Quotidiano indipendente di economia e politica dei trasporti
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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXVI - Numero 30 GIUGNO 2018
STUDI E RICERCHE
IL SETTORE DEL TRASPORTO MARITTIMO È TORNATO E
PRESENTA NOTEVOLI IMPLICAZIONI PER L'ECONOMIA GLOBALE
Può anche darsi che uno non se ne accorga, ma quasi
tutto, dai giocattoli agli utensili elettrici che acquista da
Wal-Mart, da Takashimaya (a Singapore) e da Hudson's Bay (in Canada)
viene spedito mesi prima dai porti di Shanghai e Hong Kong.
I suoi iPhone e MacBook sono stati spediti via mare dalle
fabbriche della città cinese meridionale di Guangzhou e di
Taiwan.
E se si è in Cina, gran parte dei semi di soia, dei
cereali e delle parti di aereo e delle componenti che fanno girare
l'economia sono stati spediti dai porti statunitensi della Louisiana
o California.
In effetti, quasi il 90% degli odierni traffici globali sono
trasportati per nave.
Le materie prime come il carbone, i minerali di ferro, il rame
ed il nickel sono di solito prodotti molto lontano da dove vengono
consumati.
Essi sono spediti in enormi navi marittime - chiamate rinfusiere
per carichi secchi - che sono il sangue nelle vene della filiera
distributiva globale.
Il petrolio nelle petroliere marittime rappresenta circa un
terzo di tutti i traffici marittimi mondiali.
L'importanza del trasporto marittimo è la ragione per cui
esso è uno dei più utili indicatori della salute
dell'economia globale… e, più recentemente, dello
stato dell'economia cinese, la maggiore consumatrice di una gamma di
prodotti, fra cui i metalli ferrosi, il carbone, il rame e lo zinco,
nonché la maggiore importatrice di petrolio.
Pertanto, che cosa dice oggi l'attività di trasporto
marittimo in ordine all'economia globale?
Il grande cambiamento nell'attività di trasporto
marittimo
Il BDI (Baltic Dry Index) monitora il prezzo del trasporto via
mare di materie come i metalli, i cereali ed i carburanti fossili.
Esso tiene conto dei cambiamenti di giorno in giorno delle
tariffe di trasporto per le tre principali dimensioni di vettori:
Capesize, Panamax e Supramax.
Le compagnie di navigazione già nel 2011 avevano commesso
un classico errore di ciclo di espansione e crollo.
All'apice del boom delle derrate, avevano ordinato un enorme
numero di navi mercantili.
Ma quanto enorme?
Prestando fede ad una ditta di ricerche, la Crucial Perspective,
il rapporto registro ordinazioni/flotta del trasporto marittimo
globale si era attestato al 36% nel 2011.
Il rapporto registro ordinazioni/flotta è una misura
fondamentale utilizzata dal settore del trasporto marittimo per
determinare le prospettive della futura offerta di navi.
Si tratta di un utile indicatore della crescita dell'offerta,
perché un rapporto proporzionalmente elevato condurrebbe ad
una flotta in rapida crescita… e, come insegna la storia,
all'eccesso di offerta nel mercato quando le navi vengono
consegnate.
Il 36% del rapporto registro ordinazioni/flotta significa che
c'erano abbastanza ordinazioni di nuove navi per incrementare le
dimensioni complessive della flotta mercantile pari a 8.600 unità
nel 2011 di oltre 3.000 nuove navi negli anni a venire.
Pertanto, anche se ci sono state un sacco di cancellazioni di
ordini, in media 400 nuove navi rinfusiere per carichi secchi erano
ancora in corso di consegna nel mercato ogni anno - circa il 5% di
incremento annuale - negli ultimi cinque anni.
Nel contempo, meno della metà di quel numero di vecchie
navi sono state inviate alla rottamazione.
Questo significa che la capacità globale di trasporto
marittimo ha continuato ad espandersi di un tasso percentuale netto
di approssimativamente il 2,5% ogni anno.
Nel contempo, secondo la Banca Mondiale, i traffici globali di
merci e servizi sono diminuiti del 7% dal 2011 al 2016 a causa del
crollo dei prezzi delle derrate.
Così, per buona parte degli ultimi cinque anni, il
settore del trasporto marittimo mondiale è stato afflitto
dall'eccesso di capacità e molte ditte dello shipping hanno
effettuato operazioni in perdita con le proprie navi.
Fino poco tempo fa…
Il BDI si è infiammato, presentando un incremento del 58%
da aprile.
Esso si è più che quadruplicato rispetto al
proprio minimo storico alla fine del 2016.
Si tratta di un passo in avanti davvero notevole, che
sembrerebbe segnalare che l'economia globale sta progredendo a ritmo
serrato.
La Cina assume la guida
A dicembre 2016, la Stansberry Churchouse Research aveva scritto
che l'economia cinese - malgrado avesse un mercato borsistico dalle
scarse prestazioni, un mercato immobiliare sovradimensionato ed una
valuta che aveva appena raggiunto il proprio minimo di otto anni
rispetto al dollaro - continuava a crescere.
