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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXV - Numero 31 AGOSTO 2017
PORTI
LA CINA CONTINUA AD INVESTIRE IN PATRIMONIO PORTUALE
ALL'ESTERO MA NON HA ANCORA AVUTO PIENO SUCCESSO
Le imprese cinesi hanno intensificato il proprio impegno ad
acquisire patrimonio portuale in tutto il mondo.
Gli esperti affermano - anche se non del tutto in tranquillità
- che gli investimenti in patrimonio portuale potrebbero rivelarsi
un buon guadagno.
Tale impegno ha inoltre intensificato le relazioni economiche
fra la Cina ed i paesi dei porti acquisiti.
Gli esperti hanno previsto una tendenza in aumento degli
acquisti di patrimoni portuali in tutto il mondo da parte della Cina
nel decennio a venire, poiché la Cina sta emergendo come una
potenza marittima.
Dal momento che il settore del trasporto marittimo e portuale
mondiale viene sottoposto ad un fondamentale processo di
ristrutturazione, i paesi di tutto il mondo ne vogliono una fetta,
cosa che ha indotto un delirio di spese, afferma Luo Hu, vice
direttore del centro di ricerche e consulenze della cinese COSCO
SHIPPING Corp.
Per la Cina, il suo investimento nei porti mondiali è
raddoppiato l'anno scorso dopo avere annunciato piani finalizzati a
comprare od ad investire in nove progetti portuali all'estero da
giugno 2016 a giugno 2017, come ha riferito il Financial Times
il 16 luglio, citando uno studio condotto dalla banca d'investimento
londinese Grisons Peak.
A detta del Financial Times, questi progetti valgono
complessivamente 20,1 miliardi di dollari USA, cifra che ha
raddoppiato i 9,97 miliardi di dollari USA relativi ai progetti
portuali all'estero della Cina di un anno fa.
"Entrando nell'era successiva alla crisi finanziaria, le
flotte mercantili mondiali hanno iniziato a rendere se stesse sempre
più grandi allo scopo di invertire la fase di stanca delle
attività e le compagnie di navigazione hanno formato
alleanze.
Nel contempo, le navi del trasporto marittimo mondiale sono
cresciute estremamente quanto a dimensioni" ha detto Luo il 24
luglio al Global Times.
La domanda di sviluppo della rotta marittima artica così
come l'ampliamento del Canale di Suez in Egitto e del Canale di
Panama hanno comportato una riorganizzazione sistematica dei porti a
livello mondiale per renderli più ampi e più profondi
nonché più brillanti e più verdi, sottolinea
Luo.
"Tenendo presente il quadro generale, il volume degli
investimenti menzionato nel rapporto del Financial Times non
è così impressionante.
Forse ciò che rende la Cina una "preferita dai
media" quanto alle notizie sul trasporto marittimo è il
suo stato di soggetto emergente nonché il fatto che
recentemente si è attrezzata per migliorare" afferma
Luo.
Delirio di spese
Molti investimenti correlati al trasporto marittimo sono stati
effettuati dalla China Merchants Port Holdings e dalla China COSCO
SHIPPING Corp.
La China Merchants Port Holdings Co Ltd afferma che facendo
affidamento sull'iniziativa "Cintura e Via" proposta dalla
Cina essa si è messa attivamente alla ricerca di opportunità
d'investimento presso porti, strutture logistiche ed infrastrutture
correlate all'estero per ottimizzare la propria rete portuale
globale.
Le località in cui la società ha investito
comprendono Gibuti ed il Kumport in Turchia.
Nel 2016, i risultati produttivi relativi ai container presso i
porti esteri appartenenti alla China Merchants Port Holdings Co Ltd
hanno costituito il 17,7% dei volumi containerizzati complessivi
della società, mentre le associazioni imprenditoriali
all'estero sono divenute veicoli del percorso di crescita sempre più
importanti, ha affermato la società in una dichiarazione
inviata il 21 luglio al Global Times.
Alla fine del 2016, la società possedeva 28 porti in 15
paesi e regioni.
Stando alla dichiarazione, attualmente la società guarda
al sud-est asiatico, all'Asia meridionale, all'Europa
centro-orientale, alle coste occidentali ed orientali dell'Africa e
dell'America latina quali possibili destinazioni d'investimento.
Zheng Ping, capo analista del sito di notizie sul settore con
sede a Pechino chineseport.cn, ha dichiarato al Global Times
il 23 luglio che le flotte mercantili cinesi sono già al n°
3 o al n° 4 del mondo e che il suo patrimonio portuale nazionale
appartiene agli standard di classe mondiale, ma che il patrimonio
portuale all'estero della Cina è ancora scarso.
"Mentre le flotte mercantili galleggiano sui mari, il
patrimonio portuale all'estero è come una catapulta che
lancia l'economia locale in una stabile crescita ed in relazioni
economiche ancor più strette fra la Cina ed il paese in cui
si trova il porto.
