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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXIV - Numero 31 MAGGIO 2016
TRASPORTO MARITTIMO
LA THE ALLIANCE RIVALEGGIA QUANTO A CAPACITÀ CON LA 2M
E LA OCEAN ALLIANCE
A detta della SeaIntel Maritime Analysis con sede a Copenaghen,
la THE Alliance di recente costituzione si avvicinerà allo
stesso livello della capacità impiegata dai raggruppamenti
rivali 2M ed Ocean Alliance.
Il 13 maggio la linea di navigazione tedesca Hapag-Lloyd e
cinque vettori con sede in Asia hanno rivelato di avere costituito
un partenariato che copre tutte le direttrici di traffico est-ovest.
La terza alleanza - che comprende anche la sud-coreana Hanjin
Shipping, le giapponesi Mitsui OSK Lines, NYK Line e K Line, nonché
la Yang Ming Marine Transport di Taiwan - ha in programma l'inizio
delle operazioni per aprile del 2017, una volta ottenute le
prescritte approvazioni.
La THE Alliance ha dichiarato che "si prevede" che la
UASC, che sta trattando una fusione con la Hapag-Lloyd, possa
partecipare alla nuova alleanza.
Anche la HMM, che si sta sottoponendo ad una ristrutturazione
guidata dai creditori, punta ad aggregarsi alla THE Alliance una
volta stabilizzate le proprie attività.
"Tutte e tre sono alleanze potenti e la THE Alliance può
certamente mettersi alla pari sia con la 2M che con la Ocean
Alliance" afferma la SeaIntel Maritime Analysis nel proprio
rapporto settimanale Spotlight, partendo dal presupposto che sia la
THE Alliance quanto la Ocean Alliance si assicureranno
l'approvazione da parte delle autorità competenti.
Confrontando le tre alleanze in termini della attuale e futura
flotta di navi di oltre 8.000 TEU, la SeaIntel afferma che la THE
Alliance, anche se è più piccola degli altri due
raggruppamenti, ha la capacità di essere un concorrente
uguale, dato che la differenza è relativamente esigua.
La SeaIntel, nell'effettuare il confronto, ha incluso la UASC e
la HMM nella THE Alliance.
Inoltre, in termini del profilo di consegne delle nuove navi, la
SeaIntel ha detto che la THE Alliance ha già l'operatività
dell'89% della propria capacità finale futura, rispetto
all'82% della 2M ed al 76% della Ocean Alliance.
"Ciò assicura un vantaggio competitivo alla THE
Alliance poiché essa è in grado di modellare meglio
una rete durevole a lungo termine in fase di avvio, con esigenze
molto minori di aggiustamenti futuri" afferma la SeaIntel,
partendo dal presupposto che il gruppo non acquisirà navi per
contrastare le dimensioni della 2M e della Ocean Alliance.
Confrontando la flotta dei tre gruppi in termini della loro
distribuzione in tutte le dimensioni delle navi, esse, a detta della
SeaIntel, sono tutte e tre da considerarsi alla pari quanto alla
capacità delle navi nella gamma da 12.000 a 17.999 TEU.
Anche se la THE Alliance è carente in termini di capacità
del segmento dei 18.000 TEU ed oltre rispetto alla 2M ed alla Ocean
Alliance, ciò potrebbe non dimostrarsi deleterio per il
gruppo.
"Forse la realtà è che un'alleanza da sei ad
otto membri sarebbe servita molto meglio da navi leggermente più
flessibili al di sotto dei 18.000 TEU, che assicurano maggiori
opportunità di impiego" sostiene la SeaIntel.
"Se essa fosse in grado di usare a proprio vantaggio questo
approccio, disporre di un numero minore di queste navi potrebbe non
rappresentare uno svantaggio in concreto".
La SeaIntel, tuttavia, sottolinea che la principale difficoltà
per la nuova alleanza "sarà quella di trovare un modo
per progettare una rete che soddisfi le esigenze di sino ad otto
diversi vettori, ciascuno dei quali con richieste e desideri propri
e con diversi portafogli clienti che hanno bisogno di essere
serviti".
La THE Alliance dovrà anche affrontare la sfida di una
minore differenziazione del prodotto e della difficoltà di
prendere decisioni tattiche nel caso sia richiesto il consenso di
tutti, aggiunge la SeaIntel.
Quest'ultima fa notare poi che la nuova alleanza è "assai
sbilanciata", dal momento che la Hapag-Lloyd è oltre il
50% più grande della Hanjin Shipping, il secondo partecipante
all'alleanza in ordine di grandezza.
"Il predominio sarebbe ancora più pronunciato se
dovesse avere successo la fusione con la UASC e, a meno che non si
assista ad un ulteriore consolidamento, è probabile che la
THE Alliance possa ritrovarsi ad essere considerata semplicemente
come "la Hapag-Lloyd ed i Sette Nani" aggiunge la
SeaIntel.
In ordine alla possibilità che la HMM finisca per non
unirsi alla THE Alliance, la SeaIntel afferma che tale situazione
avrebbe "un impatto solo marginale" sulle capacità
di quest'ultima.
Tuttavia, secondo la SeaIntel, se fosse la UASC a non potersi
aggregare, l'impatto sarebbe "più serio" dal
momento che la UASC sarebbe il principale fornitore di tonnellaggio
ultra-grande.
La SeaIntel ritiene che il rimodellamento del panorama della
concorrenza sia uno sviluppo positivo.
"Anche se non è certo che ciò accadrà,
la costellazione della nuova alleanza sicuramente assicura una buona
opportunità per i partner nuovi arrivati di ridisegnare
sostanzialmente le proprie reti.
Chiaramente, il rimodellamento punterà alla riduzione dei
costi unitari, ma facendolo nel modo giusto, e questo potrebbe allo
stesso tempo spianare la strada a reti più stabili, meno
soggette a provocare disservizi nella filiera distributiva".
Gli accordi di collaborazione della Ocean Alliance e della THE
Alliance coprono ciascuno un periodo iniziale di cinque anni.
La Maersk e la Mediterranean Shipping Company del gruppo 2M
hanno concordato un accordo decennale di condivisione delle navi.
"Dal punto di vista del settore così come da quello
dei caricatori, la stabilità è probabilmente il più
importante valore che potrebbe derivare dal rimodellamento del
panorama della concorrenza" afferma la SeaIntel, sottolineando
il dilagare delle cancellazioni delle partenze, i frequenti
cambiamenti di rete e il deterioramento dell'affidabilità
l'anno scorso.
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