In particolare, l'industria manifatturiera, come testimoniato
dal Purchasing Manager Index, si è attestata a 51,7
(qualsiasi cifra sopra i 50 indica un'espansione).
A maggio del 2018, il PMI era di 51,9, indicando che l'industria
manifatturiera cinese continua ad espandersi.
Ciò si riflette anche nell'attività industriale
più in genere, dove la crescita da un anno all'altro ha
ripreso nuovamente slancio nell'ultimo anno e mezzo, dal 6% a circa
il 7% il mese scorso.
Anche i traffici della Cina con il resto del mondo vanno a
gonfie vele.
Nel solo mese di maggio, le esportazioni cinesi sono cresciute
del 12,6%, mentre le importazioni si sono impennate del 26%.
C'è una bella differenza fra la piatta crescita delle
esportazioni e la crescita del 6,7% delle importazioni registrata a
novembre 2016.
Le importazioni di minerali di rame e concentrati, una materia
prima essenziale utilizzata in elettronica, cablaggio, posa di
tubature e motori, sono in aumento nel corso dei primi cinque mesi
dell'anno.
Queste importazioni sono al loro livello più alto dal
2000.
Anche la domanda cinese di metalli di ferro registra progressi,
essendo aumentata del 3% a maggio.
E le importazioni medie giornaliere di petrolio greggio per il
mese sono cresciute del 5% su base annua.
Tutta questa crescita dell'attività economica e della
domanda di derrate dalla Cina è ciò che sta spingendo
in alto il BDI.
I prezzi delle derrate - come misurati dal GSCI Total Return
Index di S&P - sono aumentati del 30% all'anno e sono saliti del
52% dall'inizio del 2016.
E poiché più elevato è il valore del
carico, più costa spedirlo in giro per il mondo, il BDI
solitamente aumenta (e cala) di pari passo con i prezzi delle
derrate.
Adesso non è diverso.
Perché il BDI potrebbe continuare ad aumentare…
In precedenza si è menzionato il rapporto registro
ordinazioni/flotta, che monitora il quantitativo di ordinazioni di
nuove navi in relazione alle dimensioni della flotta marittima
globale.
Questo rapporto ha raggiunto l'apice del 52% nel 2009.
Questo significa che quell'anno c'erano abbastanza navi in
costruzione da far crescere le dimensioni della flotta globale di un
clamoroso 52%: pressoché 5 volte di più rispetto al
decennio precedente.
Sebbene quel rapporto si sia attenuato fino al 36% nel 2011, era
ancora incredibilmente alto secondo gli standard storici.
Peraltro, quest'anno, il rapporto è diminuito sino a
quasi il 10% - il più basso degli ultimi due decenni -
secondo la ditta di ricerche con sede a Singapore Crucial
Perspective.
Questo significa, ora come ora, che probabilmente si avvia ad
esserci una minore offerta di nuove navi in ingresso in un mercato
che finalmente sta tornando ad essere redditizio.
Nella misura in cui la produzione, le esportazioni e le
importazioni della Cina continuano a crescere, il BDI dovrebbe
continuare ad aumentare.
Peraltro, allo stesso tempo, i principali cantieri navali di
tutto il mondo stanno iniziando ad assistere ancora una volta alla
crescita del proprio registro ordinazioni, dal momento che stanno
tornando tempi migliori per il settore.
Anche se ci vorranno almeno tre anni perché la più
grande di queste navi venga commissionata e costruita, troppa
offerta che piomba sul mercato potrebbe danneggiare nuovamente
quello marittimo.
Il più grande cantiere navale cinese, ad esempio, ha
appena siglato un accordo finalizzato alla costruzione di nove nuove
navi nel solo mese di maggio, per un valore di quasi 600 milioni di
dollari USA.
Si tratta di due volte il valore dei contratti conseguiti nel
complesso nei primi quattro mesi dell'anno.
Uno dei maggiori cantieri navali della Corea del Sud, la Daewoo
Shipbuilding & Marine Engineering, si è assicurata
ordinazioni per un valore di 4,4 miliardi di dollari USA a maggio,
equivalenti al 60% del proprio obiettivo relativo all'intero anno.
Così se non altro la ripresa del trasporto marittimo a
livello globale sta già avvantaggiando i cantieri navali che
avevano perso il favore del mercati negli ultimi anni.
Un'ultima osservazione.
Le guerre commerciali sono sempre un guaio per (indovinate)…
i traffici globali.
Ed i recenti dazi di rappresaglia fra Stati Uniti, Canada,
Unione Europea e Cina certamente rischiano di ferire il sentimento
commerciale.
Questo potrebbe mandare in stallo la ripresa dei cantieri navali
se ne risultassero cancellazioni di ordinazioni.
In breve, vale la pena che il settore vigili al riguardo.
E la Stansberry Churchouse Research terrà d'occhio la
situazione per vedere se una ripresa sostenibile ed a lungo termine
nel BDI - e nelle scorte dei cantieri navali - sia imminente.
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