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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXVII - Numero 10/2009 - OTTOBRE 2009
Reefer
Imminente una carenza di equipaggiamenti reefer
Una delle preponderanti problematiche affrontate dai relatori
nel corso della conferenza “Cool Logistics” svoltasi
recentemente ad Amburgo è stata l'imminente crisi degli
equipaggiamenti reefer.
Il problema potrebbe manifestarsi ben presto, già l'anno
prossimo, poiché gli importatori ed esportatori dovranno
pagare notevolmente di più per i propri servizi di trasporto
marittimo e logistici.
“Considero il 2010 come la tempesta perfetta” ha
dichiarato Thomas Eskesen, direttore anziano della gestione reefer
alla Maersk Line.
“La disponibilità dell'equipaggiamento è
estremamente ridotta e, dal momento che è probabile che i
traffici reefer globali l'anno prossimo tornino al livello del 2008,
le tariffe saliranno”.
Prendendo parte ad un gruppo di discussione sulle prospettive
del settore reefer nel 2010, Eskesen ha incoraggiato i caricatori ed
i consegnatari a sedersi attorno a un tavolo il più presto
possibile per discutere i propri contratti di servizio e le proprie
esigenze per l'anno prossimo.
“Per quanto ci riguarda, non effettueremo investimenti nei
reefer l'anno prossimo, dal momento che la nostra società-madre
punterà al settore petrolifero” ha spiegato il
dirigente.
Ciò potrebbe risultare assai significativo, dato che
l'operatore danese è di gran lunga il maggior vettore
marittimo a livello mondiale di prodotti deperibili.
La sua opinione è condivisa da Claus Peter
Ellemann-Jensen, vice presidente dei traffici reefer della CMA-CGM,
nonché da Michaela Steineker, coordinatrice globale dei
reefer della Hamburg Süd.
Entrambe le linee di navigazione hanno ricevuto in consegna
quest'anno nuovo equipaggiamento e la Steineker ha messo in evidenza
la recente ordinazione della Hamburg Süd in relazione a diverse
centinaia di nuovi contenitori, ma prevede difficoltà
all'orizzonte.
“Il quantitativo di equipaggiamento si sta livellando,
così come accade anche per la fornitura di prese elettriche
sulle navi malgrado l'elevato accumulo delle scorte” spiega
Elleman-Jensen.
“Il fatto che solo il 25% delle prese reefer possa essere
utilizzato in tutto il mondo non significa nulla.
Ciò che conta è quello che accade nei traffici
nord-sud e qui, finora, l'utilizzazione è stata molto alta”.
Il problema riguarda il settore dei contenitori ed anche quello
delle unità speciali, dal momento che praticamente non vi
sono navi specializzate sotto ordinazione e l'industria di
produzione dei container è quasi immobile.
Infatti, quest'anno si assisterà alla produzione di non
più di 30.000/35.000 FEU, rispetto ad un risultato medio di
100.000/110.000 FEU nel decennio precedente.
Ciò sarà insufficiente a coprire le necessi-tà
di sostituzione e, anche se alcuni for-nitori di servizi
estenderanno l'uso del proprio equipag-giamento al di là
del-la sua normale età di dismissione, è alle porte un
periodo di crisi delle forniture.
Inoltre, in potenza, i rischi associati con l'utilizzazione di
vecchi container isolati e di macchinari refrigeranti comportano un
numero maggiore di richieste di danno relative ai carichi.
Sembra che l'anno prossimo i caricatori/consegnatari non solo
dovranno pagare di più, ma correranno anche il rischio che i
loro carichi non arrivino in buone condizioni in varie occasioni.
Anche se le stime variano in ordine alle dimensioni del mercato
globale marittimo dei reefer, si ritiene comunemente che esso
accumulerà quest'anno approssimativamente 77 milioni di
tonnellate, con un calo del 4% circa rispetto ai livelli del
2008. (da: ci-online.co.uk, 01.10.2009)
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