I patrimoni portuali sono anche spesso raggruppati con strategie
di sviluppo che coinvolgono le industrie e le aree urbane che
circondano il porto" afferma Zheng.
"L'investimento nei porti serve alla Cina quale meccanismo
per esportare il proprio capitale, le proprie competenze gestionali,
i propri equipaggiamenti e persino i propri modelli di sviluppo"
nota Zheng.
La CCCC (China Communications Construction Co) ha completato 95
ormeggi in acque profonde nelle regioni coinvolte nella "Una
Cintura, Una Via" e ha fornito 754 gru da banchina, secondo una
dichiarazione che la società ha inviato al Global Times.
La ZPMC, un produttore di gru da banchina per contenitori per
conto della CCCC, detiene circa l'80% delle quote di mercato
globali.
Investimenti cinesi in aumento
"Non si tratta solo di ottenere una quota in un porto, ma
anche di acquisire un porto, di inviare o attirare navi cariche di
merci od avere un piano già in mano per lo sviluppo futuro.
Sono le iniziative attuate dopo l'acquisizione che in realtà
caratterizzano le capacità delle imprese cinesi" afferma
Luo.
I porti in cui si è investito sono divenuti collegamenti
importanti per l'iniziativa "Una Cintura, Una Via".
Ad esempio, i risultati produttivi del porto del Pireo in Grecia
sono migliorati di molto dopo avere ottenuto gli investimenti da
parte della COSCO ed il porto è adesso divenuto un'arteria di
trasporto fondamentale che si estende in tutta l'Europa centrale,
dichiara Luo.
Tuttavia, alcuni di questi progetti commerciali incontrano delle
difficoltà.
Per esempio, essi sono incorsi nei dubbi di qualcuno in
occidente in ordine al loro potenziale uso militare e le operazioni
dei progetti all'estero devono sopportare la pressione indotta dalle
normative, dai media e dai sindacati esteri, afferma Zheng.
"Ma quelle che sono state in grado di sopportare la
pressione iniziale si sono rivelate solide" sostiene.
La China Merchants Port Holdings Co Ltd afferma di avere in
programma la realizzazione di propri patrimoni portuali all'estero
nelle basi commerciali della "Una Cintura, Una Via" e la
valutazione del modello di sviluppo del proprio porto in relazione
all'integrazione dei parchi industriali e dello sviluppo urbano.
Tale modello si basa sullo sviluppo di Shekou a Shenzhen, nella
provincia di Guangdong nella Cina meridionale.
Anche i porti acquisiti dalla società hanno assistito ad
un aumento dei risultati produttivi negli ultimi anni.
Nella prima metà del 2017, i risultati presso i due
progetti nei siti riqualificati dalla China Merchant Port - il CICT
(Colombo International Container Terminals Ltd) nello Sri Lanka e lo
LCT (Lome Container Terminal) nel Togo, in Africa occidentale - si
sono incrementati del 21,2% e del 42,2% rispettivamente rispetto
all'anno precedente.
Nel 2016, i terminal le cui operazioni sono effettuate dal CICT
hanno movimentato oltre 2 milioni di TEU per la prima volta nella
storia.
La cifra è stata in aumento del 28% su base annua.
Nell'articolo del Financial Times si legge che quasi due
terzi dei primi 50 porti del mondo hanno ricevuto qualche
investimento cinese nel 2015, in aumento rispetto al quasi un quinto
del 2010.
Questo, nonché il fatto che sei dei primi 10 porti
containerizzati mondiali sono in Cina, secondo il Financial Times ha
reso gli operatori portuali cinesi i leader mondiali.
Tuttavia, gli investimenti cinesi sono assai concentrati nei
mercati emergenti.
Inoltre, ci sono investimenti o quote di partecipazione meno
significative negli hub di trasporto marittimo mondiali perché
questi sono i posti dove c'è una ricchezza consolidata,
quindi al di fuori della portata degli investimenti cinesi,
sottolinea Luo.
Obiettivo: buoni investimenti
"Tralasciando l'esattezza dei dati del Financial Times,
tale livello di investimenti potrebbe estendersi senz'altro fino a
quando terminerà l'attuale ciclo, che potrebbe durare un
altro decennio" afferma Luo.
Gli investitori mondiali sono in difficoltà a causa di
una grave carenza di progetti bancabili.
Gli investitori finanziari desiderano investire nei porti, cosa
che, se si riuscisse, potrebbe generare stabili ritorni a lungo
termine per diversi decenni, rispetto ad alcune tradizionali
attività cicliche, dichiara Luo.
Zheng prevede che la proprietà patrimoniale all'estero e
le migliorate relazioni economiche fra la Cina ed i suoi partner
commerciali marittimi "assicurerà molto terreno fertile
- fra cui assicurazioni, consulenze e la compilazione di indici
settoriali di fondamentale importanza - affinché la Cina
possa sviluppare una propria industria di servizi per gli scambi
marittimi".
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