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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXV - Numero 15 LUGLIO 2017
STUDI E RICERCHE
I CARICATORI RIVENDICANO MAGGIORI POSSIBILITÀ DI
SCELTA RISPETTO AI PORTI PRESSO I QUALI IL LORO VETTORE FA SCALO
Anche se i maggiori caricatori hanno poca voce in capitolo in
ordine a dove fanno scalo i loro vettori, alcuni dirigenti del
settore hanno colto l'occasione dell'evento "TOC Europe
Container Supply Chain" svoltosi ad Amsterdam alla fine di
giugno per utilizzarlo quale piattaforma per richiedere maggiori
opportunità di scelta.
Lars Jensen, socio ed amministratore delegato della
SeaIntelligence Consulting, ha spiegato che a causa della
estremamente diversificata base clientelare che si serve di un'unica
portacontainer, pochi clienti sono in grado di influenzare le
sequenze di servizio dei vettori.
"Storicamente i caricatori non hanno mai svolto quel ruolo
e, per essere onesti, non vedo come possano farlo, perché la
realtà è che la navigazione di linea è
fondamentalmente diversa da quella dell'attività delle
petroliere o delle rinfuse secche.
In fin dei conti, se si tratta di una nave grande, i vettori
avranno 2.000 clienti a bordo; se si tratta di una nave piccola,
potrebbero essere da 30 a 40.
Questo non fa che condurre ad un fondamento economico in cui
persino i più grandi caricatori del mondo non dispongono di
abbastanza volumi per imporre una rotta specifica.
Ciò è nella natura del trasporto marittimo di
linea stesso; esso equivale ad un servizio di autobus, in cui
l'azienda di trasporto non può ritagliare il servizio su
misura per ogni passeggero.
Questo non significa che i caricatori debbano essere del tutto
ignorati, cosa che sfortunatamente sembra avvenga davvero".
Peter de Langen, consulente principale per i porti e la
logistica alla Copenaghen Business School, sostiene che i caricatori
hanno avuto di gran lunga più potere quando hanno concentrato
il proprio impegno sul trasporto terrestre con l'hinterland.
"I caricatori hanno ottenuto l'effetto maggiore sulla
tratta terrestre del viaggio di un contenitore: ogni qual volta si è
verificato un passaggio di rilievo di un carico, poniamo, dalla
strada alla chiatta fluviale, esso è stato indotto da un
importante caricatore.
Dove essi non sono stati attivi, questi progetti quali
dirottamenti modali non hanno avuto proprio successo.
Dove invece sono diventati attivi, hanno contribuito alla
transizione nel settore.
Dal punto di vista di un fornitore di servizio, il miglior dono
che si possa ricevere sono le istruzioni da parte dei clienti e
questo è importante nel trasporto terrestre, che spesso
rappresenta qualcosa come il 90% del costo del trasporto
dall'origine alla destinazione".
Tuttavia, in alcuni casi, i porti stanno lavorando per mettere
assieme i caricatori in un tentativo che rispecchia lo sviluppo
collettivo online per incrementare il potere dei caricatori.
La Peel Ports, proprietaria del porto di Liverpool, asserisce
che gran parte del proprio sviluppo in corso nel Regno Unito viene
concordato direttamente con i caricatori.
Il vice responsabile operativo David Huck spiega che mettere
assieme i caricatori potrebbe costringere le linee di navigazione a
ripensare le proprie reti.
"Mi piacerebbe contrastare l'idea che le linee di
navigazione sono ora i soggetti influenti in termini di settore
portuale.
Quali sono i fattori chiave per le linee di navigazione?
La rotta marittima più corta, in ogni caso.
Siamo onesti, i vettori hanno avuto alcuni anni duri e ritornare
alla redditività è di primaria importanza per loro.
Ma che dire del proprietario del carico, che in realtà è
quello che paga il conto?
Essi sono prevalentemente interessati alla tratta terrestre più
corta, e che cosa devo dire al mio cliente che ha 22.000 TEU ed è
situato a nove miglia dal porto di Liverpool, ma che vede tutti i
suoi carichi arrivare attraverso i porti meridionali del Regno
Unito?
Lui mi dice di non avere abbastanza influenza presso i vettori
per ottenere un servizio a Liverpool.
Anche il maggiore esportatore di rottami del Regno Unito è
situato nei pressi di Liverpool e ha 28.000 TEU all'anno ma dice lo
stesso.
Ma se io metto assieme i due, improvvisamente attiro l'interesse
delle linee di navigazione.
Questo ha indotto gli investimenti a Liverpool e stiamo
iniziando a cambiare alcune delle dinamiche della piazza di mercato.
Abbiamo identificato oltre 200 importatori ed esportatori del
nostro hinterland naturale e li abbiamo messi assieme, perché
loro ci dicono che vogliono altre possibilità di scelta: il
90% dei contenitori che giungono nel Regno Unito passano attraverso
i porti meridionali, ma il 60% del loro contenuto viene consumato al
nord del paese.
Abbiamo osservato la questione dal punto di vista del costo, del
carbonio e della congestione e di come rimodellare le filiere
distributive del Regno Unito ed oggi noi riteniamo di avere gli
attrezzi giusti per farlo mediante un nuovo terminal ad acque
profonde.
I nostri più o meno 200 soci caricatori complessivamente
controllano 200.000 TEU e quello dev'essere il quantitativo di
volumi che può mutare il comportamento del vettore"
afferma Huck.
Tuttavia, Jensen ha altresì affermato che sulla scia
della costituzione delle tre principali alleanze di trasporto
marittimo a lungo raggio ai caricatori è stata in realtà
offerta una maggiore varietà di scelta in relazione ai porti.
"Quello cui assistiamo ora, parzialmente in conseguenza
delle nuove alleanze, è una maggiore possibilità di
scelta per i caricatori, sebbene chiaramente se si stanno
consolidando i trasporti e ci sono pochi vettori fisici, ci sono
anche meno imprese fra cui scegliere.
Ma si tratta davvero della cosa che si sta comprando se si è
un caricatore?
Si sta comprando la capacità di movimentare il carico dal
porto A al porto B, oppure meglio ancora, dal punto interno A al
punto interno B?
Quello cui stiamo assistendo è una spinta alla sequenza
di scala non solo di navi ma di reti.
La realizzazione delle reti di scala sta portando il settore ad
un punto in cui stiamo assistendo a più combinazioni di
coppie di porti.
Dal punto di vista di quanti sono i prodotti da porto a porto,
specialmente quelli diretti, fra i quali i caricatori devono
scegliere, l'ondata di consolidamento sta in realtà iniziando
a portare il settore là dove ci sono più combinazioni,
malgrado ci siano meno vettori.
E con loro arrivano tempi di viaggio migliori.
Semplicemente, c'è - di fatto - più prodotto da
scegliere" afferma Jensen.
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