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CENTRO INTERNAZIONALE STUDI CONTAINERS
ANNO XXXVII - Numero 31 LUGLIO 2019
STUDI E RICERCHE
SECONDO LA DREWRY L'ASIA-MEDITERRANEO È UNA DIRETTRICE
DI TRAFFICO CONTAINERIZZATA "IN FASE DI RIPRESA"
La direttrice di traffico Asia-Mediterraneo, spesso messa in
ombra dalla maggiore rotta Asia-Nord Europa, finora quest'anno ha
dimostrato di essere leggermente più solida.
Secondo le CTS (Container Trade Statistics) i carichi in
direzione ovest dall'Asia al Mediterraneo occidentale (Nord Africa
compresa) sono cresciuti del 5,9% su base annua alla fine di maggio.
Inoltre, afferma la Drewry, i traffici "indolenti"
dall'Asia al Mediterraneo orientale hanno finalmente mostrato
"intenzioni positive, dopo un prolungato periodo di
contrazione", poiché la regione si è ripresa sino
a far registrare una crescita dello 0,6% dei traffici più
redditizi nei primi cinque mesi dell'anno, rispetto ad un declino
dell'1,5% nei volumi del 2018.
Complessivamente, i traffici più redditizi dall'Asia al
Mediterraneo sono cresciuti del 3,1% nel periodo in questione
rispetto alla debole espansione dello 0,6% vista l'anno precedente.
Afferma la Drewry: "I traffici containerizzati dall'Asia al
Mediterraneo sembrano avere avuto un rialzo dato che la Cina
reindirizza un numero maggiore di esportazioni alla volta di altri
mercati per compensare il calo dei traffici alla volta degli Stati
Uniti".
Essa aggiunge che gran parte della crescita è derivata da
un incremento delle importazioni spagnole, che come suggerisce hanno
ricevuto "impulso da una notevole escursione dei salari minimi
del paese all'inizio dell'anno".
Infatti, dopo essere stata devastata dalla recessione in seguito
alla crisi finanziaria globale del 2008/09, che aveva comportato
livelli di disoccupazione superiori al 25% e la spinta alla
disoccupazione giovanile sino ad un orribile 40%, l'economia
spagnola è una delle poche luci brillanti nella regione
economica europea.
E, in risposta ai positivi dati economici, la Banca di Spagna ha
innalzato la propria previsione di crescita annua dal 2,2% al 2,4%
che si confronta con la fiacca più ampia attesa di espansione
europea di appena l'1,4%.
Tuttavia, sebbene la Drewry abbia detto che i dati delle CTS
sono stati "incoraggianti", ha peraltro aggiunto come sia
improbabile che la crescita nei traffici più redditizi
Asia-Mediterraneo nel resto dell'anno "sia veloce".
La ditta di consulenze sostiene che la ragione principale di
questo cauto atteggiamento è stata la tuttora fragile natura
dell'economia turca, il maggiore importatore di merci asiatiche
nella regione, che a suo dire sta ancora subendo l'impatto della sua
crisi valutaria dell'anno scorso.
Dal lato dell'offerta, secondo la Drewry la capacità in
direzione ovest nei primi sei mesi dell'anno è rimasta al di
sotto del livello del medesimo periodo del 2018, cosa che essa ha
attribuito alla sospensione del circuito ZMP della Zim che ha
controbilanciato il potenziamento di tre servizi di alleanza.
La Drewry nota che il livello di utilizzazione delle navi in
direzione ovest a maggio si era ripreso sino a circa il 90%,
rispetto ad una media dell'85% nel secondo trimestre e che
l'eccedenza di capacità aveva agito da freno sulle tariffe
containerizzate a pronti in maniera simile alla situazione relativa
al Nord Europa.
Secondo la lettura di venerdì dello SCFI (Shanghai
Containerized Freight Index) le tariffe a pronti per il Mediterraneo
erano attestate a 695 dollari per TEU, rispetto a 672 dollari per
TEU della rotta del Nord Europa.
E, in parallelo con la difficile situazione dei vettori del Nord
Europa, le tariffe relative alla rotta sono sprofondate di circa il
30% dall'inizio dell'anno e restano grosso modo del 20% più
basse rispetto allo stesso periodo di un anno fa.
Sebbene l'Asia-Mediterraneo sia un traffico "in fase di
ripresa", a detta della Drewry ci si aspetta che la crescita
nel corso del resto dell'anno sia "relativamente modesta".
Nondimeno, i vettori potrebbero trovare che una "modesta
espansione" sia un risultato soddisfacente, rispetto a qualche
altra propria attività nella regione.
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