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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXIV - Numero 31 DICEMBRE 2016
LEGISLAZIONE
IL PARLAMENTO EUROPEO APPROVA LA NORMATIVA SUI PORTI
DELL'UNIONE EUROPEA
Malgrado le obiezioni del settore portuale del Regno Unito, il
Parlamento Europeo ha approvato la nuova regolamentazione dei porti
dell'Unione Europea, nell'intento di renderli più efficienti
ed allettanti per gli investitori, nonché di rendere più
chiari gli oneri ed i finanziamenti che i porti europei ricevono
dalle linee di navigazione e dai governi.
La normativa è stata approvata a larga maggioranza: 564
voti a favore, 140 contrari e 22 astenuti.
Questo voto pone fine alla saga del Pacchetto Portuale che era
cominciata 15 anni fa.
Il relatore tedesco Knut Fleckenstein ha dichiarato: "Dopo
15 anni di discussioni in ordine alla politica dei porti europei,
abbiamo finalmente trovato un accordo: gli attuali modelli di
gestione portuale possono essere mantenuti e, per la prima volta,
viene posto l'accento sulle buone condizioni di lavoro, che
rappresentano una parte importante della competitività dei
porti e che per noi non sono negoziabili".
Ha poi aggiunto che la trasparenza finanziaria si trova al
nucleo dell'accordo, che dovrebbe agevolare il lavoro della
commissione ai fini di un "coerente regime degli aiuti di
stato, nonché dare il via agli investimenti nei porti".
La mancanza di regole chiare circa il finanziamento pubblico
delle infrastrutture portuali e gli oneri per il loro utilizzo
ostacola gli investimenti nei porti, afferma la Commissione Europea.
Le nuove regole sono finalizzate a rendere i porti dell'Unione
Europea più efficienti ed attraenti per gli investitori.
Tali regole si applicano ad oltre 300 porti marittimi
dell'Unione Europea nell'ambito della rete transeuropea di
trasporto.
Esse comprendono la richiesta ai porti di mostrare chiaramente
nei propri sistemi contabili i fondi pubblici che hanno ricevuto e
di migliorare la trasparenza riguardo alle modalità con cui i
servizi portuali e gli oneri correlati alle infrastrutture vengono
fissati.
Gli stati membri dell'Unione Europea dovrebbero altresì
assicurare che venga istituita una procedura efficiente allo scopo
di far fronte ai reclami.
Al fine di procurare servizi ad alta qualità, le regole
comprendono nuove direttive ai fornitori di servizi portuali
affinché assicurino che i dipendenti ricevano la necessaria
formazione, con particolare attenzione alla salute ed alla
sicurezza.
Queste direttive in ordine alla formazione dovranno anche essere
regolarmente aggiornate allo scopo di far fronte alle problematiche
dell'innovazione tecnologica.
Inoltre il nuovo regolamento, anche se non impone uno specifico
modello di gestione per i porti, stabilisce le condizioni nel caso
volessero istituire requisiti minimi per i servizi quali il
rimorchio, l'ormeggio, il rifornimento di carburante e la raccolta
di rifiuti generati dalle navi, ovvero per limitare il numero dei
fornitori di tali servizi.
Anche la lavorazione dei carichi ed i servizi passeggeri saranno
assoggettati alle regole di trasparenza finanziaria, ma sono
esentati da quelle sull'organizzazione dei servizi portuali.
All'inizio di quest'anno, il settore dei porti del Regno Unito
aveva chiesto di respingere la nuova regolamentazione dei porti
dell'Unione Europea, temendo che ciò potesse riportare
indietro i porti ai giorni delle prassi restrittive ed al vecchio
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