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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXV - Numero 15 LUGLIO 2017
PORTI
IL PORTO DI SHANGHAI CARENTE DI METE AMBIZIOSE NONOSTANTE GLI
ENORMI VOLUMI DI CARICHI
Due decenni fa, l'ambizioso obiettivo di Shanghai era quello di
trasformarsi in una metropoli internazionale con centri finanziari e
di trasporti marittimi di classe mondiale alla pari con Hong Kong.
La città più sviluppata della Cina continentale,
sfruttando al meglio i fiorenti traffici fra il paese e le economie
estere, aveva immaginato di creare un porto molto attivo ed una
porta d'accesso per le attività globali avendo sborsato
miliardi di dollari per realizzare ormeggi, approfondire i fiumi ed
incrementare la capacità di movimentazione.
Fino adesso, l'impegno profuso sembra essere stato ripagato.
Il porto di Shanghai è diventato il più attivo
porto containerizzato del mondo in termini di volumi, avendo
movimentato 37,1 milioni di unità equivalenti a 20 piedi
(TEU) nel 2016, un risicato aumento dell'1,6% rispetto all'anno
precedente.
Ma è bastato per far sì che Shanghai conservasse
il titolo di porto containerizzato n° 1 al mondo per il settimo
anno consecutivo.
Appoggiandosi al delta del fiume Yangtze, la regione più
abbiente del continente nonché casa di migliaia di imprese
orientate alle esportazioni, il porto di Shanghai ha assistito ad
una forte crescita dei carichi dal momento che gli abiti, le borse
di cuoio e le apparecchiature elettriche realizzati in Cina sono
stati accaparrati dagli acquirenti esteri nel corso degli ultimi due
decenni.
In confronto, il risultato produttivo del porto di Hong Kong
l'anno scorso ha raggiunto i 19,6 milioni di TEU, il 47% in meno
rispetto alla sua controparte di Shanghai.
"Il porto di Shanghai è il massimo beneficiario del
boom dei traffici e della potenza economica della Cina ed i suoi
maggiori volumi containerizzati a livello mondiale sono la prova
della rapida crescita economica della regione" afferma Lu Ming,
agente presso la Ocean Shipping Agency.
"Tuttavia, Shanghai non si è ancora affermato come
hub dello shipping internazionale".
Nel 2016, solamente il 7,2% dei carichi movimentati attraverso
il porto di Shanghai rientravano nella categoria del trasbordo
internazionale, cioè quelli che vengono inoltrati alla volta
di altri porti in Asia.
A Hong Kong e Singapore, i più affermati centri di
trasporto marittimo in Asia, i trasbordi internazionali
rappresentano più del 50% dei loro risultati produttivi
containerizzati complessivi.
Ad agosto 2016 il Comune di Shanghai ha pubblicato un progetto
finalizzato allo sviluppo economico della città nel quale si
fissa l'obiettivo del 15% di trasbordi internazionali entro il 2040.
I responsabili del settore marittimo affermano che l'efficienza
nel carico e scarico delle merci presso il porto di Shanghai è
migliorato nel corso degli ultimi due decenni.
Essi peraltro hanno esercitato azioni di lobby presso le
autorità locali allo scopo di ridurre ulteriormente la
burocrazia nelle procedure doganali e di vigilare al fine di dare
impulso al flusso dei carichi ed alla lavorazione delle merci a
Shanghai nel contesto dell'ambizioso obiettivo di realizzare un
libero mercato a somiglianza di Hong Kong che possa essere sfruttato
dalle attività a livello mondiale.
Nel 2013, Shanghai ha varato la prima zona franca del
continente, che comprende parte del porto ad acque profonde di
Yangshan, quale modo per rafforzare il proprio impegno finalizzato a
diventare un centro finanziario e marittimo globale.
Il governo cittadino ha costantemente promosso i propri
progressi nello snellire le procedure doganali, riducendo il tempo
occorrente ai vettori ed ai proprietari della merce per completare
la propria documentazione.
Tuttavia, due funzionari di alto grado di caricatori
internazionali hanno affermato che il sistema di sdoganamento della
città è ancora indietro rispetto a quelli di Singapore
e Hong Kong.
Ad esempio, gli esportatori cinesi devono intraprendere
procedure diverse imposte dalle autorità per l'ispezione
delle derrate, la quarantena degli animali e delle piante e lo
sdoganamento prima di ricevere l'approvazione a spedire le proprie
merci all'estero.
Osservatori del settore sostengono che la riduzione della
burocrazia doganale potrebbe effettivamente migliorare i servizi
logistici che a loro volta farebbero accelerare il flusso dei
carichi.
Ciò a sua volta incoraggerebbe il trasporto globale e le
attività produttive ad incrementare i propri investimenti a
Shanghai.
Ioana Kraft, direttrice generale dell'ufficio di Shanghai della
Camera di Commercio dell'Unione Europea ha detto recentemente che le
riforme correlate allo sviluppo portuale, ed in particolare
l'allentamento della vigilanza doganale, erano state previste dalle
imprese europee operative a Shanghai, cosa che potrebbe a sua volta
incoraggiare altre società commerciali a fare affari con la
capitale commerciale della Cina continentale.
"Il governo di Shanghai, pienamente consapevole
dell'importanza di realizzare sia hardware che software, si è
impegnata per attirare navi da tutto il mondo affinché
scalassero il porto di Shanghai" afferma Xiao Yingjie,
presidente del Merchant Marine College presso l'Università
Marittima di Shanghai.
"L'attenzione si concentra su come alleviare la congestione
portuale ed evitare stalli nei traffici".
Xiao, consulente del governo locale, minimizza i timori di
rivalità fra Shanghai e gli altri porti lungo il delta del
Fiume Yangtze, come Ningbo nella provincia di Zhejiang.
"La concorrenza non è inevitabile" afferma,
spiegando che i porti potrebbero concentrarsi su diversi segmenti di
mercato.
"Nei suoi sforzi per realizzare un porto di classe
mondiale, Shanghai può attirare non solo vettori
containerizzati, ma anche operatori crocieristici facendo
affidamento sul mercato turistico del paese in forte espansione".
Un funzionario dell'autorità portuale di Shanghai, che ha
chiesto di non essere identificato, ha dichiarato che la città
ha un sacco da imparare da Hong Kong in termini di pianificazione,
gestione e servizi malgrado il fatto che due decenni di costruzioni
ed operazioni l'abbiano vista superare la regione amministrativa
speciale in termini di volumi.
All'inizio degli anni '90, la Hutchison Holdings Group, una
partecipata del conglomerato Hutchison Whampoa del miliardario Li
Ka-shing, aveva costituito un partenariato con il gruppo portuale
appartenente al governo di Shanghai per diventare il primo operatore
di moderni terminal container in città.
"Sono pessimista sul fatto che Shanghai possa mai diventare
un vero centro marittimo globale" afferma Xiong Hao, assistente
direttore generale della Shanghai Jump International Shipping.
"I produttori locali avvertono la crisi dovuta al
rallentamento delle esportazioni ed il morale delle imprese sembra
essere basso".
L'anno scorso le esportazioni ed importazioni attraverso il
porto di Shanghai sono state valutate in 6.900 miliardi di yuan
(1.000 miliardi di dollari USA), con un aumento di appena l'1,5%
rispetto al 2015.
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