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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXIV - Numero 15 SETTEMBRE 2016
STUDI E RICERCHE
NAVI EFFICIENTI FANNO RISPARMIARE MILIONI MA IL MERCATO NON
RIESCE A PREMIARE GLI ARMATORI
Ricercatori dell'UCL (UCL Energy Institute) e della CWR (Carbon
War Room) hanno confermato oggi che le navi caratterizzate da
un'elevata efficienza progettuale lasciano milioni nelle tasche di
coloro che devono pagare il carburante.
Tuttavia, il mercato spesso non riesce a ricompensare gli
armatori di navi efficienti per mezzo di extra o di noleggi di
favore.
Questo non aiuta l'impegno del settore nel far fronte alle
problematiche comportate da un futuro a basso contenuto di carbonio
e potrebbe rendere difficoltosa la normativa destinata a ridurre le
emissioni complessive del settore.
Nell'ambito della ricerca più completa condotta sinora,
la UCL ha studiato il ruolo dell'efficienza energetica nella
concorrenza marittima mettendo assieme i dati sulle dinamiche di
mercato ed i dati sui modelli navali operativi derivanti dall'AIS
(Sistema di Identificazione Automatica).
La ricerca ha mostrato come le navi dotate di una più
alta efficienza energetica, così come misurata secondo la
Classificazione delle Emissioni di Gas Serra, fanno risparmiare più
carburante in media di quanto potrebbe indicare il solo modello
progettuale.
Ciò significa, ad esempio, che nel 2012 la differenza dei
costi del carburante fra una nave Capesize classificata B ed una
classificata F è, in media, di 5.500 dollari USA al giorno,
ovvero di circa 1,5 milioni di dollari USA all'anno: una differenza
maggiore di quanto si potesse prevedere in base al modello
progettuale.
Malgrado ciò, non sembra che navi efficienti stiano a
significare ricompense di rilievo per altri che non siano coloro che
pagano il carburante.
Nel mercato del noleggio a tempo, sembra che i noleggiatori
abbiano raccolto i frutti quando hanno scelto navi caratterizzate da
una elevata classificazione in ordine alle emissioni di gas serra,
ma gli armatori di navi efficienti non ne condividono i vantaggi.
Secondo lo studio, in media dovrebbe esserci un risparmio sul
carburante per i noleggiatori che scelgono navi classificate in alto
per quanto attiene le emissioni di gas serra.
A parità di condizioni, c'è un incentivo per i
noleggiatori a noleggiare navi dotate di una buona classifica.
Tuttavia, malgrado la consistenza di questi risparmi, il mercato
inoltre non dà incentivi agli armatori di navi efficienti
mediante premi che riflettano il risparmio sui costi del carburante
dei noleggiatori.
Gli armatori del mercato dei noleggi a tempo che scelgono di
migliorare l'efficienza della propria flotta investendo nelle
relative tecnologie non ravvisano ritorni dai prezzi o dai noleggi
di favore.
Ciò significa che nei mercati odierni ci sono pochi
incentivi finanziari affinché altri armatori seguano il loro
esempio.
James Mitchell, associato della Carbon War Room, commenta:
"Prima del crollo del mercato nel 2008 avevamo assistito
all'erogazione di premi di efficienza nel mercato di noleggio a
tempo delle Panamax.
Quei premi erano scomparsi in concomitanza del crollo, malgrado
costi del carburante e risparmi sul carburante alti a livello di
record per gli armatori ed i noleggiatori di navi efficienti".
"Questi risultati sono un problema per il settore, per il
suo modello imprenditoriale, e per la possibilità che i
mercati possano essere attrezzati per aiutare lo shipping a far
fronte alle sfide comportate da un'economia a basso contenuto di
carbonio".
Ma, afferma Mitchell, "informazioni di mercato solide e
trasparenti offrono l'opportunità di risolvere questa sfida.
Gli armatori, sapendo che navi più efficienti presentano
un vantaggio finanziario, possono utilizzare i dati ad accesso
libero disponibili sul sito www.shippingefficiency.org
a supporto dei propri negoziati.
Per di più, spiega Mitchell: "Dati trasparenti in
ordine all'efficienza operativa contribuirebbero altresì a
rimettere in equilibrio le dinamiche di potere nel corso delle
trattative, consentendo a tutte le parti di trarre profitto
dall'efficienza".
Mentre i noleggiatori possono svolgere un ruolo ricompensando
gli armatori che li aiutano a risparmiare carburante, i finanziatori
hanno il potere di decidere quali navi costruire o conservare e
quali no.
Le banche che prendono decisioni relative agli investimenti
dovrebbero considerare come calcolare l'efficienza nel proprio
processo decisionale in modo che essa possa apportare vantaggi a
tutte le parti, così come all'ambiente.
Mark Clinworth, responsabile per lo shipping della Banca Europea
degli Investimenti commenta: "I finanziatori sono in una
posizione chiave per rimodellare la composizione della flotta
marittima mondiale mediante le proprie decisioni di investimento
oggi ed in futuro.
Poiché il trasporto marittimo è un fattore
fondamentale dello sviluppo economico sostenibile, questa ricerca
rappresenta un primo decisivo passo al fine di identificare come le
istituzioni finanziarie marittime possano prepararsi ad un futuro
redditizio a basso contenuto di carbonio e contribuire a
modellarlo".
Tristan Smith, dell'UCL Energy Institute, commenta:
"L'International Maritime Organization è sempre più
sotto pressione affinché attui politiche che riducano le
emissioni complessive del settore.
Tuttavia, questa ricerca dimostra che le carenze del mercato
presentano notevoli difficoltà ai fini della realizzazione
delle riduzioni di emissioni".
Smith afferma che "ciò indica che gli strumenti
politici che hanno contribuito al miglioramento di altri settori,
quali i prezzi del carbonio o gli oneri sul carburante, avrebbero un
impatto assai minore se venissero applicati allo shipping a meno che
non ci si occupi di queste osservate carenze del mercato".
Spiega Smith: "Questo accade perché queste politiche
funzionano mediante l'enfatizzazione delle attuali dinamiche di
mercato che premiano l'efficienza e noi non ravvisiamo al momento
quelle dinamiche nello shipping".
"Questa situazione dimostra anche la potenza dei dati e
delle analisi" dice Smith.
"Nuove politiche che ridurranno le emissioni complessive
del settore.
Sono state conseguite nuove intuizioni utilizzando i dati
dell''AIS unitamente ai dati del mercato e hanno rivelato un
eccellente potenziale per il progresso e la rifinitura dei metodo
sviluppati allo scopo di migliorare ulteriormente la nostra
comprensione dei mercati marittimi".
Il rapporto della ricerca completa può essere scaricato
dal sito:
La CWR e l'UCL stanno attualmente collaborando in ordine ad
ulteriori studi relativi alle dinamiche del mercato.
L'attenzione della loro prossima ricerca riguarda la
comprensione dei rischi delle immobilizzazioni incagliate
nell'ambito dei futuri mercati marittimi con limitazioni al
carbonio, le quali probabilmente esisteranno nel corso della vita
delle navi finanziate oggi.
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