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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXIV - Numero 31 MAGGIO 2016
PROGRESSO E TECNOLOGIA
LA TECNOLOGIA È "PRONTA A TRASFORMARE LO
STOCCAGGIO IN MAGAZZINO"
Secondo gli esperti in innovazione che hanno parlato ad un
seminario sull'innovazione problematica in occasione dell'evento
Multimodal svoltosi quest'anno a Birmingham, magazzini completamente
automatizzati e "robotizzati" che utilizzano cioè
robot per la lavorazione dei prodotti a livello di singolo pezzo
arriveranno molto prima di quanto tanta gente pensi e trasformeranno
le attività di magazzinaggio.
Rispondendo ad una domanda di Lloyd's Loading List, Will
Whitehorn, che fra i vari ruoli svolti annovera quello di presidente
dell'iniziativa di attuazione innovativa Transport Systems Catapult,
nonché di membro del consiglio di amministrazione della
società di trasporto Stagecoach, ha detto che quando si
tratta di un'innovazione problematica, alcune delle implicazioni
sono impossibili da prevedere.
Peraltro Whitehorn afferma che togliere la gente dal magazzino
comporta la possibilità di trasformare radicalmente il suo
uso, ad esempio eliminando i requisiti inerenti a salute e sicurezza
o la necessità di essere mantenuto a temperatura ambiente.
Si potrebbe quindi cambiare il modo in cui lo spazio dovrebbe
funzionare, ad esempio le dimensioni o gli spazi dei corridoi,
ottenendo così molto di più dal medesimo spazio di
stoccaggio.
Whitehorn ritiene altresì che la "stampa laser"
o la "stampa in 3D" nel giro di 10 anni faranno sì
che quasi tutti i prodotti più complessi potrebbero essere
realizzati presso il sito di destinazione in luogo della necessità
di essere trasportati e stoccati, mentre i magazzini diventerebbero
utilizzabili principalmente per gli articoli che non potrebbero
essere riprodotti artificialmente, come i prodotti alimentari;
ovvero, potenzialmente, come posti in cui potrebbe avvenire la
stampa in 3D.
"Togliendo le persone dai magazzini, potremmo cambiare
completamente i tipi di magazzino in cui vengono effettuate le
operazioni, e se si aggiunge a ciò la stampa in 3D - che è
già in uso in un settore come l'aviazione, in cui le linee
aeree stampano in 3D i pezzi di ricambio presso gli aeroporti invece
di stoccarli presso i centri di distribuzione - si assisterà
ad un tipo completamente diverso di magazzino operativo" ha
detto.
Dominic Regan, della ditta di tecnologia Oracle, afferma che i
magazzini dedicati alle derrate sono divenuti automatizzati nel
corso degli anni, ma che la piena automazione rappresenta la
prossima ovvia fase.
Quella tecnologia solo adesso è diventata disponibile.
Regan, però, non è d'accordo con Whitehorn quando
afferma che la maggior parte dei prodotti inorganici diventeranno
stampabili, sostenendo che il magazzino continuerà ad essere
un posto per depositare articoli consolidati prodotti in modo più
efficiente altrove.
"Il magazzino svolgerà ancora quel ruolo di broker
fra fornitore e cliente" ha detto.
Peter Ward, amministratore delegato della UKWA (UK Warehouse
Association) ha dichiarato a Lloyd's Loading List che
esistono già magazzini "scuri" completamente
automatizzati, ma che essi servono a movimentare prodotti in entrata
ed uscita a livello di pallet.
Le difficoltà inerenti al passaggio da questo alle di
gran lunga più complesse questioni dell'automazione del
magazzinaggio e del recupero del singolo pezzo non sono state ancora
superate, sebbene la Amazon sia stata la pioniera nell'uso dei robot
"Kiva" per aiutare a raccogliere i prodotti.
Whitehorn afferma che un cambiamento sensazionale potrebbe
verificarsi grazie alle nuove e più potenti batterie che
renderanno i veicoli elettrici di gran lunga più diffusi.
"Alla Stagecoach, puntiamo ad un bus elettrico che sia in
grado di essere operativo per un'intera giornata con una singola
carica: questo tipo di tecnologia si avvia ad avere effetti enormi"
ha aggiunto.
La maggior parte dei relatori e dei partecipanti si aspettavano
che veicoli del tutto autonomi sarebbero diventati disponibili nel
giro di cinque anni, sebbene Whitehorn affermi che le difficoltà
logistiche e normative significano che 10 anni sono un orizzonte
temporale più probabile per veicoli di trasporto merci
stradale completamente autonomi.
Diversi relatori si sono detti d'accordo sul fatto che la
crescente domanda di commercio al dettaglio elettronico ai fini di
consegne più rapide ai consumatori hanno comportato la
continuazione delle tendenza verso centri distributivi più
piccoli situati più vicino ai centri abitati, piuttosto che
verso imponenti centri distributivi nazionali o regionali.
Ciò ha comportato difficoltà in termini sia di
disponibilità del territorio che di costi che sarebbero stati
probabilmente correlati ad un numero maggiore di magazzini più
snelli, lunghi ed alti.
Magazzini lunghi e snelli hanno reso più semplice portare
i prodotti dentro e fuori dal magazzino più alla svelta
mediante veicoli, spiega Whitehorn.
In generale, i relatori hanno detto che è probabile che i
veicoli senza autista, la stampa in 3D, i magazzini operativi con
robot e le nuove forme di energia cambino le filiere distributive in
modo più sensazionale di quanto non sia avvenuto prima.
Whitehorn afferma che questi fattori non solo cambierebbero il
modo in cui le filiere distributive vengono gestite, ma anche come
l'infrastruttura medesima viene utilizzata.
"Anche la robotica ed i veicoli autonomi cambieranno il
modo in cui utilizziamo le reti stradali e ferroviarie" ha
aggiunto.
In termini energetici, anche l'abbandono dell'uso di carburanti
fossili rappresenterebbe uno dei più grandi cambiamenti della
storia moderna, dal momento che le imprese produttrici di petrolio
sono state sottoposte a crescenti pressioni dai nuovi tipi di
carburante, così come dalla sempre maggiore facilità
di estrazione del petrolio mediante nuove tecnologie.
Nel contempo, Peter Louden, responsabile operativo del fornitore
di consegne espresso tramite e-commerce Doddle, ha spiegato quanto
il tasso di cambiamento tecnologico stia distanziando una società
che ha soli tre anni di vita ma ha già sviluppato una rete di
distribuzione pacchi in località di tutto il Regno Unito.
Louden ha detto che la sua società è stata
costretta ad "arrestarsi".
Ha infatti dichiarato ai partecipanti: "Quando abbiamo
allestito i nostri primi negozi ad esempio abbiamo dovuto metterci
dei costosi touch-screen, ma quando abbiamo voluto realizzare il
Doddle Neighbour abbiamo capito che potevamo farlo fornendo l'intero
magazzino su un telefono cellulare di modo che la gente potesse
allestirsi un proprio negozio in soggiorno: l'e-commerce sta
superando di gran lunga ogni altro sviluppo".
Quella crescita sta inoltre cogliendo sul fatto i dettaglianti,
che già si trovavano in difficoltà nell'integrare
concetti quale fare in modo che le merci tornino nelle loro filiere
distributive "multicanale" senza incorrere in enormi
perdite.
"La raccolta effettuata con un clic ha quasi reso inutili i
negozi a causa dell'esplosione della domanda, di modo che ci sono un
sacco di venditori al dettaglio che ci chiedono se possiamo
vendergli la nostra tecnologia" aggiunge Louden.
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