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CENTRO INTERNAZIONALE STUDI CONTAINERS
ANNO XXXVII - Numero 15 DICEMBRE 2019
LOGISTICA
I TUNNEL CHE PROMETTONO DI RIVOLUZIONARE IL MODO IN CUI
VENGONO CONSEGNATI I NOSTRI ACQUISTI
Quando l'imprenditore ed ingegnere Roger Miles espose nel 2003
al governo del Regno Unito la propria idea relativa ad un sistema di
consegna sotterraneo, gli venne detto che esso "non investe in
idee strampalate".
Secondo Miles, il dipartimento dei trasporti riteneva che il suo
piano di realizzare una rete di tunnel per trasportare i pacchi -
un'idea sviluppata nell'epoca vittoriana a Londra - non costituisse
un'alternativa economicamente fattibile ai treni ed ai camion che
normalmente movimentano le consegne.
Ma l'ONU prevede che entro il 2050 il 68% della popolazione
mondiale vivrà in aree urbane.
Tale cambiamento demografico incrementerà la necessità
di capire come recapitare le merci ai consumatori in queste
megacittà congestionate e tentacolari in modo efficiente e
senza danneggiare l'ambiente.
Al fine di risolvere questo dilemma, i governi e le imprese
stanno prendendo più sul serio sistemi di consegna
sotterranei.
"Se dovremo risolvere la crisi climatica, avremo bisogno di
soluzioni innovative" afferma Phil Davies, direttore
commerciale della Magway, un corriere che sta sviluppando la
tecnologia per trasportare pacchi attraverso una rete di tubi.
Il sistema utilizza motori magnetici, alimentati
dall'elettricità, per fare la spola con moduli pieni di merci
attraverso tubi sopra e sotto il terreno che misurano 90 cm di
diametro.
La società afferma di avere ricevuto 653.998 sterline dal
governo del Regno Unito nel 2018 allo scopo di realizzare un
prototipo di tubazioni che fossero in grado di movimentare merci da
un magazzino sito a Milton Keynes, nello Hertfordshire, ad un centro
di consolidamento a Park Royal, nella parte occidentale di Londra.
Benché la Magway sia attualmente concentrata sulla
consegna espressa, in futuro spera di installare 850 km di binari
nelle tubazioni di gas dismesse di Londra per consegnare pacchi ai
consumatori in città.
Entro il 2050 la società stima che la sua tecnologia
potrebbe ridurre di un terzo le attuali emissioni di anidride
carbonica dei veicoli dei corrieri, assicurando nel contempo che il
94% della popolazione cittadina possa raggiungere una stazione per
la raccolta delle loro merci (nota come "snodo di recapito")
in meno di 15 minuti a piedi o in bicicletta.
Alcune delle maggiori imprese mondiali stanno altresì
sperimentando la tecnologia per traghettare le merci attraverso
tunnel dai magazzini ai margini della città direttamente a
casa dei clienti o nei vicini punti di ritiro.
Nel 2017, la Amazon ha brevettato un sistema di consegna
sotterraneo che movimenta i pacchi dai depositi regionali agli snodi
di recapito nei centri cittadini utilizzando nastri trasportatori e
carri ferroviari.
Il brevetto stabilisce inoltre che i container potrebbero
viaggiare attraverso un tubo vuoto o riempito di liquido o gas.
La partecipata di Alphabet Sidewalk Labs sostiene che il proprio
sistema di consegna sotterraneo in programma, che utilizzerebbe
"carrelli (vagonetti) elettrici a guida autonoma" per
collegare uno hub logistico ai margini della città con le
cantine degli edifici residenziali e commerciali, potrebbe ridurre
del 72% il traffico di camion nel quartiere Quayside di Toronto.
I potenziali vantaggi, tuttavia, non sono solo di natura
ambientale.
La tecnologia potrebbe anche rivelarsi economicamente
conveniente per le aziende dato che "l'ultimo miglio" del
viaggio di un pacco - da un magazzino regionale alla sua
destinazione finale - rappresenta grosso modo il 50% dei costi
complessivi di consegna, secondo un rapporto del 2016 della
McKinsey.
Ciò rende la consegna all'ultimo miglio soggetta a
perturbazioni.
Nello stesso rapporto, la McKinsey stimava che nei cinque anni
che vanno fino al 2016 le start-up in cerca di irrompere nel mercato
dell'ultimo miglio avevano attirato poco meno di 10 miliardi di
dollari di finanziamenti.
Ma anche se l'idea della consegna sotterranea non viene più
scartata a priori, persistono i dubbi inerenti a se essa possa
risolvere il problema dell'ultimo miglio.
Alan McKinnon, professore di logistica alla Kuehne Logistics
University di Amburgo, è "estremamente scettico"
riguardo all'ambizione della Magway di utilizzare le proprie
infrastrutture esistenti.
"La progettazione di operazioni logistiche su una rete
preesistente ideata per uno scopo totalmente diverso sarebbe
estremamente difficile, praticamente impossibile, da realizzare"
afferma.
Clemens Backmann, responsabile per le città intelligenti
e le soluzioni dell'ultimo miglio presso il corriere internazionale
DHL, anche se sostiene che "abbiamo bisogno di utilizzare le
infrastrutture esistenti", in ultima analisi concede come sia
"del tutto utopistico pensare che la vostra consegna di Amazon
possa mai saltare fuori dal vostro caminetto dentro al vostro pc
portatile".
Per quanto attiene la consegna all'ultimo miglio, Beckmann
afferma che è meglio confidare in tecnologie che non
richiedano l'installazione di un tubo di recapito in ogni casa.
Invece, egli punta a tecnologie emergenti come la sostituzione
dei tradizionali furgoni di recapito con veicoli autonomi che
contengano armadietti per i pacchi.
I clienti quindi potrebbero ricevere una notifica via sms quando
il loro pacco è pronto per il ritiro - una tecnica già
utilizzata da diverse start-up della Silicon Valley - o pagare
"professionisti delle code" per ritirare i pacchi per loro
conto.
La Kyro, una azienda di distillazione con sede in Finlandia, si
serve già di professionisti della coda per i clienti in
occasione delle sagre.
Corrieri che incoraggiano la gente a ritirare le merci da sé
potrebbe suonare come un controsenso, ma il mercato è già
avviato su quella strada.
Il mese scorso, l'azienda di distillazione Deliveroo ha
annunciato piani finalizzati ad offrire un nuovo servizio di ritiro
presso la metà dei propri ristoranti nel Regno Unito.
Resta da vedere se queste altre e più immediate soluzioni
al problema dell'ultimo miglio possano limitare la crescita dei
sistemi sotterranei nei centri cittadini, ma quello che è
certo è che i recapiti urbani sembreranno assai diversi nel
2050.
Come Jesse Norman, ministro di stato dei trasporti, prevedeva in
un rapporto pubblicato quest'anno, "nel corso dei prossimi due
decenni, la tecnologia dei trasporti cambierà più
rapidamente che in qualsiasi momento dall'era vittoriana".
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