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Dopo quello delle portacontainer, Porto Marghera stabilisce un nuovo record con le rinfusiere
Allo scalo veneziano è approdata la “Ten Jin Maru”, di 98.000 tonnellate, lunga 240 metri e larga 38 metri
6 agosto 2013
A pochi giorni dall'arrivo a Venezia della più grande portacontainer mai approdata a Porto Marghera ( del 24 luglio 2013), il porto veneziano ha registrato un nuovo record con l'arrivo della più grande nave portarinfuse mai entrata nello scalo lagunare. Al Terminal Rinfuse Italia del gruppo Euroports è infatti attraccata la rinfusiera Ten Jin Maru che è partita dal Sud America lo scorso 8 luglio carica di prodotti agricoli alla rinfusa (farina e semi di soia), una toccata resa possibile dal raggiungimento ad aprile 2013 dei nuovi pescaggi a -11,5 metri come da Piano Regolatore Portuale.
«Siamo particolarmente orgogliosi - ha dichiarato il managing director di Euroports Italia, Marco Corbellini - dell'arrivo di questa nave di 65mila tonnellate la cui movimentazione è stata affidata a Euroports. Per noi è un doppio riconoscimento sia dell'esperienza del nostro terminal che degli ottimi servizi che lo scalo veneziano può offrire».
«Due grandi navi in due settimane - ha sottolineato Claudia Marcolin, segretario generale dell'Autorità Portuale di Venezia - un segnale più che positivo per il nostro scalo, per i terminal e per i lavoratori e che evidenzia l'attenzione dell'Autorità Portuale non solo per i container, ma anche per le rinfuse. Anche a seguito dello studio realizzato recentemente dall'Università di Trieste sulle potenzialità del porto di Venezia nel settore agribulk, e ottemperando a quanto indicato nel Piano Operativo Triennale - ha spiegato - l'Autorità Portuale vuole investire in questo settore, contribuendo ad aumentare la qualità dei servizi, l'ottimizzazione degli spazi con il diretto coinvolgimento dei terminal. L'obiettivo è quello di stimolare la maggiore diffusione di standard, di procedure di bechmarking presso i terminalisti in una prospettiva di innovazione e di recupero dei traffici che può essere dato anche dalla capacità del porto di Venezia di offrire buone alternative di intermodalità ferroviaria e fluviale nel settore delle rinfuse».
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