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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXIV - Numero 31 DICEMBRE 2016
STUDI E RICERCHE
PROSPETTIVE IN MIGLIORAMENTO PER LE LINEE DI NAVIGAZIONE
CONTAINERIZZATE
Le cose stanno migliorando per i vettori marittimi che restano
in attività dopo la frenesia di fusioni ed acquisizioni degli
ultimi uno/due anni, secondo l'analista di trasporto marittimo
containerizzato Drewry, sebbene nuovi soggetti ed il supporto
statale possano ancora turbare le migliorate prospettive
dell'equilibrio fra domanda ed offerta.
Dal momento che ci sono meno vettori globali e data
l'interruzione delle ordinazioni di nuove navi, il settore è
stato occupato nella preparazione del terreno che, a suo dire,
potrebbe assistere al ritorno ai profitti del settore, aggiungendo:
"Potrebbe non sembrare intuitivo conservare un'opinione più
rialzista così subito dopo una delle perdite di più
alto profilo del settore quale quella della Hanjin Shipping ed un
terzo trimestre in cui le finanze sono finite in rosso comportando
una perdita operativa complessiva di oltre 1 miliardo di dollari
USA.
Ma tale è stata l'intensità del consolidamento che
in effetti sembra esserci una probabilità molto alta che
tempi migliori siano giusto dietro l'angolo e che arrivino tempi
potenzialmente davvero buoni quando verrà consegnato
l'attuale registro delle ordinazioni".
Peraltro la Drewry ha citato le due ragioni principali per cui è
riluttante ad accettare l'idea che la ripresa sia in vista.
"In primo luogo, restiamo cauti per principio generale
perché i vettori hanno in sé una vena di
autosabotaggio che in passato ha abbreviato lo sviluppo ed allungato
il disastro.
E, in secondo luogo, solo perché adesso pare che alcuni
grandi vettori abbiano nulla".
Come nota la Drewry, se i vettori potranno essere buttati fuori
del tutto dalla possibilità di profitto dipenderà
dalla scala e dalla longevità di ogni nuovo arrivato, o da un
soggetto esistente con sogni di espansione.
"Già dalle ceneri del fallimento della Hanjin è
emerso un nuovo arrivato, la Korea Line, un operatore di rinfuse che
ha comprato alcuni beni (navi escluse) della Hanjin per circa 30
milioni di dollari USA" osserva la Drewry.
Secondo i rapporti, la Korea Line darà il via a due
servizi Asia-Costa Occidentale degli Stati Uniti ad aprile
utilizzando 4.500 unità TEU che sono attualmente disponibili
sui mercati del noleggio e di seconda mano a prezzi stracciati.
Inevitabilmente, allo scopo di mettere piede nei traffici i
nuovi arrivati in qualche misura devono ovviare al problema con
tariffe a buon mercato, "che possono avere un effetto
destabilizzante sui vettori già presenti anche se il nuovo
arrivato dispone solamente di una piccola quota di mercato"
sottolinea la Drewry.
"L'ingresso della Korea Line nello stesso momento in cui le
nuove alleanze stanno iniziando le operazioni aggiungerà un
altro livello ancora di concorrenza che soffocherà le tariffe
a pronti".
Si è detto che il mercato transpacifico aveva assistito
al via vai di un certo numero di vettori dalla vita breve negli
ultimi anni.
"Ma anche se la Korea Line fosse solo un altro fuoco di
paglia, il fatto è che non c'è nulla che i cosiddetti
vettori tradizionali possano fare per evitare che la nuova
concorrenza eroda i profitti, anche se solo per un breve periodo.
Finché c'è un'eccedenza di navi che tengono giù
le tariffe di noleggio, ed i prezzi del carburante sono gestibili,
non ci sono quasi barriere all'ingresso.
"Naturalmente, il prezzo di entrata varia da traffico a
traffico e quello dell'Asia-Europa, dominato dalle portacontainer
ultra-grandi, sarebbe probabilmente troppo alto per la maggior parte
di coloro che stanno pensando di irrompervi".
Oltre alla potenziale nuova concorrenza, un altro fattore che
potrebbe impedire ai grandi vettori di "raggiungere il nirvana"
consiste nella volontà politica finalizzata a far crescere
determinate compagnie di navigazione.
"Malgrado la tradizione del settore containerizzato nel
perdere denaro, alcuni governi di tutto il mondo restano desiderosi
di espandere la propria impronta di trasporto marittimo, cosa che
potrebbe far posticipare il momento in cui la domanda e l'offerta
alla fine si allineeranno" evidenzia la Drewry.
"La IRISL (Islamic Republic of Iran Shipping Lines) di
proprietà statale ha recentemente resuscitato il dormiente
registro delle commesse mediante l'ordinazione di quattro unità
da 14.500 TEU presso i cantieri navali sudcoreani della HHI (Hyundai
Heavy Industries) e ha in precedenza espresso il desiderio di
acquisire molta nuova capacità in più per diventare un
operatore globale".
L'ordinazione è stata finanziata dal governo sudcoreano,
"il quale desidera disperatamente di resuscitare la sua
malandata industria marittima, che l'anno scorso ha perso la Hanjin
e ha visto la HMM (Hyundai Merchant Marine) ridurre la propria
taglia nel tentativo di aggiustare il suo bilancio" aggiunge la
Drewry.
"Impassibile di fronte alle proprie recenti difficoltà,
la HMM ha recentemente fissato un ambizioso obiettivo del 5% di
capacità globale entro il 20121, che avrebbe bisogno di un
vera frenesia di ordinazioni o di rilevamenti, con quest'ultima
ipotesi più probabile".
Inoltre, i governi giapponese e taiwanese hanno altresì
recentemente approntato dei programmi al fine di assistere
finanziariamente le loro compagnie di navigazione, cosa che rende le
loro compagnie di navigazione di casa estremamente imprevedibili
perché potrebbero non essere soggette alle stesse forze di
mercato, sottolinea la Drewry, "e tutto ciò suggerisce
che non dovremmo presumere che i grandi vettori in cima alla
classifica potranno fare tutto ciò che vorranno".
Conclude il rapporto: "Il consolidamento assisterà i
vettori nel proprio percorso per diventare generatori di profitto,
ma le condizioni non saranno ancora ideali per realizzare somme
enormi fino a quando non si porrà rimedio alla situazione di
eccesso di capacità e le barriere all'ingresso si
frapporranno a scoraggiare la concorrenza".
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