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CENTRO INTERNAZIONALE STUDI CONTAINERS
ANNO XXXVII - Numero 15 FEBBRAIO 2019
TRASPORTO FERROVIARIO
ACCORDO SUL CLIMA PER LA FERROVIA: CI ARRIVEREMO?
Il settore ferroviario punta ad una riduzione del 30% dei gas
serra entro il 2030.
Ciò rientra nell'accordo sul clima sottoscritto a
Katowice il mese scorso.
"Ci arriveremo?" è stata la domanda centrale
fatta martedì sera a Bruxelles, dove rappresentanti del
settore si sono incontrati per discutere gli impegni presi.
Tecnicamente, la cosa è fattibile, afferma Pete Harrison,
direttore esecutivo per le politiche europee della European Climate
Foundation.
"Esistono molteplici percorsi ed il 75% delle opzioni è
già commercializzato.
Il restante 25% richiede innovazione".
Impegni
Gli impegni sono stati presi nel corso della 24a sessione della
Conferenza delle Parti (COP24).
Il risultato è stato un chiaro manuale per mettere in
atto l'Accordo di Parigi sul cambiamento climatico.
L'Unione Europea svolge un ruolo fondamentale nella diplomazia
inerente al clima e ha spinto perché ci fossero ambizioni più
alte nel rendere operativo l'Accordo di Parigi.
Inoltre, appena prima della COP24, la Commissione ha adottato
una visione a favore di un'Europa ad impatto climatico zero entro la
metà del secolo.
Il trasporto ferroviario svolge un ruolo importante in ordine al
conseguimento di questi obiettivi, sottolinea la CER (European
Railway and Infrastructure Companies), che ha organizzato la
discussione in una tavola rotonda a Bruxelles il 29 gennaio.
Le emissioni di CO2 derivanti dalle ferrovie rappresentano meno
del 3% delle emissioni di CO2 di cui è responsabile il
trasporto, sebbene essa trasporti il 17% delle merci via terra e
l'8% dei passeggeri in Europa, ha sottolineato il gruppo lobbistico.
Provvedimenti
I provvedimenti che potrebbero essere adottati dal settore sono
ad esempio l'elettrificazione del materiale rotabile, il recupero
dell'energia derivante dalla frenata, l'efficiente consumo
energetico nella guida dei treni, le operazioni ferroviarie
automatizzate o il miglioramento della gestione del traffico.
Nel contempo, sostiene la CER, i responsabili delle politiche
dovrebbero concentrarsi sull'elettrificazione della rete
ferroviaria, realizzare regole uguali per tutti nel confronto fra
ferrovia e autotrasporto e supportare la ricerca e l'innovazione con
particolare attenzione sulla vendibilità di tecnologie pulite
e soluzioni multimodali.
Fondi disponibili
Stefan Vergote, responsabile della strategia e della valutazione
economica della DG Azione per il Clima presso la Commissione Europea
conviene sul fatto che la ferrovia è già
all'avanguardia quale modalità di trasporto pulita.
Il livello di elettrificazione dovrebbe essere un esempio per
molte altre modalità, sottolinea.
Tuttavia, esistono molti altri modi per ridurre ulteriormente la
produzione di gas serra ed a questo riguardo ha evidenziato come
esistano importanti fondi disponibili.
"Il 25% del bilancio complessivo dell'Unione Europea
dovrebbe essere pertinente al clima.
Un buon esempio ne è il fondo Horizon Europe".
Il passaggio alla ferrovia
Allo scopo di contribuire alla realizzazione di un settore dei
trasporti a zero emissioni, il passaggio alla ferrovia dovrebbe
essere supportato a tutti i livelli, ritiene la CER.
Parte di questo impegno dovrebbe riferirsi all'internalizzazione
dei costi esterni per tutte le modalità di trasporto.
Attualmente, addebiti sotto forma di vignette o pedaggi vengono
applicati solo ai camion in circa il 20-25% delle autostrade e
strade principali d'Europa.
Di conseguenza, i camion pagano, mediante tasse e pedaggi, circa
il 70-90% dei loro costi infrastrutturali ed esterni complessivi,
mentre se si tiene conto di tutte le strade in Europa, la copertura
dei costi è in media del 30%.
Al contrario, nota la CER, il settore ferroviario paga addebiti
basati sulla distanza ovunque in Europa, coprendo almeno il costo
diretto dell'uso dell'infrastruttura, oltre spesso ad una
maggiorazione.
"Un settore del trasporto europeo efficiente richiede una
concorrenza leale fra le modalità, con riscossione
appropriata sia per le esternalità che per le
infrastrutture".
Allo stesso tempo, un dirottamento modale non è possibile
senza i necessari miglioramenti per rendere la ferrovia più
attraente.
Il parlamentare europeo Wim van Camp commenta: "Uno
spostamento modale è quasi impossibile, dal momento che la
ferrovia è antiquata e per nulla flessibile".
A suo parere, se essa volesse davvero conseguire la propria
quota di mercato, dovrebbe accelerare gli sviluppi.
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