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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXIV - Numero 29 FEBBRAIO 2016
TRASPORTO MARITTIMO
SEMBRA CHE L'ACQUISIZIONE DELLA CSAV ABBIA AIUTATO LA
HAPAG-LLOYD A TRASFORMARE LE PERDITE DEL 2014 IN PROFITTI NEL 2015
La Hapag-Lloyd ha annunciato il 23 febbraio una EBIT (introiti
al lordo degli interessi e delle tasse) preliminare non sottoposta a
revisione di appena 20 milioni di dollari USA per i tre mesi finali
del 2015, cosa che suggerisce come il vettore abbia subito una
perdita netta nel trimestre.
Tuttavia, in una dichiarazione della compagnia di navigazione si
legge che essa "ha conseguito i propri obiettivi di introito
per il 2015".
Come molti dei suoi pari, la Hapag-Lloyd ha avuto problemi nel
corso dei mesi finali dell'anno scorso dal momento che le tariffe di
nolo relative alle sue principali rotte di traffico est-ovest e
nord-sud hanno continuato a sopportare una intensa pressione.
I conti non sottoposti a revisione della Hapag-Lloyd mostrano
una EBIT per l'intero 2015 pari a 407 milioni di dollari USA ed il
risultato netto finale probabilmente presenterà un notevole
miglioramento rispetto al 2014, quando aveva fatto registrare una
perdita di 737 milioni di dollari USA.
Malgrado avesse portato a termine l'incorporazione delle
attività di linea della CSAV lo scorso anno, le entrate della
Hapag-Lloyd erano state pari alla deludente cifra di 9,8 miliardi di
dollari USA, rispetto ai poco più di 9 miliardi di dollari
USA precedenti l'integrazione: una prova ulteriore di come il
vettore sia stato spremuto per quanto attiene le tariffe di nolo, e
non ultimo nel proprio settore dell'America Latina, che dopo
l'assimilazione della CSAV rappresenta ora la sua maggiore regione
quanto ai traffici.
I volumi del 2015 sono stati in aumento in modo significativo,
per 7,4 milioni di TEU, rispetto ai 5,9 milioni di TEU dell'anno
prima, ma la sua tariffa di nolo media è calata sino a 1.225
dollari USA per TEU da 1.427 dollari USA.
Peraltro il vettore ha mantenuto la propria tariffa di nolo
media più alta di quella della Maersk Line a 1.100 dollari
USA per TEU e notevolmente superiore a quella della APL, che ieri ha
riferito una tariffa media relativa all'anno di 950 dollari USA per
TEU.
Nel rapporto provvisorio relativo a nove mesi della Hapag-Lloyd,
l'EBIT inerente al terzo trimestre è stata indicata in 90
milioni di dollari USA, producendo un modesto profitto netto di 3,5
milioni di dollari USA, di modo che la società potrebbe senza
dubbio avere subito una perdita netta nel terzo trimestre.
In quel momento, a novembre, l'EBIT era stata indicata in 387
milioni di dollari USA per i nove mesi, mostrando un profitto netto
di 176 milioni di dollari USA, la maggior parte del quale conseguito
nella prima metà dell'anno.
L'amministratore delegato Rolf Habben Jansen aveva dichiarato in
quel momento di aspettarsi di conseguire 400 milioni di dollari USA
in risparmi sinergici derivanti dall'integrazione delle attività
containerizzate della CSAV: più dei 300 milioni di dollari
USA stimati in origine.
E la Hapag-Lloyd ha persistito nella propria strategia di taglio
dei costi, riducendo il conteggio relativo alle attività
oggetto di fusione da circa 12.000 a 9.500.
A dicembre essa ha inoltre bloccato la tradizionale commissione
degli agenti di spedizione agli intermediari nella maggior parte
delle proprie regioni.
Nel contempo, non sembra che gli investitori siano rimasti
troppo impressionati dai risultati preliminari della Hapag-Lloyd,
dal momento che le sue azioni alla Borsa di Francoforte hanno perso
un altro 2% il 24 febbraio scendendo fino a 15,90 euro.
A novembre, la Hapag-Lloyd aveva raccolto 300 milioni di dollari
USA mediante una problematica offerta pubblica iniziale che aveva
assistito ad una fluttuazione del prezzo fino al punto più
basso dell'offerta a 20 euro per azione.
In quel momento era stato detto che i ricavi sarebbero stati
investiti in nuove navi e nuovi container.
I conti definitivi del 2015 del gruppo Hapag-Lloyd saranno
pubblicati il 23 marzo.
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