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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXIV - Numero 15 MARZO 2016
LOGISTICA
IL COMMERCIO ELETTRONICO E LA LOGISTICA POSSONO ESSERE
PARTNER REDDITIZI, MA LE DITTE TRADIZIONALI DI TRASPORTO MERCI
DEVONO ADATTARSI
Le società di commercio elettronico insistono sul fatto
di avere bisogno del settore tradizionale della logistica quale
partner, ma due questioni fondamentali potrebbero configurare il
loro successo: l'esperienza dell'utente finale e la determinazione
dei prezzi.
"Questi sono tempi interessanti per coloro che sono
impegnati nelle spedizioni" afferma Percy Avari, direttore
regionale della Aramex per l'Asia meridionale.
"In precedenza ci siamo concentrati sulla soddisfazione di
poche migliaia di clienti.
C'è stata una svolta: non si tratta più di poche
migliaia, ma di milioni di clienti.
Adesso abbiamo bisogno di conversare con tutti quanti loro".
La Aramex effettua una notevole attività di e-commerce
così come di trasporto merci ed Avari insiste sul fatto che
le imprese di trasporto merci potrebbero trarre vantaggio dall'aver
riconosciuto le differenze apportate dal commercio elettronico.
"Le società di e-commerce che possiedono branche
logistiche non vogliono scendere a compromessi con l'esperienza dl
cliente, cioè la cosa su cui essi si basano; peraltro, non la
ottengono dai fornitori tradizionali.
Sono sicuro che preferirebbero non sprecare denaro diventando
proprietari di beni patrimoniali.
La loro competenza primaria non è l'ultimo miglio, ma sta
nel marketing verso i clienti e nell'esperienza del cliente.
È molto diverso quando si tratta di una impresa
farmaceutica".
Al-Nahiyan Gangani, responsabile delle attività di
e-commerce in India della Alibaba, ha detto ai partecipanti alla
conferenza Air Cargo India di Mumbai che la sua società ha
bisogno di partner.
"È difficile collegarsi con i compratori globali: il
problema è la frammentazione.
Noi non disponiamo di un nostro lato logistico.
Abbiamo una lista di partner e la gente può scegliere i
propri servizi".
La Alibaba lavora a stretto contatto con lo spedizioniere Jeena
& Co in India.
Una documentazione trapelata da Amazon mostra come essa abbia in
programma alla fine di tagliare i suoi legami con le imprese di
logistica e di istituire una propria piattaforma competitiva.
Peraltro, il direttore commerciale e del corriere espresso della
Jeena Rajiv Khanna ha dichiarato che questo non significherebbe
necessariamente la fine delle imprese di logistica.
"Sì, la Amazon sta entrando nella logistica.
Ma in tutte le industrie ed in tutti i settori c'è una
costante alternanza fra approvvigionamento all'esterno od aziendale
interno.
Esse dipendono dalle infrastrutture logistiche esistenti che non
saranno riservate a qualche società".
Oltre alle nuove relazioni con l'utente finale, le società
di logistica che desiderano effettuare attività di e-commerce
dovranno anche rivedere le loro modalità di detrminazione dei
prezzi, afferma Khanna.
"La composizione delle merci è in via di
trasformazione.
Le dimensioni medie di una spedizione sono cambiate e sta
diventando poco competitivo pagare quei prezzi.
Dobbiamo cambiare i processi al fine di rendere i prezzi
fattibili per i caricatori minori.
Dobbiamo rendere più facile fare e-commerce
transfrontaliero".
La tecnologia è fondamentale per tagliare i costi,
sostiene Khanna.
"C'è bisogno di un flusso di dati senza soluzione di
continuità e la documentazione può richiedere un lungo
tempo.
Ma, se si potesse standardizzarla, potrebbero volerci un paio di
giorni di tempi di viaggio".
Des Vertannes, dirigente di attività di trasporto merci
aereo ed ex responsabile della IATA Cargo, afferma: "Tutti
hanno una base di costo tradizionale, pertanto la questione è
quella di come gli operatori tradizionali cambiano il proprio modus
operandi.
Ci sarà un sacco di traffico in più per un mucchio
di denaro in memo".
La Celebi, importante società attiva nella movimentazione
delle merci trasportate per via aerea, dichiara che un nuovo modello
progettuale ed una nuova tecnologia le hanno permesso di movimentare
3,5 volte carichi in più sulla stessa traccia all'aeroporto
di Mumbai, utilizzando un sistema automatizzato di convogliatore.
Pradeep Kumar, responsabile merci alla Jet Airways, ha aggiunto
che occorre che le imprese sposino l'automazione.
"Ciò avrà un costo minore.
Dobbiamo cercare di conseguire economie di scala ed abbiamo
bisogno di guardare da vicino ogni singolo settore".
Altre sfide di fronte alle imprese tradizionali sono state
sottolineate da Ranjit Kumar della India Post, il quale afferma che
il commercio elettronico potrebbe facilmente adattarsi alla propria
rete, cui stanno dando impulso i 57 nuovi centri per la
distribuzione di pacchi dedicati esclusivamente all'e-commerce.
"Abbiamo legami con diverse linee aeree e sezioni dedicate
alle ferrovie" afferma la Ranjit.
"Stiamo potenziando le nostre capacità di
lavorazione e migliorando la documentazione".
Peraltro, aggiunge: "I traffici fluttuano: può
trattarsi di 5.000 o 6.000 pacchi, o, nei moneti di picco, sino a
20.000.
Dobbiamo aumentare la capacità della nostra rete allo
scopo di movimentare quel traffico".
Ha poi avvertito che occorre cambiare la mentalità.
"Delle 500.000 persone impiegate presso la India Post,
molti hanno più di 50 anni.
Un postino non farà differenze fra un pacco di e-commerce
ed una cartolina postale, pertanto occorre che le cose cambino".
La Ranjit aggiunge che la India Post presenta qualche lacuna
quanto alla tecnologia informatica e che ci sta lavorando.
Malgrado l'insistenza della Alibaba affinché le imprese
di trasporto merci restino quali partner, il consulente Stan Wraight
della SASI ha avvisato che ci sono stati segnali secondo i quali
esse potrebbero essere spazzate via dal momento che la Amazon sta
valutando l'ipotesi di acquistare 60 747Fs e che tutte le principali
società di e-commerce continuano ad effettuare notevoli
investimenti nella logistica.
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