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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXIV - Numero 30 GIUGNO 2016
STUDI E RICERCHE
ESPERTO DELLA DREWRY PREVEDE UN FUTURO MEDIOCRE
Gli operatori terminalistici globali dovrebbero venire a patti
con un futuro che sarà caratterizzato da minori ritorni
fiscali e maggiori investimenti e rischi operativi.
Parlando in occasione della TOC Europe's Container Supply
Chain Conference, Neil Davidson, analista senior per porti e
terminal della Drewry, ditta di consulenze marittime con sede nel
Regno Unito, ha detto: "Ci sono cambiamenti strutturali in
corso nelle attività della navigazione di linea e questo
comporta una maggiore instabilità, un incremento dei rischi e
minori margini di profitto per gli operatori terminalistici".
Davidson, peraltro, ha sostenuto che ciò non significa
"nessun ricavo".
"Le attività dei terminal container dovranno far
fronte ad un maggiore subbuglio poiché si verificheranno
cambiamenti fra le nuove alleanze e le linee di navigazione con
riduzione della base clientelare.
Ciò significherà altresì una maggiore
instabilità e più elevati picchi e depressioni per i
porti e gli operatori terminalistici globali in relazione ai flussi
dei carichi".
Davidson ha messo in evidenza i cambiamenti dei risultati
produttivi dei carichi presso diversi porti allo scopo di illustrare
le sue idee.
"Nel sud-est asiatico, l'anno scorso si è assistito
ad un declino dei risultati di Singapore di quasi il 9% mentre
quelli di Port Klang sono aumentati dell'8,6% e quelli del PTP del
10,5% e questo è stato quasi del tutto da attribuirsi ai
cambiamenti nelle alleanze.
Più vicino a casa, nel Nord Europa Rotterdam è
stato stabile, Amburgo e Zeebrugge hanno perso notevoli volumi di
traffici ed Anversa ha assistito ad un aumento del 7,5% dei propri
risultati produttivi nel 2015 ed anche in questo caso ciò è
avvenuto a causa dei cambiamenti nei servizi messi in atto dalle
alleanze.
"Secondo me, questo tipo di instabilità continuerà
ed il recente accordo del Porto di Singapore con la CMA CGM
finalizzato a far riprendere a Singapore da Port Klang un po' dei
carichi di trasbordo del vettore francese dovrebbe essere visto in
quest'ottica" afferma Davidson.
Per far fronte a questo futuro più rischioso, Davidson ha
suggerito diverse soluzioni.
Spiega infatti: "Gli operatori terminalistici globali
potrebbero sviluppare relazioni più strette con i vettori
marittimi, prendere in considerazione la formazione di alleanze fra
loro - compresa la conclusione immediata di funzioni ed acquisizioni
- ridurre i propri budget di investimento, ritirarsi dalle attività
o solo accettare il fatto che in futuro questo sarà un
settore con minori tassi di ritorni".
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