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CENTRO INTERNAZIONALE STUDI CONTAINERS
ANNO XXXVII - Numero 31 AGOSTO 2019
TRASPORTO MARITTIMO
LA GUERRA COMMERCIALE FRA STATI UNITI E CINA CONTINUA A
PROVOCARE IL CAOS NEI TRAFFICI TRANSPACIFICI
Secondo un eminente spedizioniere ed analista, le persistenti
tensioni commerciali fra gli Stati Uniti e la Cina continuano a
provocare il caos nelle rotte di trasporto marittimo transpacifiche
e ad attenuare ora le previsioni in ordine alla domanda relativa
all'alta stagione.
I caricatori che movimentano merci dalla Cina agli Stati Uniti
sono in subbuglio da più di un anno da quando si è
acuita la guerra dei dazi fra Stati Uniti e Cina.
Molti hanno consegnato in anticipo le spedizioni nel corso degli
ultimi due mesi in vista dei piani statunitensi finalizzati ad
imporre un dazio del 25% per un valore di 300 miliardi di dollari
sulle importazioni cinesi.
Tuttavia, quei dazi sono stati successivamente sospesi in
seguito ad un riavvicinamento delle relazioni tra i due paesi dopo
il summit G20 dello scorso giugno.
Come riferito da Lloyd's Loading List, alcuni importanti
dirigenti ritengono che un esito potrebbe essere la replica di
un'impennata delle esportazioni nel quarto trimestre.
Tuttavia, Andreas Krueger, responsabile del trasporto merci
marittimo per le Americhe della DHL Global Forwarding, ha dichiarato
a Lloyd's Loading List che ogni impennata dei volumi in conseguenza
delle spedizioni anticipate correlate ai dazi nei mesi a venire
sarebbe probabilmente meno sensazionale che nel corso del 2018.
"Non possiamo fornire una previsione specifica, ma non
prevediamo che l'aumento dei volumi delle importazioni di merci via
mare dal Pacifico asiatico alla volta degli Stati Uniti nel 3° e
4° trimestre sia così pronunciato come lo è stato
nel 2018, cosa che era stata in parte indotta dal fatto che le
imprese avevano accumulato scorte in vista dei dazi annunciati
dall'amministrazione" afferma Krueger.
Cathy Morrow Roberson, fondatrice e capo analista della
Logistics Trends & Insights, ha dichiarato a Lloyd's Loading
List che la guerra dei dazi ha complicato le prospettive della
domanda poiché le scadenze di attuazione sono state
posticipate, ma spesso solo per brevi periodi.
Inoltre, la Roberson sottolinea come non siano stati solo i
traffici statunitensi con la Cina a subire conseguenze a causa delle
oscillazioni politiche degli Stati Uniti.
"Nel giro del mese successivo o giù di lì
dopo ognuno di tali rinvii, i dazi sono stati frequentemente
promulgati e non solo nei confronti della Cina" ha aggiunto.
"Trump ha rinviato i dazi aggiuntivi sulle importazioni
cinesi che dovevano partire questo mese: si tratta del secondo di
tali rinvii.
L'entrata in vigore di un incremento dei dazi sulle importazioni
cinesi era anche in programma dal 1° gennaio scorso, ma a
dicembre è stato posposto per poi essere attuato ad aprile.
A maggio, gli Stati Uniti hanno imposto dazi anche sulle
importazioni di metalli dal Messico e dal Canada.
Allo stesso tempo, Trump ha rinviato di sei mesi la decisione in
ordine a se imporre dazi sulle automobili importate dall'Europa, dal
Giappone e da altri paesi.
Quel periodo dovrebbe terminare a novembre e così
probabilmente potremmo assistere all'attuazione in quel momento di
dazi sulle auto importate.
Questa incertezza sui dazi ha indotto un enorme quantitativo di
spedizionia nticipate dalla Cina l'anno scorso e quest'anno, dato
che i caricatori sono corsi ad importare merci in vista delle
attuazioni dei dazi.
Il risultato è stato che qui negli Stati Uniti i
magazzini sono molto pieni malgrado le buone vendite al dettaglio
mensili".
Secondo il Census Bureau degli Stati Uniti, le scorte aziendali
statunitensi per aprile si sono incrementate dello 0,5% dopo essere
rimaste immutate a marzo, mentre le scorte per le vendite al
dettaglio si sono incrementate dello 0,5%, quelle delle vendite
all'ingrosso sono balzate in alto dello 0,8% e quelle dei produttori
sono salite dello 0,3%.
Secondo Krueger, molti clienti della DHL hanno già
movimentato livelli sufficienti di scorte negli Stati Uniti in vista
dell'alta stagione e ha notato che le previsioni del DHL Global
Trade Barometer parlano di un rallentamento della crescita delle
importazioni marittime, sebbene ci si aspetti ancora che la crescita
sia "moderatamente positiva".
Ci si aspetta tuttavia che le esportazioni aeree e marittime
statunitensi assistano ad un brusco declino.
"Poiché il Pacifico asiatico, e specialmente la
Cina, sono una direttrice essenziale sia per le importazioni che per
le esportazioni da e per gli Stati Uniti, la disputa commerciale in
corso viene citata come un importante fattore nel contesto di tale
tendenza" afferma Krueger.
"A prescindere della crescita dei volumi, l'ambiente dei
prezzi dipenderà in gran parte da come i vettori gestiscono
la capacità".
La Roberson afferma che le filiere distributive sono state
ancora per lo più reattive dato l'incerto ambiente dei dazi.
"Non mi aspetto una forte alta stagione" ha aggiunto.
"Anche se un certo numero di porti statunitensi continuano
a riferire forti TEU mensili, se si guardano ulteriormente questi
numeri, si riscontra un notevole quantitativo di contenitori vuoti.
Per il porto di Charleston, ad esempio, i container vuoti hanno
rappresentato quasi il 23% di tutti i contenitori caricati e
scaricati nel corso di questo esercizio finanziario terminato il 30
giugno.
I vutoi hanno aiutato il porto a far registrare volumi di carico
mensili da record otto volte nel corso del suo esercizio
finanziario.
Il porto di Los Angeles, una porta d'accesso per le importazioni
asiatiche negli Stati Uniti, ha condiviso esperienze simili.
Infatti la percentuale dei vuoti caricati complessivi ha
rappresentato un picco di oltre il 50% a dicembre del 2018 ma da
allora è diminuita sino al 39% a maggio ed al 30% a giugno".
La Roberson afferma che l'incertezza dei traffici verrebbe
ulteriormente complicata dall'introduzione di carburanti a basso
contenuto di zolfo alla fine di quest'anno che andrebbe ad
aggiungersi alle perturbazioni nella filiera distributiva nel caso
che le consegne in anticipo delle spedizioni dovessero ripartire.
"Potremmo vedere uno spostamento al trasporto merci aereo?"
si è chiesta.
"È piuttosto plausibile, in particolare con
l'avvento dell'IMO 2020, ma probabilmente si tratterà di un
guadagno a breve termine per il trasporto aereo e non potrà
cancellare quella che si sta rivelando una triste annata per il
mercato del trasporto merci aereo.
"Se ci sarà qualche passaggio in tal senso, sarà
costoso per i caricatori grazie all'aumento dei prezzi del petrolio.
I caricatori si troveranno di fronte a costi in aumento
assorbenti come quelli del petrolio e dei dazi o dovranno
trasferirli ai propri clienti.
Questo potrebbe ridurre sensibilmente la domanda nei prossimi
anni".
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