dollari
USA per TEU hanno sospinto le tariffe medie relative al prodotto
Asia-Europa dello Shanghai Containerized Freight Index fino a poco
meno di 1.000 dollari USA per TEU, il livello più alto dai
primi di agosto.
Quanto a lungo i vettori saranno in grado di sostenere quei
livelli resta una domanda in sospeso, ma i loro precedenti non sono
positivi. I trascorsi incrementi tariffari generali sono rapidamente
venuti meno, nella maggior parte dei casi nella settimana
successiva.
La crisi sempre più intensa e le perdite crescenti nei
traffici Asia-Europa, tuttavia, potrebbero avere un impatto positivo
mediante l'accelerazione del consolidamento per lungo tempo rinviato
di uno dei settori maggiormente frammentati, in cui i tre maggiori
vettori - Maersk, Mediterranean Shipping Co. e CMA CGM - comandano
il 37% del mercato globale. La Evergreen, quarta in classifica,
segue con appena il 4,7%.
La Maersk è emersa quale voce ufficiosa di un settore
riluttante alla pubblicità ed il suo amministratore delegato
Soren Skou recentemente ha sollecitato il consolidamento del grande
gruppo di vettori con quote di mercato fra il 3 ed il 5 per cento
che si sforzano di ricavare profitti.
Il consolidamento non è stato un'opzione perseguita in un
settore in gran parte controllato da famiglie o dallo stato, ma ci
sono segnali di iniziativa, in particolare in Asia, a causa in parte
delle crescenti perdite e delle cupe prospettive della tratta
Estremo Oriente-Europa.
Nell'immediato, i vettori si stanno preparando a lottare per una
quota di mercato. "La crescita globale è molto deludente
e se avessimo saputo quello che sappiamo oggi, forse qualcuna della
decisioni di investimento che abbiamo preso tre anni fa non le
avremmo prese o sarebbero state diverse" ha dichiarato Skou al
Wall Street Journal all'inizio di ottobre.
Per ora, non c'è alcuna certezza poiché i vettori
prendono in considerazione solo le opzioni per sopravvivere l'anno
venturo nell'ambito del più grande - e più
problematico - traffico mondiale di linea.
Questa direttiva deriva dall'esposto presentato dall'Express
Industry Council of India, ente che rappresenta varie imprese fra
cui - tra gli altri - la Blue Dart, la Fedex e la DHL. Si era
sostenuto che cinque linee aeree avevano posto in essere pratiche
anticoncorrenziali. I presentatori dell'esposto hanno ricordato come
l'ultima direttiva della CCI impedisca agli operatori di porre in
essere pratiche commerciali sleali.
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